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Impronta ecologica

Overshoot day: avremmo bisogno di 2,7 Terre in più se tutti vivessero come gli italiani

Anche quest’anno, il 15 maggio è l’overshoot day italiano. Questo vuol dire che oggi, l’umanità avrebbe esaurito tutte le risorse che gli ecosistemi del nostro pianeta sono in grado di rinnovare in un anno intero, se tutte le persone consumassero al ritmo degli italiani. Ci vorrebbero dunque 2,7 “Terre” per sostenere la popolazione globale se tutti gli abitanti del pianeta vivessero come noi.

Tra i paesi che più di tutti sovrasfruttano le risorse terrestri vi sono gli Stati Uniti, seguiti da Australia, Russia e Germania. Servirebbe la biocapacità (ossia la superficie dei terreni ecologicamente produttivi di un Paese), rispettivamente di oltre cinque, quattro e tre pianeti Terra per rigenerare tutte le risorse ed i servizi ecosistemici se tutta l’umanità consumasse al ritmo di statunitensi, australiani, russi e tedeschi.

Fonte: Global Footprint Network

Tanto è vero che l’overshoot day di questi Stati è tra marzo e aprile per USA, Australia e Russia e inizio maggio per la Germania.

Fonte: Global Footprint Network

Il Global Footprint Network, organizzazione internazionale per la sostenibilità, ha calcolato che è dall’inizio degli anni ’70 che l’umanità è in deficit ecologico. Gli effetti del sovrasfruttamento della terra si possono già osservare sotto forma di deforestazione, erosione del suolo, perdita di biodiversità e accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera. Il deficit ecologico non solo significa che stiamo consumando gli “interessi” annuali del nostro capitale naturale, ma che lo stiamo anche esaurendo prendendo risorse dal futuro per pagare quelle del presente. Il perdurare da 50 anni di questa situazione di sovrasfruttamento delle risorse naturali significa che i deficit annuali si sono accumulati in un debito ecologico pari a 19 anni di rigenerazione del pianeta. Il risultato è un degrado diffuso degli ecosistemi e l’accumulo di gas serra in atmosfera.

Nel 2022 l’earth overshoot day mondiale è stato il 28 luglio, ma sarebbe quindi anticipato di oltre due mesi se tutta l’umanità consumasse come fanno gli italiani. I settori che più di altri hanno un impatto ambientale e contribuiscono all’impronta ecologica di ciascun italiano sono quello alimentare (31%) e dei trasporti (25%).

Cos’è l’impronta ecologica

L’impronta ecologica è un indicatore per la contabilità delle risorse biologiche. Somma la domanda di risorse, quali cibo, legname, fibre, sequestro del carbonio e sistemazione delle infrastrutture, che competono per le aree biologicamente produttive. Attualmente, le emissioni di carbonio derivanti dalla combustione di combustibili fossili costituiscono il 60% dell’impronta ecologica dell’umanità. Per rispettare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, l’impronta di carbonio deve essere pari a zero entro il 2050.