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Electricity Market Report

IEA: il mercato dell’energia elettrica si fa sempre più sostenibile

Il mercato dell’energia elettrica diventa sempre più “green”. Secondo le stime contenute nell’Electricity Market Report – Update 2023 dell’IEA (International Energy Agency), la capacità rinnovabile del settore è in continuo aumento, tanto la generazione da fonti rinnovabili potrebbe superare il carbone già nel 2024. Allo stesso tempo, la produzione da carbone dovrebbe diminuire leggermente nel 2023 e nel 2024, dopo essere aumentata dell’1,5% nel 2022, quando i prezzi elevati del gas ne hanno stimolato la domanda. Tra l’altro, secondo l’IEA gli aumenti della produzione a carbone in Asia nel 2023 e 2024 dovrebbero essere compensati da forti cali negli Stati Uniti e in Europa.

Le fonti rinnovabili sono destinate a soddisfare tutta la domanda aggiuntiva nel 2023 e nel 2024. Infatti, con un rallentamento della crescita della domanda globale di elettricità nel 2023, guidato dal calo del consumo nelle economie avanzate tra cui l’Unione Europea, l’IEA prevede che gli aumenti incrementali delle sole rinnovabili copriranno tutta la domanda aggiuntiva non solo quest’anno, ma anche nel 2024, quando dovrebbe verificarsi una nuova accelerazione della crescita della domanda. Entro il 2024, dunque, la quota di generazione rinnovabile nell’offerta globale di elettricità supererà per la prima volta un terzo del totale.

Variazione annuale della produzione di elettricità a livello mondiale per fonte, 2019-2024

Fonte: Electricity Market Report – Update 2023, IEA. In giallo la produzione di elettricità da rinnovabili, in azzurro dal carbone, in blu dal gas, in verde dal nucleare e in verde scuro da altre fonti non rinnovabili.

Pertanto, secondo le stime dell’IEA, entro il 2024 la produzione di elettricità da combustibili fossili sarà diminuita di quattro volte in sei anni. In passato, i cali della produzione da fonti fossili erano rari e si verificavano soprattutto in seguito a shock energetici e finanziari globali, come avvenne dopo le crisi petrolifere degli anni ’70 o durante la Grande Recessione del 2009, quando la domanda complessiva di energia elettrica era ridotta. Negli ultimi anni, invece, l’offerta di energia fossile è rimasta indietro o è diminuita anche quando la domanda di elettricità è aumentata. Secondo l’IEA; queste tendenze, guidate dalla forte crescita della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, suggeriscono che il declino della produzione di energia elettrica da fonti fossili sta diventando strutturale. Il mondo si sta rapidamente muovendo verso un punto di svolta in cui la produzione globale di elettricità da combustibili fossili inizierà a diminuire e sarà sempre più sostituita da elettricità da fonti energetiche pulite.

Le emissioni della produzione di energia elettrica diminuiranno fino al 2024

Un altro fattore chiave che faciliterà la transizione del mercato dell’energia elettrica è che l’aumento delle emissioni derivanti dalla produzione di energia elettrica in Cina e in India dovrebbe essere più che compensato dai cali in altre regioni. L’Unione Europea da sola rappresenta il 40% del calo totale delle emissioni da generazione elettrica previsto per il 2023 e il 2024, escludendo Cina e India. L’UE è seguita dagli Stati Uniti, dove la diffusione delle energie rinnovabili è in forte crescita e il gas sta sostituendo sempre più l’alimentazione a carbone. Certo, la tendenza può essere interrotta da condizioni meteorologiche estreme, shock economici imprevisti e cambiamenti nelle politiche governative che possono causare un aumento delle emissioni in anni specifici, avverte l’IEA. Tuttavia, la tendenza generale delle emissioni del settore energetico mondiale si dovrebbe mantenere su livelli alti, con anni in cui le emissioni diminuiscono, e non aumentano, sempre più frequenti. Si dovrebbe passare così da emissioni pari a 13.362 Mt di CO2 del 2022 alle 13.120 Mt di CO2 del 2024.

Variazione delle emissioni globali di CO2 derivanti dalla produzione di energia elettrica, 2024 vs. 2022

Fonte: Electricity Market Report – Update 2023, IEA. In blu il livello di emissioni del 2022 e del 2024. In grigio la variazione della riduzione delle emissioni totali, in verde la riduzione delle emissioni 2024 vs. 2022, in arancione l’aumento delle emissioni 2024 vs. 2022.

L’impatto climatico sulla domanda e sull’offerta di energia elettrica è sempre più evidente

Il primo fattore a incidere sul settore dell’energia elettrica è l’aumento delle temperature globali. Le estati con temperature estreme stanno diventando sempre più frequenti in molte regioni, aumentando la domanda di elettricità per i sistemi di raffreddamento e mettendo a dura prova le forniture di energia a livello globale. Secondo l’IEA, l’aumento del numero di famiglie che acquistano condizionatori d’aria avrà un notevole impatto soprattutto nelle economie emergenti che attualmente hanno una percentuale di famiglie dotate di sistemi di refrigerazione molto più bassa rispetto alle economie avanzate con climi simili. La definizione di standard di efficienza più elevati per i condizionatori d’aria, sottolinea l’IEA, contribuirebbe notevolmente a limitare l’impatto della domanda aggiuntiva di raffreddamento sui sistemi elettrici. Per garantire l’affidabilità del sistema, sarà fondamentale disporre di adeguate capacità di generazione di riserva, incoraggiare la gestione della domanda e lo stoccaggio dell’energia, accelerare gli investimenti nella rete e migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di combustibile per le centrali elettriche. Una preparazione insufficiente in queste aree potrebbe portare a sollecitazioni più frequenti sulle reti, con conseguenti distacchi di carico e blackout.

Il secondo fattore, invece, è legato alla scarsa disponibilità d’acqua e alla siccità diffusa in zone sempre più estese del mondo. La carenza di risorse idriche, infatti, ha un impatto diretto sulla disponibilità di energia idroelettrica. Dal report dell’IEA emerge che il fattore di capacità dell’energia idroelettrica globale è diminuito nell’ultimo decennio, passando da una media del 38% nel periodo 1990-2016 a circa il 36% nel 2020-2022. Questa differenza di due punti percentuali significa che, a livello globale, l’attuale capacità idroelettrica sta producendo circa 240 TWh di elettricità in meno all’anno rispetto a quanto sarebbe accaduto se i fattori di capacità fossero rimasti invariati. Le regioni maggiormente colpite negli ultimi anni da siccità che ha causato una significativa riduzione della disponibilità di energia idroelettrica sono l’Europa, il Brasile e la Cina. Anticipare le sfide per l’energia idroelettrica legate al cambiamento climatico e pianificare di conseguenza sarà dunque fondamentale per un uso efficiente e sostenibile delle risorse idroelettriche.