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Occupazione femminile: Italia sotto la media europea

L’occupazione femminile in Italia è ben al di sotto della media europea, ma per il settore terziario, principale traino del recupero occupazionale post-pandemia, la partecipazione delle donne è fondamentale. Questo è quanto emerge da Terziario & Lavoro (T&L), l’analisi redatta dall’Osservatorio Lavoro di Confcommercio sul Terziario di Mercato.

Occupazione femminile in italia

In Italia l’occupazione femminile è storicamente bassa se confrontata con altre realtà europee (55,4% nel 2021, salito di circa un punto percentuale nel 2022, contro il 69% della UEM). Anche il tasso di disoccupazione femminile in Italia raggiunge l’11% contro il 7,2% della media europea (a fronte dei rispettivi 9% e 6,5% di disoccupazione maschile), e a preoccupare sono le conseguenze negative di un eventuale cristallizzazione di questo stato, oltre a ciò che significherebbe per le prospettive di crescita dell’Italia.

La crisi del 2020 ha interrotto il processo che aveva visto negli ultimi anni un graduale, sebbene moderato, miglioramento della partecipazione femminile al mondo del lavoro. La ripresa dell’ultimo biennio ha permesso il ritorno a valori pre-pandemici, tuttavia insufficienti. In questo contesto il terziario di mercato ha sempre rappresentato un’eccezione, come testimoniano la banca dati INPS e le statistiche ISTAT su cui si basa l’analisi T&L.

Il ruolo del settore terziario

Nel 2022 il livello di occupazione totale in Italia è ancora inferiore rispetto ai livelli pre-pandemici. In particolare, la differenza del 2,8% è tutta attribuibile al settore terziario, secondo quanto emerge dal report di Confcommercio. Nonostante ciò, il terziario è stato anche il settore che ha guidato il recupero occupazionale nel 2022, contribuendo per oltre il 77% alla crescita di dipendenti tra giugno 2020 e giugno 2022. Nello specifico, il 53% di questo incremento è dovuto alle donne.

Nel 2022 il terziario di mercato ammonta a oltre 11 milioni di occupati regolari, con una crescita di 1,36 milioni di lavoratori rispetto al 2020. Dall’analisi risulta inoltre che le donne, tra il 2020 e il 2022, hanno trovato principalmente occupazione in questo settore. L’89% di tutte le nuove donne occupate (733mila su oltre 822mila) lavora nei servizi, specialmente in attività connesse al tempo libero, ai viaggi e all’intrattenimento.

Tra queste attività spiccano ristorazione, settore alberghiero e bar, ma anche istruzione e sanità, e attività di supporto alle imprese, tutti settori fortemente compressi nel periodo di pandemia, che hanno avuto una decisa ripresa dalla seconda parte del 2021.

Infine, il report osserva l’occupazione femminile secondo tipo di contratto. Nel 2022, in Italia, le donne ricoprono il 50,8% delle posizioni di lavoro nel settore terziario, mentre rappresentano appena il 27% di occupazione nelle altre attività economiche. Differenziando tra contratti di tempo indeterminato, determinato, apprendistati e altre forme di lavoro, le donne ammontano al 50,2% degli impiegati del settore terziario assunti a tempo indeterminato.