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Low Carbon Building Initiative

LCBI lancia una metodologia paneuropea per il calcolo della carbon footprint degli edifici

Una metodologia comune che prende in considerazione gli impatti lungo l’intero ciclo di vita degli edifici per misurare la carbon footprint del settore immobiliare in Europa e valorizzare le costruzioni con elevati standard ambientali. È quanto promesso due anni fa e finalmente ora concretizzato dalla Low Carbon Building Initiative (LCBI), l’iniziativa lanciata a marzo 2022 grazie al supporto di nove stakeholder europei del real estate (Axa IM Alts, BNP Paribas Real Estate, Bouygues Immobilier, BPI Real Estate, Covivio, Generali Real Estate, ICAMAP, Ivanhoé Cambridge, NSI, WO2) al fine di promuovere edifici a basse emissioni di carbonio e creare il primo marchio paneuropeo con annesso programma di certificazione LCBI.

Il label è diventato ora realtà, fa sapere attraverso una nota congiunta LCBI per cui il raggiungimento di tale obiettivo “rappresenta un importante passo avanti verso l’armonizzazione dei sistemi europei di valutazione del carbon footprint e la decarbonizzazione del settore immobiliare”.

LCBI: un approccio armonizzato per misurare la carbon footprint degli edifici

Il settore immobiliare, responsabile di quasi il 39 % delle emissioni globali di CO2 (secondo il Global Status report for buildings and construction 2019 dell’ International Energy Agency), svolge un ruolo cruciale nella lotta contro il riscaldamento climatico. Per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, i paesi europei dovranno dunque ridurre la carbon footprint di tutti gli edifici, siano essi nuovi, rinnovati o esistenti.

Gli sforzi si sono concentrati inizialmente sulla riduzione dei consumi energetici degli edifici e sulla transizione verso la decarbonizzazione dell’energia. Ciononostante, per valutare in modo complessivo l’impatto climatico di un edificio è importante misurare l’impronta carbonica nelle diverse fasi del suo ciclo di vita, ossia produzione, costruzione, utilizzo e demolizione.

Proprio per questo LCBI ha sviluppato una metodologia che prende in considerazione l’intero ciclo di vita dell’edificio e fissa diversi livelli per creare un label che mette in risalto gli edifici con elevati standard ambientali. Si tratta di una metodologia paneuropea in linea con le principali norme e strumenti esistenti (Taxonomy, Level(s), CRREM, RICS). Tale metodologia, disponibile al pubblico sul sito web di LCBI, semplifica il confronto delle carbon footprint in Europa e favorisce la decarbonizzazione del settore immobiliare.

In un primo momento, il programma di certificazione LCBI sarà riservato agli edifici di nuova costruzione come uffici, immobili residenziali e hotel. L’obiettivo più ampio è quello di includere tutti gli edifici quindi anche quelli già esistenti e/o da rinnovare.

“L’impegno dei partner di LCBI è stato fondamentale per costruire questo strumento europeo innovativo, oramai accessibile a tutto il settore immobiliare” ha dichiarato Arnaud Regout, presidente dell’Advisory Board di LCBI, Chief Investment Officer BPI Real Estate, “Un’armonizzazione di questo tipo invierà un segnale forte al mercato e incoraggerà gli investimenti privati nell’edilizia a bassa emissione di carbonio”.

La metodologia LCBI

Il programma di certificazione LCBI valuta le prestazioni degli edifici in base a tre indicatori, l’embodied carbon ossia le emissioni dei componenti dell’edificio espresse in kg di CO2e/m² su 50 anni, l’operational carbon, che si basa sui consumi e sulle fonti di energia in kg CO2e/m²/anno e il biogenic carbon che riguarda l’utilizzo di materiali di origine biologica nell’edificio, espresso in kg CO2e/m²

Fonte: Low Carbon Building Initiative, New construction scheme v 1.0

Per determinare i tre livelli del label (Standard, Performance, Excellent), ciascun indicatore è valutato in base a due criteri che sono la completezza dell’analisi del ciclo di vita e il raggiungimento dei livelli di soglia di emissione di carbonio.

Esempio di risultato del report LCBI. Fonte: Low Carbon Building Initiative, New construction scheme v 1.0

La società incaricata degli audit per il programma di certificazione LCBI è Bureau Veritas e i committenti che desiderano ottenerlo devono contattarla direttamente. Il processo di certificazione è suddiviso in due fasi, durante la fase di progettazione viene rilasciato un certificato provvisorio e al termine dei lavori viene assegnato il label definitivo.

I vantaggi della certificazione LCBI per gli operatori del settore immobiliare

Secondo quanto riportato nel documento di presentazione della metodologia, l’iniziativa LCBI è un modo per porre al centro dell’attenzione e delle valutazioni d’impatto un calcolo della carbon footprint che includa tutto il ciclo di vita dell’edificio. Gli autori, auspicano che questo approccio possa essere messo al centro della strategia degli operatori del settore e ritengono che i vantaggi per gli operatori sono numerosi. Per i committenti si tratta di uno strumento di progettazione a bassa emissione di carbonio e di un modo per valorizzare gli edifici con elevati standard ambientali, mentre per gli investitori, LCBI rappresenta la possibilità di accedere a dati coerenti e confrontabili riguardanti la carbon footprint degli edifici durante tutto il ciclo di vita e serve quindi da indicatore affidabile per gli investimenti.

Due anni di lavoro e competenze collettive per raggiungere il risultato

Coordinata dalla Commissione tecnica, guidata da Elioth, by Egis e da Artelia, la metodologia LCBI è il risultato di due anni di lavoro collaborativo che hanno permesso di raggiungere un consenso su un approccio unificato. Il know-how dell’associazione BBCA (Association pour le Bâtiment Bas Carbone), gli scambi con oltre cinquanta esperti di analisi del ciclo di vita (compresi i team della Commissione Europea) e una fase di test per 16 progetti pilota in diversi paesi europei, hanno permesso una revisione critica della metodologia LCBI durante la fase di consultazione. In parallelo, è stato svolto un lavoro di analisi su un set di dati riguardanti l’LCA degli edifici europei alfine di stabilire i livelli del label LCBI.