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Social change

Unicredit, nascono i Social Change Manager del terzo settore

Nascono i Social Change Manager, figure professionali che saranno in grado di accelerare i processi di innovazione e cambiamento nelle organizzazioni non profit e for profit in cui operano. Si è chiuso oggi, infatti, con un’ultima tappa a Milano, Road To Social Change, il percorso organizzato da UniCredit, nell’ambito della sua Banking Academy, in collaborazione con AICCON, Politecnico di Milano – Centro di Ricerca Tiresia, MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business, Fondazione Italiana Accenture e TechSoup. Il progetto ha posto al centro la crescita delle competenze sul terzo settore che oggi gioca un ruolo da protagonista anche nel processo di ripartenza del Paese.

Alla fine del percorso – che ha previsto sette talk nazionali, 14 seminari territoriali, una library di contenuti on demand – i partecipanti hanno ottenuto infatti l’Open Badge, una certificazione digitale di conoscenze, abilità e competenze acquisite. Chiunque, cliccando sull’Open Badge, può accedere all’elenco delle competenze, certificate dal MIP, la Business School del Politecnico di Milano. Le competenze chiave del Social Change manager gli permetteranno di supportare e co-progettare modelli di business sostenibili e individuare le tecnologie digitali adatte a generare un impatto positivo sulla comunità.

Road To Social Change ha previsto anche una call rivolta al non profit per le migliori progettualità di community building. Nel corso dell’evento di oggi sono stati infatti premiati 7 progetti che rispondono ad altrettante sfide economiche che coinvolgono il terzo settore, discusse nelle prime sei tappe, e nelle quali il settore gioca un ruolo importante: valorizzare le filiere culturali turistiche e agroalimentari, generare nuove infrastrutture sociali, rigenerare i luoghi coinvolgendo la comunità, sviluppare un welfare comunitario ed economie coesive, promuovere l’economia circolare attraverso le comunità intraprendenti; promuovere città e nuovi ecosistemi inclusivi.

I progetti premiati agiscono su sette differenti aree geografiche del Paese (Sicilia, Sud, Centro, Centro Nord, Nord Est, Nord Ovest, Lombardia) e riguardano attività e iniziative di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolte a persone affette da disturbi della salute mentale (Progetto Itaca Palermo ODV) o con disabilità (Alicenova Società Cooperativa Sociale Onlus), a soggetti svantaggiati a rischio emarginazione (Officina Creativa S.C.S), o categorie considerate fragili (Informatici Senza Frontiere APS, Acli provinciali Cuneo); ancora servizi di accompagnamento per le comunità e di sostegno allo sviluppo locale, a una rete territoriale aperta e collaborativa (Appennino l’Hub) e, infine, di sostegno per chi vive in stato di grave indigenza alimentare (Fondazione Progetto Arca Onlus – FPA).

La giornata è stata aperta da Niccolò Ubertalli, Head of UniCredit Italy. È seguito un panel sul tema “Proposte per uno sviluppo integrale: tra profit, non profit e investimenti sociali”, cui hanno preso parte Paolo Venturi, direttore Aiccon, Mario Calderini, direttore Tiresia-PoliMi, Laura Penna, Head of Social Impact Banking, UniCredit. E’ stato poi il momento degli interventi delle Social Change Manager che hanno raccontato la propria esperienza e di Fabio Fraticelli di TechSoup Italia. A seguire c’è stato un saluto di Pier Carlo Padoan, ex ministro dell’Economia oggi presidente di UniCredit, che ha introdotto anche le organizzazioni vincitrici della call Road to Social Change. Infine alla realtà Informatici Senza Frontiere, Simona Torre, direttore generale di Fondazione Italiana Accenture ha assegnato il premio speciale per il progetto più innovativo dal punto di vista tecnologico.

“La crisi Covid”, ha dichiarato Pier Carlo Padoan, “ha messo ancora di più in luce l’interdipendenza economica tra i diversi attori sociali pubblici e privati e l’importanza di creare le condizioni affinché si inneschi una contaminazione virtuosa tra impresa, finanza, terzo settore e Stato. UniCredit svolge già un ruolo importante nel quadro delle tematiche ESG (Environmental, Social & Governance) e mira a indirizzare l’allocazione del capitale verso attività economiche che generano un impatto positivo sulla società. Il progetto Road to Social Change è parte integrante di questo approccio”.