Interviste

Carzana (Columbia Threadneedle) puntiamo sulle aziende più sostenibili perché saranno i leader di domani

Riuscire a trovare le aziende più sostenibili, perché saranno i leader di domani. Per Andrea Carzana, gestore di portafoglio di Columbia Threadneedle Investments, la selezione di imprese che rispettano i parametri ambientali, sociali e di governance non rappresenta una scelta legata esclusivamente alla volontà di generare un impatto positivo attraverso i propri investimenti. E’ invece il modo per puntare sulle aziende più interessanti e con le migliori prospettive di crescita.

“Per noi la sostenibilità si basa su tre pilastri”, spiega Carzana, “la sostenibilità interna, legata alla governance, ossia alla capacità di un’azienda di gestire la propria attività secondo processi e regole ben definite per prevenire problematiche e gestire i rischi. In secondo luogo, la sostenibilità finanziaria, cioè la capacità di produrre risultati economici, che valutiamo facendo riferimento ai vantaggi competitivi della matrice di Porter. E infine la sostenibilità esterna, più legata all’impatto dell’impresa sull’ambiente e sulle persone”. Carzana ha spiegato in quest’intervista a ESGnews qual è la prospettiva sugli investimenti sostenibili di Columbia Threadneedle Investments, la società di asset management americana che recentemente ha acquistato le attività di gestione di BMO GAM nella regione EMEA raggiungendo i 610 miliardi di dollari di masse gestite.

Gli investitori vogliono sempre di più che i propri risparmi siano investiti in modo veramente sostenibile, non solo di facciata. Come fate in Columbia Threadneedle Investments a misurare l’impatto degli investimenti?

Abbiamo legato gli obiettivi del fondo a otto tematiche principali, tre ambientali e cinque di tipo sociale, come la salute o le ineguaglianze. Abbiamo scelto temi che possano essere ricondotti agli SDG dell’Onu, per aiutarci a tradurre gli obiettivi delle Nazioni Unite in opportunità di investimento. La nostra analisi ci permette di selezionare aziende di qualità che abbiano ottimi risultati finanziari e al contempo che abbiano un impatto sull’ambiente e sulla vita delle persone. E i due elementi non sono affatto in contraddizione. Anzi più le aziende sono attente al proprio modo di condurre l’attività e agli effetti sul mondo circostante e più sono premiate da buoni risultati di lungo periodo.

Andrea Carzana gestore di portafoglio di Columbia Threadneedle Investments

Ci può fare qualche esempio concreto di aziende che hanno queste caratteristiche?

Certo, se pensiamo per esempio al tema della salute, ci sono aziende come la danese Novo Nordisk, che è specializzata in cure per il diabete e recentemente ha lanciato un nuovo prodotto molto efficace contro l’obesità. Il nuovo farmaco potrebbe portare una cura a un problema che riguarda milioni di persone. Si tratta di un mercato enorme per una condizione che finora non aveva un trattamento specifico. I titoli dell’azienda hanno registrato un’accelerazione in borsa conseguente alla notizia. Questo è il caso di un’azienda che risponde all’SDG numero 3 di assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età e permette al contempo un ottimo rendimento.

E tra le imprese italiane quali rispecchiano i requisiti che cercate?

Penso per esempio a Nexi, leader italiano nei pagamenti digitali. Il settore delle banche online, che favoriscono l’inclusione finanziaria, è strategico per raggiungere l’SDG numero 10, ossia ridurre le inequità sociali. La mancanza di accesso al credito per una larga fascia della popolazione è particolarmente evidente per i paesi del Terzo Mondo, dove l’impossibilità di raggiungere una banca è fonte di grandi disparità. Ma anche in Europa vi sono Paesi, inclusa l’Italia, ancora arretrati dal punto di vista dei pagamenti digitali, la cui diffusione è stato dimostrato essere legata positivamente allo sviluppo economico. In questo settore un buon esempio è Nexi, che con i propri servizi contribuisce a ridurre le distanze con i Paesi più avanzati nei pagamenti digitali creando un contesto che favorisce la crescita del Pil in Italia. In questo ambito la pandemia ha svolto il ruolo di acceleratore, anticipando di almeno 3 o 4 anni un trend di digitalizzazione già strutturale.

Con l’entrata in vigore della SFDR sarà più facile per gli investitori orientarsi tra gli investimenti sostenibili? Quali sono le masse gestite di Columbia Threadneedle che rientrano nell’articolo 8 e nell’articolo 9?

Per il momento come casa d’investimento abbiamo scelto un profilo prudente. Vogliamo aspettare che siano chiari alcuni aspetti sulla Tassonomia e sulla reportistica, per cui, in attesa di un assetto definitivo delle regole, abbiamo classificato come articolo 8 anche alcuni fondi che avrebbero le caratteristiche per essere considerati articolo 9. Anche per gli investitori il panorama sarà più chiaro quando saranno implementati tutti i regolamenti.

Ma come si fa a capire se un’azienda è veramente sostenibile e quali sono gli aspetti da analizzare?

Un primo passo è esaminare l’esposizione della società verso attività che abbiano un impatto positivo. In poche parole bisogna calcolare qual è la quota di fatturato che è legata alla risoluzione di un problema connesso a un SDG.

Un secondo elemento importante da valutare è l’intenzionalità. Chiedersi dove sta andando l’azienda per capire come sarà posizionata tra dieci anni. E per questo occorre un grande lavoro di analisi quantitativa. Bisogna valutare i progetti, i piani industriali gli investimenti, come vengono attribuiti i bonus. Qui entra in gioco anche la capacità di engagement, cioè la capacità di instaurare un dialogo costruttivo con le società.

Quindi le aziende più sostenibili saranno i leader di domani?

Certamente le società gestite nel rispetto delle variabili ambientali, sociali e di corporate governance, sono in grado di ridurre i rischi operativi e spesso cercano soluzioni innovative che permettono migliori risultati. Noi utilizziamo modelli interni per fare le valutazioni proprietarie, basandoci anche su fonti dati esterne. Ma i rating esterni, invece, non bastano. Sono elaborati sulla base di una situazione delle società che riflette il passato. Noi, invece, vogliamo scoprire quali sono le aziende destinate ad avere un successo sostenibile in futuro.

Ci sono aziende che rispecchiano questo modello?

Penso per esempio a Croda, azienda chimica britannica, che produce ingredienti naturali per la cura della pelle con un approccio sostenibile. Un’attività legata al settore farmaceutico e già in crescita da anni, perché i consumatori sono sempre più attenti alla natura e ai componenti dei prodotti che acquistano. E che ora ha avuto un’ulteriore spinta come risultati poiché si è scoperto che alcune innovative sostanze che produce possono essere utilizzate come base per il vaccino per il Covid. Un altro esempio è Schneider electric, che produce componenti per sistemi elettrici che aiutano i propri clienti ad aumentare l’efficienza energetica, ma non solo. Come azienda si è posta precisi obiettivi climatici SBT e ha definito un percorso per raggiungerli, che viene regolarmente verificato. Altro caso positivo è la svizzera Sica, che ha brevettato un prodotto chimico per riciclare il cemento. Sono tutti esempi del fatto che una crescita sostenibile porti anche a risultati economici duraturi nel lungo termine.