Aprono al pubblico venerdì 20 settembre i nuovi giardini di accademia Carrara, oltre 3.000 metri quadri di verde, illuminati grazie a Edison Next, arricchiranno così la storica sede museale. L’opera è frutto dell’impegno di Regione Lombardia, Comune di Bergamo e Fondazione Accademia Carrara, con il sostegno di PwC.
Un grande investimento ha consentito di realizzare il progetto di riqualificazione, firmato dall’architetto Antonio Ravalli, con la collaborazione dell’architetto Valentina Milani di INOUT architettura per la parte paesaggistica e che include: i giardini, il camminamento, che permette il passaggio dalle sale del museo verso l’esterno, e il Bù Bistrot in Carrara.
I Giardini PwC sono un luogo di sosta prima e dopo l’esperienza dell’arte; la configurazione storica prevede diversi terrazzamenti in cui il presente dialoga con il passato. Unione di natura e cultura, memoria e presente, storia, arte e architettura, ma anche un possibile punto di ritrovo e partenza per passeggiate verso Città Alta o Borgo Santa Caterina.
Inclusione della comunità, valorizzazione del patrimonio paesaggistico, creazione di nuove opportunità, sostenibilità ambientale: l’anima verde della Carrara, grazie a questo importante intervento di riqualificazione, ha nuova vita, in linea con l’area “Città natura” di Bergamo Capitale Italiana della Cultura 2023. Il progetto ha rispettato il paesaggio e le strutture preesistenti, valorizzando il luogo e la sua storia.
I Giardini PwC sono un’unione di molte parti: la storia del museo e la storia della città; forme, soluzioni architettoniche e ingegneristiche; materie come la pietra, il legno e il metallo; la volontà istituzionale insieme a quella di committenti privati a cui si deve l’origine e grande parte dello sviluppo della Carrara. Con Stefano Arienti e Sedicente Moradi, l’ispirazione ottocentesca dei giardini si attualizza anche attraverso l’opera di due artisti contemporanei.
Stefano Arienti ha ideato e realizzato un mosaico di ciottoli, intitolato Genealogia (parte prima), all’interno di un passaggio che collega i Giardini PwC con il piano terra del Museo. Un’opera permanente site specific che entra nella grande collezione di Accademia Carrara.
Le sculture del Sedicente Moradi, in mostra nei giardini con il progetto La forza, la paura e la meraviglia, sono animali realizzati con legno di recupero. Opere ecosostenibili in grado di assorbire e raccontare l’essenza di un paesaggio, poiché il legno conserva e comunica la memoria degli eventi, anche atmosferici, che lo ha segnato.
I giardini sono intitolati a PwC, organizzazione che offre alle imprese servizi fiscali, legali, di revisione contabile e di consulenza, grazie all’accordo siglato a inizio 2022 tra Fondazione Accademia Carrara e PwC Italia, che sostiene grandi eventi e attività del museo e il cui ingresso nella Fondazione come cofondatore ha segnato un ennesimo e importante momento di arricchimento della governance dell’istituzione.
Il progetto di illuminazione esterna del giardino, composto da complessi illuminanti con proiettori multipli orientabili, dedicati alle mura e al verde e controllati da un sistema domotico, è stato realizzato e donato da Edison Next.
“Gli spazi che ora ospiteranno i Giardini PwC” ha dichiarato Giovanni Andrea Toselli, presidente e amministratore delegato di PwC Italia “erano da tempo lasciati a sé stessi rappresentando uno spreco, che ci ha motivato da subito ad attivarci per questo progetto di riqualificazione. Siamo un’organizzazione da sempre impegnata a investire risorse in iniziative che valorizzino la bellezza e la cultura, rendendole accessibili e sempre a disposizione di tutti. Questo progetto insieme ad Accademia Carrara ci permette di lasciare un segno tangibile per la crescita socio-culturale del Paese”.
I giardini
L’apertura di questo spazio completa il progetto avviato nel 2022 con il riallestimento degli interni del Museo. La nascita dei Giardini PwC rappresenta e conferma la volontà della Carrara di aprirsi sempre più alla città, consegnando a Bergamo un nuovo spazio da vivere. Un luogo in cui il presente dialoga con il suo passato: la storia inizia con l’acquisto, intorno al 1775, da parte di Giacomo Carrara, di un fabbricato in Borgo San Tomaso a cui era annessa un’ortaglia che terminava sotto le mura venete, dal 2017 patrimonio Unesco.
L’edificio, risistemato dal conte Carrara, risultò molto presto insufficiente per il funzionamento del museo e della scuola di pittura e quindi, nel 1802, si decise di ampliarlo. Venne bandito un concorso, vinto nel 1804 dal bergamasco Simone Elia, al quale venne affidata la costruzione dell’edificio di gusto neoclassico che ancora oggi è la sede del museo. Alla gara partecipò anche Leopoldo Pollack, con una proposta di notevole importanza per la storia del giardino, perché accanto alla costruzione di un nuovo edificio, l’architetto prevedeva anche la sistemazione delle ortaglie che risalivano verso il colle di Sant’Agostino. Il progetto è testimoniato in un disegno ad acquarello conservato in Accademia Carrara. Pollack immaginava l’edificio museale non come involucro isolato ma come un elemento inserito nel tessuto urbano ipotizzando, a questo scopo, l’utilizzo dell’ortaglia come snodo e collegamento tra la Bergamo alta e la Bergamo dei borghi storici. Questa idea rimase solo sulla carta e il destino dello spazio verde adiacente la Carrara fu quello di un silenzioso oblio, durato per oltre due secoli.
