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Climate Change: il capo del FMI e i leader del clima si impegnano ad accelerare i finanziamenti

Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI) Kristalina Georgieva e i leader delle Nazioni Unite e della COP28 di Dubai sul clima si sono impegnati a lavorare per accelerare i finanziamenti pubblico-privati per contribuire a raccogliere i trilioni di dollari necessari per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni.

Il FMI ha pubblicato una nota con le dichiarazioni di Georgieva, del presidente designato della COP28 Sultan Al-Jaber e dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per l’Azione per il Clima, Mark Carney, in cui affermano l’intenzione di volersi impegnare per rendere il contesto degli investimenti più favorevole ai finanziamenti per il clima, identificando gli ostacoli che impediscono i finanziamenti del settore privato e “utilizzando strumenti di finanziamento innovativi per aumentare gli investimenti privati nelle economie emergenti e in via di sviluppo”.

Alla tavola rotonda presieduta dai tre leader hanno partecipato rappresentanti dei governi, delle istituzioni finanziarie internazionali, delle banche di sviluppo, delle organizzazioni filantropiche e delle istituzioni finanziarie private impegnate per il net zero.

Il cambiamento climatico è una delle sfide macroeconomiche e di politica finanziaria più critiche che i membri del Fondo Monetario Internazionale dovranno affrontare nei prossimi decenni. I capitali sono tra gli strumenti necessari per l’azione a favore del clima, ma al momento non sono sufficienti e non sono gestiti in modo equo.

Di conseguenza, alla tavola rotonda i leader climatici hanno sottolineato che, poiché sono necessari ingenti investimenti globali per ridurre le emissioni e aumentare la resilienza, urge un cambiamento importante per sfruttare i finanziamenti pubblici e, soprattutto, quelli privati. Ciò comporta un aumento sostanziale dei finanziamenti agevolati, in grado di ridurre i rischi e di far giungere in modo più efficiente i finanziamenti del settore privato ai Paesi emergenti e in via di sviluppo. È inoltre fondamentale che il settore pubblico e quello privato finanzino tutte le componenti della transizione energetica, compreso il settore dell’energia pulita e il processo di abbandono dei combustibili fossili in tempi rapidi.

Per raggiungere questo obiettivo, tutti i Paesi hanno bisogno di politiche climatiche solide che accelerino la transizione verde e di meccanismi più forti per promuovere la cooperazione e la condivisione dei rischi tra le parti interessate. Secondo Georgieva, Al-Jaber e Carney, il miglioramento dei quadri politici, normativi, tecnologici e informativi e degli strumenti finanziari potrebbe sostenere la mobilitazione di capitali privati e ampliare la base degli investitori, soprattutto nelle economie emergenti e in via di sviluppo.

Nell’ambito della tavola rotonda, i partecipanti hanno identificato le aree di lavoro all’interno dei rispettivi mandati su cui lavorare nel percorso verso la COP28, tra cui:

  • Rendere il contesto degli investimenti più favorevole ai finanziamenti per il clima;
  • Identificare gli ostacoli specifici che impediscono i finanziamenti del settore privato per il clima;
  • Proporre riforme per contribuire a rafforzare la stabilità macroeconomica e della bilancia dei pagamenti dei Paesi riducendo i rischi associati ai cambiamenti climatici;
  • Utilizzare strumenti di finanziamento innovativi per aumentare gli investimenti privati nelle economie emergenti e in via di sviluppo.

“Gli impatti del riscaldamento globale stanno già distruggendo vite e mezzi di sussistenza, quindi abbiamo bisogno di un cambio di passo nel nostro approccio ai finanziamenti per reindirizzare trilioni di dollari verso la sfida del clima. Per riuscirci, sono fondamentali una cooperazione e partnership più forti tra il settore pubblico e quello privato. Non c’è tempo da perdere“, ha dichiarato Kristalina Georgieva.

“I capitali e i finanziamenti sono tra i più importanti strumenti per l’azione per il clima e lo sviluppo economico sostenibile, ma non ne arrivano abbastanza alle persone e ai luoghi che ne hanno più bisogno. Per le comunità vulnerabili, in tutto il Sud del mondo, i finanziamenti per il clima non sono affatto disponibili, né abbordabili, né accessibili a sufficienza. Solo il 20% degli investimenti in tecnologie pulite è destinato ai Paesi in via di sviluppo, che rappresentano oltre il 70% della popolazione mondiale, e i Paesi meno sviluppati ricevono meno di 2 centesimi per ogni dollaro speso. Il mondo ha bisogno di triplicare entro il 2030 la quantità di denaro disponibile per gli investimenti nelle tecnologie pulite, per il finanziamento dell’adattamento e per una giusta transizione energetica nei Paesi emergenti e in via di sviluppo”, ha aggiunto presidente designato della COP28, Al-Jaber.