globo che rispecchia una foresta

Consulenza finanziaria

A 30 anni dalla legge Sim, Anasf ricorda le priorità: giovani e parità di genere

La Legge Sim, varata 30 anni fa, ha rappresentato un un punto di svolta per la consulenza finanziaria. A distanza di 30 anni, il ruolo dei consulenti finanziari è sempre quello, assai importante, di anello di congiunzione tra le famiglie e il mondo finanziario. Ma oggi la professione si è arricchita di nuove sfide, in primis il sostegno ai giovani e alla parità di genere. Sul tema si è discusso nel corso dell’evento “Le nuove frontiere della consulenza”, organizzato da Anasf per celebrare i 30 anni della legge numero 1 del 1991 (“Legge Sim”), con la quale è stato istituito l’Albo unico nazionale dei promotori di servizi finanziari gestito dalla Consob. All’evento, suddiviso in tre tavole rotonde, sono intervenuti diversi esperti del settore, che hanno ripercorso l’evoluzione della figura del consulente finanziario e delineato le nuove sfide della professione. 

La prima tavola rotonda è stata dedicata, appunto, all’importanza della Legge Sim. “Il vero motivo di orgoglio della Legge 1/91 è che la sua entrata in vigore ha dato ancora più valore alla figura dei consulenti finanziari e al tempo stesso anche agli investitori”, queste le parole del presidente di Anasf Luigi Conte. Per Vincenzo Roppo, avvocato genovese, l’introduzione della legge ha rappresentato una “vera rivoluzione, che ha toccato anche il mercato finanziario”. Nella prima parte dell’evento è intervenuto anche Marco Tofanelli, Segretario Generale Assoreti, che ha ricordato un aspetto fondamentale del mondo della consulenza finanziaria, ovvero che “l’obiettivo primario è trasformare i risparmi in investimenti avendo sempre a cura la tutela del cliente. Il rapporto di fiducia tra consulenti finanziari e clienti è il perno che permette la realizzazione di questi obiettivi”.

D’altra parte, Lorenzo Alfieri, Country Head di J.P. Morgan Asset Management, ha ribadito che, se è vero che si sono fatti molti passi avanti dalla Legge Sim, oggi “sostenibilità e formazione sono i temi caldi per i consulenti finanziari e il settore. Bisogna puntare a migliorare questi aspetti per rendere ancora più distintiva la figura professionale del consulente finanziario nell’industria”. Anche la senatrice Fiammetta Modena ha posto l’attenzione sulla necessità di puntare sulla formazione dei consulenti finanziari, “perché questa figura professionale è in prima linea nello sviluppo del sistema economico del nostro paese”. 

Durante la seconda tavola rotonda, gli esperti hanno affrontato il tema dei giovani che si affacciano al mondo della consulenza finanziaria. “Giovani e sostenibilità: questo è un binomio vincente”, così ha introdotto l’argomento Giancarlo Fonseca, Head of Distribution Lombard Odier Investment Managers. Anasf ha ben accolto la sfida e ha deciso di puntare da subito sui giovani, stando alle parole del Vicepresidente vicario Riva Ferruccio, che ha mostrato il suo entusiasmo per la nascita di “una sezione dedicata ai giovani”, istituita “perché in Anasf abbiamo intuito già da tempo che il tema del ricambio generazionale è necessario in questa professione”. 

La tavola rotonda conclusiva, dedicata alla seconda priorità dell’agenda dell’Associazione, il tema del “gender equality”. Durante il dibattito finale, è stato dato spazio alle opinioni e alle esperienze delle donne del settore, come Susanna Cerini, Tesoriere Anasf, che ha raccontato che uno dei motivi principali che l’ha spinta ad intraprendere la professione di consulente finanziario è stata “la possibilità di unire la vita professionale con quella privata”. 

La presenza delle donne in questo settore, che a lungo è rimasto appannaggio degli uomini, è un indicatore della maggiore inclusività che oggi caratterizza il mondo della consulenza finanziaria. Testimone diretta di questa evoluzione è Maria Paola Toschi, Executive Director J.P. Morgan Asset Management, che ha affermato che rispetto ai suoi esordi “il mondo della consulenza finanziaria è cambiato molto e oggi è diventato più inclusivo”. 

D’altra parte, come ha sottolineato Francesca Bertè, Vicepresidente di Progetica, le donne sono ormai protagoniste non solo in veste di consulenti finanziari, ma anche come clienti che “cercano soluzioni di investimento specifiche dei loro bisogni. Questo non significa, però, una pianificazione finanziaria dipinta di rosa ma dedicata ai loro reali progetti”.