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Rendicontazione ESG

SEC: approvate attese norme su reporting sul clima, ma emissioni Scope 3 restano fuori

La Securities and Exchange Commission (SEC), ente federale degli Stati Uniti preposto alla vigilanza delle borse valori, ha approvato le tanto attese norme sulla divulgazione relativa al clima per le società pubbliche statunitensi (consultabili qui). Secondo quanto previsto dalla Consob statunitense, le aziende, per la prima volta, dovranno fornire informazioni nei report annuali sui rischi climatici che le loro attività devono affrontare, sull’impatto finanziario di eventi meteorologici estremi e, in alcuni casi, sulle emissioni di gas serra derivanti dalle loro attività. L’obiettivo è migliorare e standardizzare le informazioni relative al clima da parte delle società pubbliche nel tentativo di rispondere alla richiesta degli investitori di informazioni più coerenti, comparabili e affidabili sugli effetti finanziari dei rischi legati al clima sulle operazioni di un dichiarante e su come gestisce tali rischi.

Pur segnando un’importante passaggio nel settore della rendicontazione sulla sostenibilità statunitense, la norma definitiva della SEC ridimensiona in modo significativo i requisiti della sua proposta iniziale, in particolare rimuovendo l’obbligo per le aziende di rendicontare le emissioni Scope 3, cioè quelle prodotte nelle loro catene del valore.

I requisiti di rendicontazione previsti dalle nuove norme includono la divulgazione dei rischi legati al clima con un impatto materiale sulla strategia aziendale, sulle operazioni o sui dati finanziari, descrizioni quantitative e qualitative delle spese materiali o dell’impatto finanziario di eventuali piani di mitigazione o adattamento al rischio legato al clima, supervisione da parte di il consiglio di amministrazione dei rischi legati al clima e il ruolo del management nella valutazione e gestione dei rischi, nonché eventuali processi adottati dall’azienda per identificare, valutare e gestire i rischi materiali legati al clima. Secondo le nuove regole, le imprese sono inoltre tenute a riferire sulle spese e sulle perdite derivanti da eventi meteorologici estremi e altre condizioni naturali, come uragani, incendi, inondazioni e siccità, e sui costi relativi alle compensazioni di carbonio e ai crediti di energia rinnovabile, se utilizzati come componente materiale nei piani dell’azienda per raggiungere gli obiettivi legati al clima.

La SEC aveva pubblicato la sua proposta di regole di divulgazione sul clima nel marzo 2022, prevedendo da subito l’obbligo per le aziende di rendicontare tanto le proprie emissioni Scope 1 e 2, ovvero rispettivamente quelle derivanti da operazioni dirette e quelle create indirettamente attraverso gli acquisti di energia, quanto le emissioni Scope 3, una categoria particolarmente ampia che include i prodotti che un’azienda acquista da terzi e i viaggi di lavoro, nonché l’uso finale dei prodotti venduti dall’azienda, per le società di maggiori dimensioni. La rendicontazione sulle emissioni Scope 3, però, era richiesta dalla SEC solo nel caso in cui le emissioni di questo tipo venissero considerate “materiali” o facessero parte degli obiettivi climatici delle aziende. In quest’ultimo caso, le informazioni sulle emissioni non avrebbero dovuto essere soggette a verifica da parte di soggetti terzi.

Tuttavia, nelle sue osservazioni fatte a margine della pubblicazione delle regole definitive, il presidente della SEC Gary Gensler ha sottolineato che i feedback ricevuti dal lancio della proposta ad oggi, inclusi 24.000 commenti da aziende, investitori e altri stakeholder, hanno spinto ad apportare alcuni cambiamenti nei requisiti finali, volti a rispondere alle preoccupazioni di molti i commenti sui costi legati al rispetto delle nuove regole di rendicontazione.

Oltre ad eliminare l’obbligo di riferire sulle emissioni Scope 3, le norme SEC riduce anche i requisiti sulle emissioni degli Scope 1 e 2, che si applicheranno solo alle imprese di grandi dimensioni e solo quando le emissioni saranno ritenute materiali. Le norme lasciano anche più tempo alle aziende soggette all’obbligo di rendicontazione delle emissioni, consentendo di effettuare la rendicontazione dal 2026. Questi cambiamenti sono stati apportati nonostante i recenti commenti di Gensler in ottobre, che parlavano di ampio sostegno da parte degli investitori alla rendicontazione degli Scope 1 e 2 così come era stata formulata dalla SEC. Gensler aveva addirittura riferito che alcuni si erano spinti a sostenere anche le proposte sullo Scope 3.

Anche se le nuove norme della SEC non richiederanno ad alcune aziende di rendicontare le emissioni Scope 1 e 2 e a nessuna impresa di riferire sulle emissioni Scope 3, Gensler ha evidenziato che molte aziende saranno tenute a divulgare informazioni su queste aree per conformarsi ai requisiti di rendicontazione introdotti in altre giurisdizioni. Un esempio è la Direttiva UE sul reporting di sostenibilità aziendale (CSRD), che estende gli obblighi di reporting alle aziende non europee che generano oltre 150 milioni di euro nell’UE e include anche il reporting Scope 3. Allo stesso tempo, il governatore della California Gavin Newsom ha recentemente firmato un disegno di legge che imporrà effettivamente alle grandi aziende statunitensi che operano nello stato di rivelare le emissioni dell’intera catena del valore.

“Queste regole finali si basano sui requisiti passati imponendo la divulgazione materiale dei rischi climatici da parte delle società pubbliche e nelle offerte pubbliche. Le norme forniranno agli investitori informazioni coerenti, comparabili e utili alle decisioni e agli emittenti chiari obblighi di rendicontazione. Inoltre, forniranno specificità su ciò che le aziende devono divulgare, il che produrrà informazioni più utili di quelle che gli investitori vedono oggi. Richiederanno inoltre che le informazioni sui rischi climatici siano incluse nei documenti depositati dalla SEC di un’azienda, come i rapporti annuali e le dichiarazioni di registrazione, piuttosto che sui siti web aziendali, il che contribuirà a renderli più affidabili”, ha dichiarato Gensler in seguito all’approvazione delle nuove regole.