C+S Architects scuola riciclabile abbatte i muri

Innovazione

C+S Architects, nel Trevigiano la scuola “riciclabile” che abbatte i muri

Dieci aule per 250 studenti che studieranno su oltre duemila metri quadri. Un edificio a portata di bambino, completamente riciclabile a fine vita e che abbatte i muri per costruire comunità multietniche e multiculturali. Questa sarà la nuova scuola primaria a Parè di Conegliano, nel Trevigiano, immersa nel verde e all’avanguardia per la sostenibilità energetica e per l’innovazione spaziale e didattica progettata dallo studio C+S Architects e che sarà una delle prime in Italia a seguire il modello degli spazi circolari e modulari. Il progetto esecutivo è stato approvato per un costo di 5,3 milioni di euro (3 milioni dai fondi Pnrr e i restanti 2,3 milioni finanziati con risorse proprie dal Comune di Conegliano).

“Una scuola a portata di bambino ma anche concepita come area che può essere utilizzata dalla comunità; un grande polo culturale luminoso e aperto che stimoli la conoscenza e che, allo stesso tempo, sia accogliente e sostenibile” ha commentato il sindaco Fabio Chies, “Un progetto articolato che ha trovato realizzazione grazie al noto studio C+S di cui un particolare ringraziamento va all’architetta Segantini che ha saputo interpretare in chiave moderna, sostenibile e all’avanguardia le idee dell’amministrazione comunale progettando così per i nostri giovani uno spazio sereno e confortevole dove passare le proprie giornate”.

Il progetto di C+S Architects

La dimensione delle aule è più generosa di quanto previsto dalla normativa in quanto l’esperienza di C+S Architects nella progettazione di edifici scolastici considera questa scelta un valore aggiunto alle potenzialità didattiche e alla possibilità di conformare lo spazio dell’aula posizionando i banchi in modo variabile a seconda della tipologia di lezione. Collocata nella parte settentrionale di un lotto attualmente occupato da un parcheggio, che si affaccia su Via Padova, la nuova scuola, a pianta circolare, che è storicamente un elemento di centralità e coesione sociale in ogni cultura si sviluppa su un unico livello. Il progetto conserva gli alberi esistenti, ossia i due filari di tigli (lungo via Padova e il confine settentrionale del lotto) e i due grandi cedri dell’attuale giardino pubblico, aggiungendo nuovi tigli, betulle, cachi e siepi di lavanda.

L’ingresso principale conduce ad un ampio atrio illuminato da una serie di lucernari scavati nel volume di copertura. Dall’atrio, un generoso sistema di spazi collettivi, illuminato zenitalmente da lucernari e articolato attorno a due corti centrali, si espande in tutte le direzioni, suggerendo l’esplorazione dello spazio comune al di là della lezione frontale, elemento pedagogico fondamentale nei primi approcci alla didattica. È un sistema fluido, si contrae e si dilata generando ‘spazi delle potenzialità’ flessibili e a disposizione delle esigenze e della creatività della comunità. In particolare, una ‘piazza circolare’ opposta al grande atrio di ingresso e attrezzata con una tenda, si presta ad ospitare attività speciali e teatrali.

Le dieci aule si dispongono lungo il perimetro dell’edificio in stretto rapporto di continuità visiva e fisica con il giardino, articolando l’involucro della scuola in un profilo frastagliato e traslucido al di sotto di una generosa copertura aggettante, che definisce un ampio portico perimetrale. In questo modo ogni aula gode di un accesso diretto al giardino e di uno spazio coperto antistante, utilizzabile anche per attività all’aperto. Le pareti perimetrali, costituite da uno strato di policarbonato alveolare traslucido all’esterno e di vetro stratificato all’interno, fanno filtrare e diffondono morbidamente la luce all’interno delle aule, che potranno così godere di un’illuminazione naturale ottimale. Le partizioni interne sono invece delle pareti attrezzate con gli armadietti per gli studenti, sulle quali si aprono delle grandi vetrate fisse, che dilatano visivamente gli spazi collettivi verso il giardino.

Il tema della sostenibilità ambientale in una scuola ha un’indubbia valenza pedagogica, sostiene lo studio C+S Architects. L’obiettivo è perseguito attraverso la realizzazione di un involucro edilizio altamente performante e di un sistema impiantistico in grado di minimizzare i fabbisogni energetici. Il progetto prevede il ricorso a fonti energetiche rinnovabili grazie all’installazione di un’estesa superficie di pannelli fotovoltaici sul manto di copertura. Gli impianti saranno essere gestiti da remoto con un sistema BSM.

Grazie all’utilizzo di energie alternative, si prevede la realizzazione di un edificio in classe energetica NZEB (quindi a energia quasi pari a zero). La struttura in acciaio è riciclabile a fine vita dell’edificio. L’utilizzo del sughero come materiale per la pavimentazione è una materia prima naturale biodegradabile al 100%, riciclabile e rinnovabile.

La nuova scuola Rodari di Parè di Conegliano si configura quindi come un centro culturale che raccoglie le necessità funzionali e spaziali della scuola primaria, e allo stesso tempo amplifica le potenzialità degli spazi comuni trasformandoli in luoghi di incontro e scambio per tutta la comunità. In questo modo si possono rafforzare le connessioni tra le altre due scuole presenti nelle vicinanze, i parchi e gli spazi pubblici, mettendo a sistema gli spazi e le attrezzature collettive di questa parte di città.

Il progetto firmato da Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini di C+S Architects, studio con sede tra Treviso e Londra e recentemente premiato come miglior studio di architettura italiano, è uno dei tre prototipi di scuole circolari che lo studio ha sviluppato nell’ambito del proprio programma di ricerca sull’edilizia scolastica.

“Abbiamo disegnato uno ‘spazio delle potenzialità’, dove ogni ambiente può essere trasformato dalla creatività degli insegnanti o della comunità che vi ruota intorno”, ha dichiarato Cappai, “Tutti gli spazi di distribuzione sono generosi e possono essere trasformati in ‘spazi per attività speciali’ anche in orario extra-scolastico. In questo modo la scuola diventa un epicentro per la comunità e ne rafforza l’identità”.