Il futuro delle auto elettriche sarà davvero privo di ostacoli come ci aspettava? Dopo i dati poco rassicuranti del PoliMi sulle immatricolazioni di veicoli elettrici in Italia nel 2022 (-15% rispetto al 2021), arriva un altro smacco alla mobilità elettrica, stavolta dal colosso tedesco Volkswagen. La multinazionale di Wolfsburg, infatti, sebbene abbia chiuso le consegne di auto elettriche con un segno più nei primi 9 mesi del 2023 (+45%, pari a 531.500 auto), ha ammesso di aver raggiunto risultati inferiori alle aspettative.
“Abbiamo mostrato una buona performance complessiva nelle nostre consegne completamente elettriche con un aumento globale del 45% nei primi nove mesi. Nonostante l’attuale riluttanza generale del mercato europeo ad acquistare veicoli alimentati a batteria, abbiamo guadagnato quote di mercato e siamo rimasti leader in questo segmento. Tuttavia, il nostro volume di ordini è inferiore ai nostri obiettivi ambiziosi a causa dell’andamento generale del mercato inferiore alle aspettative”, ha commentato Hildegard Wortmann, membro del Comitato esecutivo allargato per le vendite del gruppo.
Al momento, il mercato dei veicoli elettrici sembra essere ostacolato sostanzialmente da alcuni fattori principali quali la mancanza di infrastrutture sufficienti, in particolare di colonnine di ricarica, e l’eccessivo costo dei modelli elettrici. Problema che pare abbia iniziato a interessare anche le aziende tedesche, che recentemente hanno smesso di ricevere il bonus per l’acquisto di auto elettriche che era prima previsto dal governo. Una decisione politica che ha avuto effetti immediati sulla domanda di veicoli elettrici. Secondo i dati dell’Autorità Federale Tedesca per i Trasporti a Motore (KBA), infatti, a settembre 2023 le vendite di auto nuove sono scese del 28,6% rispetto allo stesso periodo del precedente anno, e del 63% se confrontate ad agosto 2023.
Se per ora non si tratta di uno stop totale alla produzione di auto elettriche, sembrerebbe che Volkswagen abbia quanto meno deciso di limitarla. Una decisione che non sembra andare nella direzione della transizione ecologica, né tanto meno verso la decisione dell’UE di eliminare la produzione di auto a combustione dal 2035.
