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Assicurazioni

Polizze catastrofali in stallo, il rinvio penalizza le imprese

Ritardi e incertezze continuano a caratterizzare l’introduzione del nuovo obbligo assicurativo per le imprese contro le calamità naturali. L’introduzione di tale normativa, prevista dalla Legge di Bilancio 2024, sta attraversando una fase di stallo a causa di continui rinvii e incertezze normative. Un nodo che rischia di lasciare le aziende italiane esposte ai danni catastrofali legati al cambiamento climatico.

La scadenza iniziale per l’entrata in vigore di tale obbligo, fissata al 31 dicembre 2024, è stata già posticipata al 31 marzo 2025 tramite un emendamento al Milleproroghe. Tuttavia, la pubblicazione del decreto attuativo, fondamentale per definire le modalità applicative, è ancora in sospeso. Nuovi rumors suggeriscono un ulteriore rinvio, questa volta fino alla fine di aprile.

Burocrazia e pressioni rallentano le assicurazioni contro le calamità

L’attuazione dell’obbligo assicurativo è stata rallentata da una serie di fattori: la diversità di pareri contrastanti delle autorità competenti, tra cui il Consiglio di Stato che sul decreto ha sollevato perplessità riguardo al periodo transitorio concesso alle imprese per adeguarsi. La complessità burocratica per la definizione di un sistema assicurativo così complesso richiede un’attenta analisi e un bilanciamento tra le esigenze delle imprese e le capacità del sistema assicurativo. Infine vi sono le pressioni esercitate dalle lobby, come le associazioni di categoria e le imprese, che chiedono maggiori semplificazioni. Le istituzioni devono agire con maggiore celerità e determinazione per fornire alle imprese certezze e strumenti adeguati ad affrontare i rischi legati alle calamità naturali. 

L’obbligo assicurativo per le imprese

Questa situazione di incertezza sta generando non poche difficoltà per le imprese italiane che si trovano nell’impossibilità di conoscere con certezza le regole del gioco rendendo difficile pianificare gli investimenti e adottare le misure necessarie per mitigare i rischi climatici ed economici.

L’obbligo assicurativo seppur funzionale a proteggere sul lungo termine il business aziendale, comporta un aumento dei costi di gestione per le imprese, già messe a dura prova dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse. Le procedure stesse per la stipula delle polizze richiedono l’assistenza di esperti, con conseguenti costi aggiuntivi. Infine le imprese che non rispettano le nuove normative rischiano di perdere l’accesso a finanziamenti pubblici e incentivi secondo quanto stabilito dal decreto incentivi varato a fine anno e già in vigore.

I costi del cambiamento climatico si fanno sentire sempre più pesanti, mettendo a dura prova le finanze pubbliche e private. La mancanza di polizze catastrofali potrebbe implicare la perdita di milioni di euro nei prossimi anni. Per tale motivo, nonostante i continui rinvii, l’obbligo assicurativo può diventare un meccanismo di trasferimento dei rischi e di incentivazione alla prevenzione dei danni. Allo stesso tempo, rappresenta un segnale chiaro per le imprese e per i governi della necessità di investire in misure di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico.