Le società EY e PwC si trovano in difficoltà nel raggiungere gli obiettivi relativi alla presenza di donne tra i partner nel Regno Unito, mentre KPMG e Deloitte, pur avendo superato gli obiettivi nazionali, non riusciranno probabilmente a raggiungere quelli globali.
EY, con l’obiettivo più ambizioso, mira a una partecipazione femminile del 40% tra i partner nel Regno Unito entro il 2025, ma nel 2023 solo il 28% dei partner era donna. Nonostante negli ultimi anni ci siano stati significativi progressi, come la nomina di Janet Truncale a presidente globale e di Anna Anthony a managing partner della divisione UK, la strada verso la parità di genere nelle posizioni di vertice resta lunga e difficile, anche in settori come quello legale e bancario.
Le Big Four hanno inoltre fissato obiettivi negli ultimi anni per contribuire a ridurre il divario salariale di genere, poiché le donne tendevano a rappresentare meno di un quinto dei partner nel Regno Unito verso la fine degli anni 2010.
PwC, invece, è a 3 punti percentuali di distanza dal suo obiettivo di raggiungere il 30% di partner femminili nel Regno Unito per il 2025. Nonostante un progressivo aumento di 1-2 punti percentuali ogni anno dal 2021, l’azienda dovrà fare uno sforzo maggiore per colmare questo divario prima di pubblicare i nuovi dati.
KPMG e Deloitte, d’altro canto, hanno già raggiunto i propri obiettivi nel Regno Unito. KPMG, che per prima ha introdotto la pubblicazione dei dati sulla diversità di genere, ha superato il traguardo del 25% nel 2022, arrivando al 29% di partner donne nel 2023. Deloitte ha invece raggiunto il 30% di partner femminili con largo anticipo rispetto alla scadenza del 2025.
Tuttavia, entrambe le aziende non riusciranno a raggiungere gli obiettivi globali per la rappresentanza femminile nelle partnership, a differenza di PwC e EY, che non hanno fissato obiettivi a livello internazionale.