Tesla è stato uno dei migliori titoli da maggio, ma le altalene e i continui rimbalzi degli ultimi giorni evidenziano il nervosismo degli investitori. Da una parte ci sono le vendite del terzo trimestre che non hanno rispettato le stime, dall’altra i prezzi elevati del litio che impattano sui costi di produzione, infine la crisi del costo della vita che si traduce in un calo significativo della domanda da parte di numerose categorie di consumatori, compresi gli acquirenti di automobili. Tesla sta affrontando tutto questo anche se le aspettative degli analisti restano molto rosee: prevedono, comunque, una crescita dei ricavi del 42% nel 2023.
Il calo giornaliero del 9% di Tesla è un forte segno di nervosismo
Le ultime sedute di Wall Street hanno lasciato segnali contrastanti. In genere ci si aspettava una crescita dei titoli con alto beta e titoli growth, invece, sono cresciute maggiormente le azioni legate alla difesa e alle materie prime.
Da segnalare quanto successo e sta succedendo alle azioni Tesla, lunedì il titolo ha perso in una seduta l’8,6%: unico a mega capitalizzazione (i 40 titoli più grandi dell’S&P 500) che è sceso di oltre l’1%. Gran parte di questa debacle di Tesla è stata causata dalla diffusione dei dati sulle consegne del terzo trimestre, in calo rispetto alle stime (343.830 contro 357.938) dovute – secondo fonti ufficiali – a problemi logistici. L’attenzione resta alta perché ora il produttore di veicoli elettrici deve produrre 450.000 auto nell’ultimo trimestre per raggiungere l’obiettivo del 50% annuo che si è prefissato. Un obiettivo davvero in salita.
Non bastassero i problemi logistici nella catena di fornitura globale di automobili, ci sono altre due fonti di rischio. Finora, Tesla è stata immune dalla crisi del costo della vita causata dalla crisi energetica galoppante. Anzi. Nei mesi scorsi il titolo ha sovraperformato significativamente nel settore dei beni di lusso globali (vedi grafico sotto).
Tuttavia, con i prezzi elevati dell’elettricità e l’elevata inflazione dovuta ai prezzi sempre più alti dell’energia e dei generi alimentari, la domanda sta diminuendo drasticamente per molte aziende di consumo anche di successo come Apple, Nike e H&M. Questo è probabilmente il rischio più grande anche per le prospettive di Tesla, che fino ad ora sono ancora molto ottimistiche con gli analisti che si aspettano una crescita dei ricavi del 42% nel 2023. Una visione rosea difficile da assecondare considerando l’andamento dei prezzi dell’elettricità e del reddito disponibile.
Inoltre, ci sono due ulteriori, forti ostacoli per la crescita di Tesla. Il primo è il prezzo del litio che rimane elevato e porta ad un aumento del costo delle batterie e quindi di quello dei veicoli elettrici. Questo significa che, data anche la curva di adozione prevista sui veicoli elettrici, siamo di fronte ad un mercato che potrebbe rimanere contratto per anni.
Un altro vincolo è rappresentato dalla rete elettrica fisica che necessita di un massiccio aggiornamento per gestire tutte le nuove vetture elettriche e le pompe di calore aria-acqua. Entrambi questi temi sono fuori dal controllo diretto di Tesla e, se non vengono risolti rapidamente, potrebbero trasformare l’obiettivo di crescita annuo del 50% in una visione senza alcuna connessione con la realtà.