I surgelati sono preziosi alleati per arginare il fenomeno dello spreco alimentare; in Italia, ne gettiamo appena 13 grammi a testa (che pesano solo il 2,6% sul totale del cibo sprecato ogni settimana). Lo afferma l’IIAS, Istituto Italiano Alimenti Surgelati, in collaborazione con Luca Falasconi (docente di politica agraria dell’università di Bologna) in occasione della “Giornata internazionale di sensibilizzazione sulla perdita e sullo spreco alimentare“.
L’IIAS spiega che le ragioni per cui i surgelati rappresentano un alleato formidabile nella lotta allo spreco vanno dalla porzionatura alla lunga durata, dal packaging al risparmio di acqua ed energia.
Secondo i dati FAO, a livello mondiale, gli sprechi e le perdite alimentari lungo la filiera ammontano a 1,3 miliardi di tonnellate/anno, pari a circa un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano. Nei paesi in via di sviluppo, lo spreco si localizza a monte della filiera agroalimentare (a livello domestico si registrano valori di soli 6-11 kg pro-capite/anno di spreco); mentre nei paesi sviluppati, lo spreco si localizza prevalentemente a valle: distribuzione, ristorazione e soprattutto consumo domestico (dove si registrano valori di ben 95-115 kg pro-capite/anno di spreco).
Ogni settimana, in Italia, sprechiamo circa 524,1 grammi di cibo a testa (poco meno di 75 grammi di cibo al giorno, ossia oltre 27,3 chilogrammi annuali), che ognuno di noi, mediamente, getta nella spazzatura. E questo cibo sprecato ci costa circa 10 miliardi all’anno.
Del cibo gettato, solo 13 grammi sono prodotti surgelati, che incidono per appena il 2,6% sullo spreco individuale complessivo settimanale, confermandosi alimenti ‘antispreco’ per eccellenza.
“La top 5 dei cibi più sprecati”, spiega Luca Falasconi, “docente di politica agraria dell’università di Bologna, fa registrare al primo posto la frutta fresca (24 grammi pro capite a settimana), seguita da: insalate (17,6 gr), cipolle, aglio e tuberi (17,1 gr), pane fresco (16,3 gr), e verdure (oltre 16 gr), come emerge dalle rilevazioni dell’Osservatorio Waste Watcher”.
“Lo spreco alimentare”, afferma Giorgio Donegani, presidente IIAS, “non comporta solo una perdita economica per il consumatore, ma rappresenta anche un tema sociale, visto che con quanto si spreca si potrebbe sfamare un terzo della popolazione mondiale. “Sprecare’” significa non solo non poter garantire cibo sufficiente per tutti, ma anche perdere risorse preziose usate nella produzione, come terreno fertile, acqua, energia, concimazioni. I prodotti surgelati aiutano la lotta allo spreco perché permettono un utilizzo ottimale delle materie prime che arrivano pronte per l’uso in cucina: attraverso la surgelazione è possibile massimizzare la resa produttiva, contenere gli sprechi che avvengono durante tutta la filiera e ridurre le emissioni di inquinanti nell’atmosfera”.
Il tema della riduzione degli sprechi è stato recentemente al centro dell’attenzione anche del legislatore europeo: per accelerare i progressi dell’UE, la Commissione europea ha infatti proposto che entro il 2030 gli stati membri riducano gli sprechi alimentari del 10% a livello di trasformazione e produzione di alimenti, e del 30 % (pro capite) complessivamente a livello di vendite al dettaglio e consumo (ristoranti, servizi di ristorazione e famiglie).