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Trasformazione digitale

Snam inaugura il primo TecHub, uno sforzo ulteriore per la riduzione delle emissioni

Snam ha inauguratoa Bologna il suo primo distretto del futuro (TecHub), interamente gestito con l’ausilio di tecnologie digitali funzionali all’abbattimento delle emissioni, al miglioramento della sicurezza e resilienza delle infrastrutture e all’efficienza operativa sul territorio. Il TecHub rientra in un piano complessivo di Snam che prevede 500 milioni di euro di investimenti al 2024.

Durante l’evento, è stato firmato un accordo di collaborazione tra Snam e l’Università Alma Mater, finalizzato ad avviare attività di ricerca, sviluppo e innovazione. Le aree di collaborazione riguarderanno in particolare le tecnologie dell’idrogeno verde e l’ Industrial IoT (Industrial Internet of Things), oltre a potenziali iniziative congiunte in ambito didattico, nonché di orientamento al lavoro e trasferimento tecnologico, coinvolgendo anche startup.

“L’avvio del TecHub di Bologna – ha detto Marco Alverà, Ad di Snam – è una tappa chiave del percorso di digitalizzazione della nostra rete, che diventerà sempre più intelligente, sicura e pronta alla transizione ecologica, anche attraverso il trasporto di gas rinnovabili come biometano e idrogeno”.

Il distretto centro-orientale con sede a Bologna controlla oltre 4mila km di metanodotti, 80 impianti di riduzione e più di mille punti di riconsegna tra Emilia-Romagna e Marche ed è uno degli otto presidi di Snam, distribuiti lungo l’intera Penisola, con funzioni di supervisione e controllo delle attività dei 48 centri di manutenzione attivi su tutto il territorio nazionale.

Il TecHub impiegherà sistemi di monitoraggio in tempo reale degli asset, droni e satelliti a supporto del personale nelle attività di ispezione della rete – soprattutto nelle zone impervie – e soluzioni di data analytics avanzati per l’ingegneria di manutenzione e la manutenzione predittiva.

È stata inoltre avviata una campagna per il monitoraggio delle emissioni fuggitive e la loro eliminazione, che fa leva su strumenti di nuova generazione in uso ai tecnici. L’obiettivo è proseguire negli sforzi di riduzione delle emissioni in vista del target di neutralità carbonica fissato da Snam per il 2040. Il digitale avrà un ruolo chiave anche in ottica di ottimizzazione dei consumi, previsione della domanda di energia e protezione fisica delle infrastrutture.

La trasformazione digitale è un capitolo importante del piano strategico di Snam. Nel giro di pochi anni, l’integrazione di Internet of Things e machine learning consentirà all’azienda di trasmettere, analizzare e storicizzare in tempo reale una quantità di dati giornaliera 100 volte superiore a quella attuale, dai circa 100 gigabyte di oggi a 10 terabyte, da cui trarre indicazioni utili per l’ottimizzazione della gestione degli asset.