Giornata internazionale contro la desertificazione e la siccità

Giornata internazionale contro la desertificazione e la siccità: nessun Paese è immune

Siccità e desertificazione interessano regioni sempre più estese nel mondo. Ci troviamo a un bivio dove dobbiamo acquisire una nuova consapevolezza e coscienza. È qui che risiede l’importanza della Giornata internazionale contro la desertificazione e la siccità istituita dall’Onu, che si celebra ogni anno il 17 giugno per accrescere la riflessione su questi temi.

Secondo le Nazioni Unite, dal 2000 il numero e la durata delle siccità sono aumentati del 29% e tra il 1900 e il 2019, la siccità ha colpito 2,7 miliardi di persone e ha causato 11,7 milioni di morti. Inoltre, si stima che ogni anno 55 milioni di persone nel mondo siano direttamente colpite dalla siccità. Le previsioni per il futuro, poi, lasciano presagire una situazione tutt’altro che rosea: entro il 2050, infatti, la siccità potrebbe colpire più di tre quarti della popolazione mondiale, portando sempre più persone a vivere in aree con estrema scarsità d’acqua, tra cui, secondo le stime di UNICEF, un bambino su quattro entro il 2040.

Risorgere insieme dalla siccità

La siccità è una delle maggiori minacce allo sviluppo sostenibile, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, ma sempre più anche nei Paesi sviluppati. Quando più di 2,3 miliardi di persone devono già affrontare lo stress idrico, si tratta di un problema enorme. Nessun Paese è immune dalla siccità.

Fonte: ONU, 2022.

Quest’anno il tema scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata internazionale contro la desertificazione e la siccità è “Risorgere insieme dalla siccità”, per sottolineare la necessità di un’azione tempestiva al fine di evitare conseguenze disastrose per l’umanità e gli ecosistemi planetari.

Desertificazione: quando il suolo chiede aiuto

La desertificazione è il degrado dei terreni nelle aree aride, semiaride e subumide secche. La desertificazione non si riferisce all’espansione dei deserti esistenti, ma si verifica perché gli ecosistemi delle terre aride – che coprono oltre un terzo della superficie mondiale – sono estremamente vulnerabili all’eccessivo sfruttamento e all’uso inappropriato del suolo. La povertà, l’instabilità politica, la deforestazione, il pascolo eccessivo e le cattive pratiche di irrigazione possono minare la produttività della terra.

L’obiettivo della Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità è quello di ricordare a tutti che la neutralità del degrado del territorio è raggiungibile attraverso la risoluzione dei problemi, il forte coinvolgimento delle comunità e la cooperazione a tutti i livelli.

Quando la terra si degrada e smette di essere produttiva, gli spazi naturali si deteriorano e si trasformano e, di conseguenza, le emissioni di gas serra aumentano e la biodiversità diminuisce. Ciò significa anche che ci sono meno spazi selvatici per contrastare le zoonosi, come il COVID-19, e per proteggerci da eventi meteorologici estremi, come siccità, inondazioni e tempeste di sabbia e polvere.

L’UNCCD (United Nations Convention to Combat Desertification) chiede a tutti i membri della comunità globale di trattare la terra come un capitale naturale limitato e prezioso, di dare priorità alla sua salute nella ripresa dalla pandemia e di impegnarsi a fondo per ripristinare la terra durante il Decennio delle Nazioni Unite sul ripristino degli ecosistemi. Il ripristino aiuta le comunità vulnerabili ad adattarsi alla siccità, ad esempio aumentando l’infiltrazione e la ritenzione dell’acqua, che a sua volta aumenta la produzione agricola. Queste misure, secondo le Nazioni Unite, ridurrebbero il numero di 700 milioni di persone che, secondo le stime, rischiano di essere sfollate a causa della siccità entro il 2030.

La situazione in Italia

Anche l’Italia è sempre più minacciata da siccità e desertificazione, soprattutto nell’area settentrionale del Paese. Il livello del fiume Po è di tre metri al di sotto della media e i livelli dei laghi hanno raggiunto il minimo storico. L’Osservatorio sulla crisi idricache parla di “una crisi mai vista da 70 anni”, ha lanciato l’allarme per 125 Comuni nel Nord Italia, di cui 100 in Piemonte e 25 nella provincia di Bergamo, che hanno bloccato l’erogazione di acqua potabile, dopo la richiesta di Utilitalia (associazione che riunisce i gestori degli acquedotti) per razionare l’uso di acqua potabile.

In alcuni territori non piove da 110 giorni”, ha sottolineato Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del Fiume Po. “Sono già in azione le autobotti per l’approvvigionamento di acqua perché i serbatoi locali afferiscono a sorgenti che non ci sono più. La neve sulle Alpi è totalmente esaurita”, ha aggiunto Berselli. 

Non solo la scarsità di acqua potabile, ma anche l’agricoltura è molto colpita da questa situazione. La Cia (Confederazione italiana agricoltori) parla di una riduzione della produzione ortofrutticola tra il 30% e il 40% nella pianura padana.

“La gravissima situazione di emergenza idrica che sta vivendo il Centro-Nord del Paese, con numerose zone completamente a secco di piogge da quasi quattro mesi, sta mettendo a serio rischio la sopravvivenza delle centinaia di aziende agricole e di allevamenti che operano nella zona, con serie ripercussioni sulla produzione agroalimentare di una regione che è un vero e proprio volano del primario nazionale”, ha denunciato il presidente della Copagri (Confederazione Produttori Agricoli) Lombardia Roberto Cavaliere.

“Pur essendo ancora primavera stiamo sperimentando un impatto del clima molto forte sui cicli di irrigazione, tanto da averne triplicato la frequenza fino a renderla quotidiana. Come risultato, preoccupante per i produttori e per il consumatore finale, si stima una perdita di prodotto pari a circa il 20-30% a causa del caldo”, ha dichiarato Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati.

Azioni per il futuro

In Italia come in tutto il mondo, è necessario impegnarsi a perseguire politiche concertate e partenariati a tutti i livelli, per sviluppare piani d’azione contro la siccità e la desertificazione dei suoli. In questo contesto, le nuove tecnologie, come il monitoraggio satellitare e l’intelligenza artificiale, offrono un’importante opportunità e una guida per prendere decisioni informate. Anche gli investimenti sostenibili volti a migliorare la resilienza alla siccità a livello locale svolgono un ruolo sempre più necessario. Infine, è fondamentale mobilitare e agire includendo agricoltori, comunità locali, aziende e consumatori per agire insieme per far fronte a questi fenomeni sempre più preoccupanti che mettono a repentaglio la nostra salute e quella del Pianeta.