Eni punta sulla circolarità e sulla riconversione, che rappresentano le maggiori sfide del gruppo, impegnato in un ambizioso percorso verso la transizione energetica. “Lavoriamo molto sulla parte tecnologica, ma la riconversione e la circolarità sono state le principali sfide tecnologiche che dal 2014 abbiamo intrapreso”, ha dichiarato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, in un intervento al forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Coldiretti. Descalzi ha poi precisato che l’azienda ha investito negli ultimi cinque anni 5 miliardi di euro in ricerca e sviluppo.
“La parte di biocarburanti, di bioraffinerie, sono state probabilmente la prima tecnologia proprietaria, che abbiamo messo in campo per poter entrare in questa transizione, con dei carburanti completamente puliti, bio”, ha sottolineato l’amministratore delegato.
Descalzi ha anche spiegato che Eni ha chiuso recentemente due raffinerie tradizionali, una in Veneto e una in Sicilia, e hanno istituito due bioraffinerie. “Siamo il secondo produttore al mondo con 1 milione e cento di tonnellate di biocarburante“, ha aggiunto l’amministratore delegato.
“Da anni lavoriamo con Coldiretti e tutte le sue componenti proprio per questo legame che ci unisce all’interno della transizione energetica e della trasformazione”, ha commentato Descalzi, sottolineando che l’agricoltura è importante e fondamentale ma è “fondamentale anche per avere una energia pulita, sfruttando quei terreni marginali e anche desertici, con pochissima necessità di acqua, proprio per poter entrare anche in una parte di mobilità e quindi dei biocarburanti che possano accompagnare nella transizione la crescita dell’elettrico, ma anche una pulizia in termini di emissioni di tutta la mobilità”.
Il gruppo, inoltre, sta già producendo bio-jetfuel, e intende produrne in futuro quantitativi importanti. “Questa sarà una risposta fondamentale” per combattere i cambiamenti climatici, ha detto Descalzi. “Adesso le norme, come per le auto, danno la possibilità di dare una piccola percentuale, ma questa percentuale salirà e quindi tutta la parte aviation, che produce molte emissioni, potrà essere decontaminata attraverso l’agricoltura marginale, attraverso i rifiuti”, ha spiegato l’AD di Eni.