Giornata mondiale dell'Ambiente plastica | ESG News

World Environment Day

Giornata mondiale dell’Ambiente: cos’è e quando si celebra

Focus sulla plastica nella Giornata mondiale dell’Ambiente 2023. La giornata (World Environment Day, in inglese) è stata istituita nel 1972 dall’UNEP (United Nation Environment Programme), il programma dell’ONU per l’ambiente e principale autorità mondiale sulle tematiche ambientali. Ogni anno la giornata è dedicata a un tema specifico sul quale le nazioni che aderiscono dovranno concentrare e avviare le proprie azioni durante i 12 mesi successivi.

Per il 2023 lo slogan scelto dalle Nazioni Unite è #BeatPlasticPollution, ossia sconfiggere l’inquinamento da plastica. “È ora di accelerare questa azione e di passare a un’economia circolare” si legge sul sito delle Nazioni Unite dedicato.

Quest’anno la giornata mondiale è un appello a sconfiggere l’inquinamento da plastica” ha dichiarato Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, in occasione della ricorrenza odierna, “Ogni anno, si producono al mondo oltre 400 milioni di tonnellate di plastica, un terzo delle quali utilizzate soltanto una volta. Ogni anno l’equivalente di oltre 2000 camion dell’immondizia pieni di plastica viene scaricato in oceani, fiumi, laghi”.

Il problema dell’inquinamento da plastica diventa infatti sempre più impellente dal momento che, nonostante gli impatti sull’ambiente siano noti e la consapevolezza sulla tematica sia ormai comune, le azioni messe in campo negli ultimi anni non bastano e urgono misure più efficaci.

Giornata mondiale dell’ambiente 2023: focus sulla plastica

Il problema è sempre più pervasivo in quanto studi recenti hanno dimostrato come le microplastiche siano ormai presenti nel cibo che mangiamo, nell’acqua che beviamo, e nell’aria che respiriamo. Inoltre, dal momento che la plastica è prodotta da combustibili fossili, la tematica dell’inquinamento da plastica è strettamente connessa con quella climatica: “più plastica produciamo, più combustibili fossili bruciamo, più accentuiamo la crisi climatica” ha evidenziato Guterres.

Per affrontare la tematica è necessaria un’azione comune che coinvolga governi, imprese e consumatori. “Un nuovo rapporto del Programma ambientale dell’ONU (UNEP) mostra che è possibile ridurre l’inquinamento da plastica dell’80% entro il 2040, a condizione di agire adesso, riutilizzando, riciclando e diversificando rispetto alla plastica. Occorre lavorare per rompere la nostra dipendenza dalla plastica, azzerare gli sprechi e costruire un’economia che sia davvero circolare. Insieme, definiamo un futuro più pulito, sano e sostenibile per tutti” ha concluso il segretario generale dell’Onu.

Per incentivare azioni efficaci, l’anno scorso la comunità globale ha avviato un negoziato su un accordo internazionale legalmente vincolante contro l’inquinamento da plastica e dovrebbe arrivare entro novembre una prima bozza.

L’accordo internazionale contro l’inquinamento da plastica

Secondo quanto dichiarato al termine dei 5 giorni di incontri dell’International Negotiating Committee (INC) a Parigi, al quale hanno partecipato 175 paesi, una prima bozza dell’accordo internazionale contro l’inquinamento da plastica dovrebbe arrivare entro novembre 2023 e sarà esaminata a Nairobi, con l’obiettivo di un trattato finale entro il 2024.

“La plastica è stata l’opzione predefinita nel design per troppo tempo. È tempo di riprogettare i prodotti per utilizzare meno plastica, in particolare plastica non necessaria e problematica, per ridisegnare l’imballaggio e la spedizione dei prodotti per utilizzare meno plastica, per riprogettare sistemi e prodotti per il riutilizzo e la riciclabilità e per riprogettare il sistema più ampio per la giustizia ” ha dichiarato Inger Andersen, direttrice esecutiva dell’ UN Environment Programme (UNEP), “L’INC ha il potere di realizzare questa trasformazione, offrendo grandi opportunità a tutti”.

La posta in gioco è alta in quanto la produzione annua è più che raddoppiata in 20 anni, raggiungendo i 460 milioni di tonnellate e potrebbe triplicare entro il 2060 se non si interviene. Citando lo scrittore francese Victor Hugo, il presidente dell’Inc Gustavo Adolfo Meza-Cuadra Velasquez ha aggiunto: “È triste pensare che la natura parli e gli esseri umani non ascoltino. Quando ascoltiamo la natura e agiamo, possiamo fare progressi”.