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Alimentazione sostenibile

miscusi lancia il ragù vegetale, “buono come quello della nonna”

miscusi, brand italiano di ristoranti di pasta fresca, ha proseguito nella rivoluzione per una pasta che riscopre l’Italia, onora le sue radici e guarda al futuro. In occasione del Veganuary, dopo anni di sperimentazione sul campo con gli agronomi di Martino Rossi, storico partner di miscusi, e in cucina con chef, food engineering e nutrizionisti, ha lanciato un ragù totalmente vegetale, che miscusi assicura essere “buono come quello della nonna”.

Il ragù plant based di miscusi è stato studiato e preparato seguendo la ricetta tradizionale del ragù a base di carne, con prodotti di qualità e già presenti nelle preparazioni dei ristoranti, come la salsa datterino miscusi, utilizzata in alcune preparazioni. A sostituire la carne è un trito di legumi, che in fatto di colore e consistenza sono molto simili a quelli della ricetta tradizionale, compreso il gusto, che è nutrizionalmente ricco, sano e ambientalmente rispettoso. La sua produzione riduce del 97% le emissioni di CO2 rispetto ad un piatto tradizionale al ragù e utilizza l’88% di acqua in meno.

“Il Fusillone Veg di miscusi fornisce un quarto del fabbisogno energetico giornaliero, emettendo 0.16kg CO2. Meno della metà dei limiti 2030 imposti dalle Nazioni Unite. È un piatto iconico, che rappresenta la nostra terra: legumi, frutti e ortaggi. Ricerca, sperimentazione, amore e passione. La stessa che ci metteva mia nonna quando cucinava il ragù la domenica dopo aver sacrificato le bestie che aveva allevato per anni. I legumi, come i funghi, sono fonti nutrizionali sottoutilizzate. Le mucche, così come i maiali, che in natura non esistevano, sono sovrautilizzati. Da miscusi, non siamo vegani, ma Italiani di nuova generazione” ha spiegato Alberto Cartasegna, founder e CEO di miscusi. “Proviamo a riscoprire la ricchezza della nostra terra, ricostruire la profondità della nostra storia per scrivere un pezzo del futuro. C’è bisogno di una rivoluzione copernicana, che parta dalla terra, dai contadini, dagli allevatori. La maggior parte di ciò che si trova in commercio, da Beyond a Impossibile, sono cibi ricchi di derivati chimici e altamente processati. Motivo per cui ci abbiamo messo un po’ di tempo, ma d’altronde il ragù per venire buono deve cuocere a lungo”.