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Decarbonizzazione

UniCredit fissa gli obiettivi Net Zero per i tre settori a più alte emissioni del portafoglio crediti

In linea con gli impegni presi a ottobre 2021, UniCredit ha fissato gli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni al 2030 per i tre settori a più alte emissioni all’interno del proprio portafoglio crediti, ossia: petrolio e gas, produzione di energia elettrica e automotive. Il gruppo ha infatti l’obiettivo di raggiungere il net zero per quanto riguarda le emissioni finanziate entro il 2050.

“Siamo impegnati a raggiungere l’obiettivo Net Zero delle nostre emissioni dirette entro il 2030 e delle emissioni finanziate entro il 2050. Questo si inserisce in una più ampia gamma di azioni intraprese per portare avanti una transizione giusta ed equa per tutti, con particolare attenzione ai finanziamenti e alle attività di consulenza green e sostenibili a tutto tondo” ha commentato Fiona Melrose, Head of Group Strategy & ESG di UniCredit, “Abbiamo registrato progressi significativi rispetto agli obiettivi commerciali ESG che ci siamo prefissati, attivando 11,4 miliardi di euro di prestiti ambientali, 28,7 miliardi di euro di prodotti d’investimento ESG, 12,8 miliardi di euro di obbligazioni sostenibili e 4,8 miliardi di euro di prestiti sociali nel 2022, per un totale di quasi 60 miliardi a fronte dell’obiettivo di un volume ESG cumulativo di gruppo di 150 miliardi di euro nel periodo 2022-2024″.

I target al 2030 per i principali settori ad alta intensità di carbonio

Per calcolare gli obiettivi per i tre settori a maggiore intensità di carbonio è stato utilizzato come scenario di riferimento il percorso Net Zero 2050 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE).

Petrolio e gas

Per quanto riguarda il settore del petrolio e gas, partendo da una base di 21,4 Mt CO2eq nel 2021, UniCredit si prefigge una riduzione del 29% delle emissioni finanziate Scope 3. Questo obiettivo è relativo a 7,8 miliardi di euro del portafoglio crediti della banca al settore, comprensivo dell’esposizione creditizia in bonis, dei crediti deteriorati. Si riferisce all’estrazione, alla raffinazione e alla distribuzione di prodotti petroliferi e del gas. 

Il gruppo ha ricordato in una nota che la policy Oil&Gas esclude qualsiasi sostegno alle attività di questo settore nella regione artica e a tutte le nuove esplorazioni ed espansioni di riserve petrolifere. Allo stesso tempo, la Coal policy di UniCredit prevede l’eliminazione graduale dei finanziamenti al settore del carbone entro il 2028.

Energia elettrica

In merito alla produzione di energia elettrica, UniCredit si impegna a ottenere una riduzione di circa il 47% dell’intensità fisica ponderata Scope 1 a 111 gCO2e/kWh rispetto a un valore di base di 208 gCO2e/kWh nel 2021 attraverso il bilanciamento del proprio portafoglio creditizio e un aumento significativo delle attività di green lending. Questo obiettivo si riferisce al portafoglio di 8,9 miliardi di euro per la generazione di energia elettrica e comprende solo le aziende di produzione.

Automotive

Per quanto riguarda infine il settore dell’automotive, UniCredit intende ridurre di circa il 41% l’intensità fisica ponderata Scope 3 “Tank To Wheel”, quindi le emissioni di gas serra dai tubi di scappamento dei motori a combustione interna, a 95 gCO2/km rispetto a un valore di riferimento di 161 gCO2/km. Questo obiettivo si riferisce al portafoglio creditizio della banca nel settore automobilistico, pari a 1,8 miliardi di euro escludendo i produttori di componenti, i produttori di veicoli pesanti e le piccole imprese di vendita al dettaglio (circa l’1% del totale utilizzato)

Per meglio sostenere il raggiungimento di questi obiettivi, UniCredit sta sviluppando diverse attività che si concentrano principalmente sul rafforzamento dei servizi di consulenza per le imprese dei settori ad alta emissione; sull’aumento dei prestiti sostenibili (prestiti green e prestiti legati alla sostenibilità) per supportare i clienti nel percorso di decarbonizzazione delle loro attività e di diversificazione dai settori ad alta intensità di carbonio; sul sostegno ai clienti nello sviluppo e nella diffusione di soluzioni climatiche innovative; e su partnership mirate con aziende specializzate in sostenibilità per settori specifici.

I progressi nella riduzione delle emissioni di UniCredit

Negli ultimi anni, il gruppo ha registrato progressi nella riduzione delle proprie emissioni di gas a effetto serra, riducendo tra il 2017 e il 2021 del 32% le proprie emissioni combinate basate sul mercato Scope 1 e 2. La banca si è impegnata ad accelerare questa tendenza, con l’ambizione di raggiungere l’obiettivo Net Zero delle proprie emissioni dirette entro il 2030.

Tra i risultati ottenuti finora c’è la produzione dell’80% dell’elettricità del gruppo da fonti rinnovabili già nel 2021 (100% in Italia e Germania, 98% in Austria). Inoltre, UniCredit è stata tra i primi istituti finanziari europei e la prima banca in Italia a firmare un contratto di acquisto a lungo termine con un produttore di energia verde specializzato, CVA, per la fornitura ai suoi data centre principali in Italia, rafforzando la strategia globale di approvvigionamento di energia rinnovabile della banca.

Inoltre, è stata la prima banca in Europa a ottenere il punteggio Global Real Estate Sustainability Benchmark (GRESB) sul proprio portafoglio immobiliare aziendale nei principali mercati del gruppo.

In aggiunta a ciò, UniCredit è stata anche la prima banca in Italia a sottoscrivere il Finance for Biodiversity Pledge durante la COP15 dello scorso dicembre ed è l’unica banca della CEO Alliance in Europe, l’action tank focalizzato a guidare la decarbonizzazione e la digitalizzazione del continente attraverso iniziative collettive mirate.