ISS ESG economia circolare | ESG News

Rapporto nazionale CEN

Economia circolare, Italia leader in Europa, ma nel mondo la circolarità scende

L’Italia si conferma leader europea nell’economia circolare. Secondo il Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia 2022, realizzato dal CEN (Circular Economy Network), la rete promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con Enea, in Italia la percentuale di riciclo di tutti i rifiuti ha raggiunto quasi il 68%, il dato più elevato dell’Unione Europea. In frenata la performance mondiale sull’economia circolare.

Nel 2020, ultimo anno di dati disponibile, il tasso di utilizzo di materia proveniente dal riciclo nell’Ue è stato pari al 12,8%, mentre in Italia il valore ha raggiunto il 21,6%, secondo solamente a quello della Francia (22,2%) e di oltre otto punti percentuali superiore a quello della Germania (13,4%). Tra le cinque maggiori economie al centro dell’analisi, Italia e Francia fanno registrare le migliori performance di circolarità, seguite da Spagna, Polonia e Germania. Al 2018 il nostro Paese ha avviato a riciclo la quota maggiore di rifiuti speciali, circa il 75%, mentre per quanto riguarda i rifiuti urbani, nel 2020 l’Italia si attesta al 54,4%, a fronte del 47,8% registrato nell’UE a 27. Tuttavia, segnala il rapporto, ci sono settori in cui l’Italia è in netta difficoltà. Ad esempio l’ecoinnovazione, dove per investimenti siamo solo al 13° posto nell’Ue, con un indice di 79, mentre la Germania è a 154.

Brutte notizie a livello globale. Nel mondo tra il 2018 e il 2020 il tasso di circolarità è sceso dal 9,1% all’8,6%. Negli ultimi cinque anni i consumi sono cresciuti di oltre l’8% (superando i 100 miliardi di tonnellate di materia prima utilizzata in un anno), a fronte di un incremento del riutilizzo di appena il 3% (da 8,4 a 8,65 miliardi di tonnellate): sprechiamo ancora una gran parte dei materiali estratti dagli ecosistemi.

Anche l’Italia, pur posizionandosi insieme alla Francia al primo posto per gli indicatori più importanti di circolarità in Europa, “non ha centrato l’obiettivo del disaccoppiamento tra crescita economica e uso delle risorse“, sottolinea lo studio. Ciò significa che Pil e consumo di materiali viaggiano in parallelo: la ripresa del 2021 mostra come i due valori si stiano riportando sugli stessi livelli precedenti alla pandemia.

Note dolenti anche per quanto riguarda il consumo di suolo: nel 2018 nella Ue a 27 Paesi risultava coperto da superficie artificiale il 4,2% del territorio, percentuale che sale in Italia al 7,1%. In materia di riparazione dei beni, in Italia nel 2019 oltre 23.000 aziende lavoravano alla riparazione di prodotti elettronici e di altri beni personali, un dato inferiore a quello della Francia (oltre 33.700 imprese) e della Spagna (poco più di 28.300). In questo settore, sottolinea il rapporto, abbiamo perso quasi 5.000 aziende rispetto al 2010.