In occasione della Capitale Italiana della Cultura 2023 si è deciso di procedere alla riqualificazione di questo luogo. La sistemazione della vasta area verde, situata ai piedi del Baluardo di Sant’Agostino e delimitata a nord dalla struttura difensiva quattrocentesca delle Muraine, ha comportato la realizzazione di un giardino su più livelli, di un camminamento esterno che collega i diversi piani del museo e consente il passaggio dalle sale espositive allo spazio esterno, e il recupero di un edificio dismesso trasformato in bistrot. A distanza di oltre due secoli, l’intuizione di Pollack di reinserire il museo nel suo naturale contesto urbano è finalmente diventata realtà.
Rispetto alle scelte paesaggistiche, si è cercato da un lato di mantenere, quanto più possibile, la natura esistente, consolidandola e rafforzandola, dall’altro di introdurre nuove specie seguendo l’ispirazione dei giardini ottocenteschi. Il progetto si presenta oggi sostanzialmente diviso in due parti, seppur in continuità. La prima, a sud verso l’ingresso di via della Noca, caratterizzato da terrazzamenti in cui le protagoniste sono tappezzanti fiorite, rampicanti ed erbacee come vinca, acanto ed echinacee oltre alla Koelreuteria Paniculata, conosciuta anche come albero delle lanterne. La seconda, a nord, con un giardino romantico dove si è cercato sia di dare energia alla vegetazione storica, valorizzando alberi esistenti come il castagno, il tasso, il pero, il noce, i ciliegi, sia di introdurre puntualmente nuove alberature e arbusti, come aceri, ontani, sambuchi e noccioli, rafforzando le macchie boschive esistenti.
“L’inaugurazione de I Giardini PwC in Carrara” ha dichiarato Francesca Caruso, assessore alla cultura Regione Lombardia “rappresenta una tappa importante nel percorso di valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Questo progetto, frutto della collaborazione tra Regione Lombardia, Comune di Bergamo e Fondazione Accademia Carrara, è un intervento che unisce arte, cultura e natura, promuovendo la bellezza del nostro territorio. Accademia Carrara, istituzione di eccellenza, ha così ampliato e migliorato l’accessibilità dei suoi spazi, rendendoli fruibili per tutti. I nuovi giardini diventeranno un luogo d’incontro per cittadini, turisti e appassionati di cultura dove vivere un’esperienza che va oltre le mura del Museo”.
Il camminamento
Oltre all’ingresso indipendente da via della Noca destinato a tutti, i visitatori del museo potranno accedere ai giardini direttamente dall’ultima sala espositiva, grazie a un nuovo spazio di connessione che si configura come un’esperienza. Un oggetto complesso, in parte nascosto dal terreno della collina su cui è posto, dotato di rampe, scale e un ascensore. Composto da spazi, pause e aperture, il nuovo camminamento permetterà al pubblico di uscire nei giardini, accedere al bistrot, ma soprattutto collegare gli spazi espositivi in un nuovo percorso ad anello più funzionale rispetto al passato.
“Con l’apertura de I Giardini PwC,” ha dichiarato Martina Bagnoli, direttrice Accademia Carrara “Accademia Carrara riconquista uno spazio che fin dalla sua nascita era collegato alla pinacoteca. Un nesso di senso e di luogo che aiuta il museo a compiere la sua missione che è quella di condividere l’arte e la storia con il proprio pubblico, aumentandone la conoscenza e il significato. Inoltre, l’apertura dei giardini consente alla Carrara di ritrovare il legame con gli spazi urbani creando un rapporto sempre più saldo tra museo e città”.
Il bistrot
Il recupero di un edificio dismesso, un tempo magazzino degli attrezzi del museo, ha permesso di dotare Accademia Carrara di un bistrot aperto a tutti, uno spazio piacevole oltreché strategico, con accesso anche indipendente da via della Noca. Bù Bistrot in Carrara, la cui gestione è stata affidata agli imprenditori Francesco Maroni e Luca Guerini di Finlatt, già conosciuti a Bergamo per Bù Cheese Bar e per la capacità di valorizzare con la loro offerta l’identità locale. Bù Bistrot in Carrara compie l’incontro tra cibo, arte, territorio e accoglienza. Qui, la gastronomia diventa un mezzo per valorizzare l’identità locale e il territorio, attraverso un’interpretazione libera e creativa dei suoi ingredienti.
“Quando nel 2021 affidammo ad Antonio Ravalli l’incarico per il ripensamento dell’allestimento museale della Carrara,” ha aggiunto Gianpietro Bonaldi, General Manager Accademia Carrara “era assente dai nostri orizzonti il progetto che oggi ci porta a inaugurare I Giardini PwC. Fu l’architetto Ravalli ad aprire il nostro sguardo sugli spazi esterni, allora inaccessibili, suggerendo che lo sviluppo del museo continuasse oltre le sale, trovando lì completezza e permettendoci dunque di immaginare il compimento, a 220 anni di distanza, del sogno di Leopold Pollack. La sfida che ci lanciava chiedeva coraggio e insieme al Comune di Bergamo decidemmo di affrontarla. Da lì il coinvolgimento di Regione Lombardia e, quindi, di PwC ed Edison Next, attori indispensabili che hanno dato al progetto la concretezza e l’energia necessarie. Un’avventura ambiziosa, che rivoluziona l’offerta del museo, ne cambia percorso ed esperienza di visita e impegna Accademia Carrara e la città intera al confronto responsabile con un nuovo spazio verde e con le sempre più urgenti tematiche green”.