Assoreti raccolta | ESGnews

Raccolta marzo

Assoreti, a marzo raccolta netta delle reti di 4,8 mld, Fideuram ancora in testa

Nel mese di marzo le reti hanno registrato una raccolta netta pari a circa 4,8 miliardi di euro, consolidando il processo di crescita tendenziale (seppure a ritmi contenuti) della raccolta netta realizzata dalle Reti di consulenza, in salita dello 0,8% a/a. A rilevarlo è Assoreti, l’Associazione delle Società per la Consulenza agli Investimenti, che nella ricerca rivela anche che il bilancio dei primi tre mesi dell’anno è, quindi, positivo per 13,9 miliardi di euro, con un aumento del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2021, ad oggi anno record. Secondo l’analisi, le risorse posizionate su conti correnti e depositi ammontano a 2,2 miliardi di euro, anche come conseguenza del crescente numero di clienti (+19.000 unità), mentre il flusso di raccolta realizzato complessivamente su strumenti finanziari, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali raggiunge i 2,6 miliardi. 

Il Gruppo Fideuram (Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sanpaolo Invest SIM e IW SIM) conferma la sua leadership con oltre 1,1 miliardi di raccolta netta a marzo (il 24% circa del totale) e una raccolta di risparmio gestito, seguita da Fineco con 1 miliardo e al terzo posto Mediolanum con 737 milioni. 

“Nonostante il perdurare di una fase di incertezza geopolitica e macroeconomica, le Reti continuano a rispondere positivamente e con numeri in crescita. Prova della solidità del modello è nel progressivo aumento del numero di italiani che decidono di avvalersi di un consulente finanziario per la programmazione dei propri investimenti e nel robusto risultato di raccolta realizzato nonostante l’instabilità del periodo – spiega Marco TofanelliSegretario Generale dell’Associazione – Traguardi frutto di una maggiore cultura finanziaria dovuta alla professionalità e all’opera di educazione trasmessa negli anni dalle Reti ai propri clienti”. 

Risparmio gestito 

flussi di raccolta realizzati sui prodotti del risparmio gestito risultano pari a 1,8 miliardi di euro e, seppure in contrazione tendenziale e congiunturale, attestano un risultato positivo nel coinvolgimento di tutte le macro-famiglie di prodotto. Oltre il 58% delle risorse nette destinate alla componente gestita di portafoglio è confluito sul comparto assicurativo/previdenziale con volumi superiori a 1 miliardo di euro che si concentrano tra unit linked (544 milioni) e polizze multiramo (438 milioni). La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi netti positivi per 370 milioni di euro.

Nel complesso, si conferma la preferenza per gli Oicr aperti di diritto estero sui quali vengono realizzate sottoscrizioni nette totali per 505 milioni di euro, con un orientamento delle scelte di investimento volto a privilegiare le gestioni collettive azionarie (1 miliardo di euro). Positiva la raccolta netta realizzata sui fondi chiusi mobiliari, pari a 28 milioni di euro, mentre resta negativo il bilancio dei fondi aperti italiani (-163 milioni). 

La raccolta netta realizzata sulle gestioni patrimoniali individuali è positiva per 377 milioni di euro e coinvolge sia le gestioni patrimoniali in fondi (Gpf) con investimenti netti per 255 milioni sia le gestioni individuali mobiliari (Gpm) sulle quali si registra la prevalenza delle sottoscrizioni per 122 milioni. 

Il contributo mensile delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, raggiunge, pertanto, 1,6 miliardi di euro e risulta pari al 73,2% dei volumi totali dell’industria (2,2 miliardi); l’apporto da inizio anno sale, così, a 5,1 miliardi e rappresenta il 45% della raccolta netta realizzata dall’intero sistema fondi (11,3 miliardi). 

Risparmio amministrato 

I risultati di raccolta realizzati sulla componente finanziaria del comparto risultano pari a 796 milioni di euro. Gli investimenti coinvolgono in maniera decisa i titoli azionari sui quali la raccolta netta raggiunge i 730 milioni; in particolare è positivo il saldo delle movimentazioni sui certificate (307 milioni) e sugli exchange traded product (115 milioni), mentre prevalgono le vendite sui titoli di debito corporate (-484 milioni) e pubblici (-93 milioni).