CDP Borsa Italiana | ESG News

Istituti Nazionali di Promozione UE

CDP fa fronte comune con le altre casse europee per supportare la transizione ESG, ecco come

I cittadini europei hanno ormai preso coscienza delle tematiche di sostenibilità. Manca ancora, però, una chiara comprensione delle diverse dimensioni che la compongono, quella ambientale, quella sociale e di governance tanto è vero che, di fatto, la grande maggioranza degli europei non sa cosa significhi il termine ESG. Nonostante ciò, la sostenibilità viene adesso sempre più vista come una necessità prioritaria, anche da un punto di vista economico e finanziario e in tale contesto un ruolo chiave nell’accelerare la crescita e lo sviluppo sostenibile dei diversi Paesi europei è attribuito agli Istituti Nazionali di Promozione. È quanto emerge dalla ricerca ESG priorities and challenges: European Citizens Perception, condotta da BVA Doxa in cinque paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna, Polonia che rappresentano il 67% della popolazione e il 66% del PIL dell’UE) e presentata a Milano nel corso dell’evento Eyes on a sustainable future, organizzato da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) in collaborazione con Borsa Italiana. La manifestazione, tenutasi a Palazzo Mezzanotte e seguita da oltre mille persone di cui circa la metà presente in sala, ha visto la partecipazione dei vertici della francese Caisse des Dépôts (CDC), della spagnola Instituto de Crédito Oficial (ICO), della tedesca Kreditanstalt für Wiederaufbau (KFW) e della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) con cui CDP sta facendo fronte comune per affrontare le sfide della sostenibilità e supportare il ruolo della finanza per la transizione ESG.

CDP ha infatti intensificato nell’ultimo anno la collaborazione e il coordinamento con le sorelle europee. “Abbiamo ritenuto importante ampliare il dibattito nazionale sui temi ESG, che CDP ha intrapreso da anni, agli interlocutori europei. E il lavoro sinergico con gli altri istituti nazionali di promozione è parte di questa visione” ha dichiarato Giovanni Gorno Tempini, Chairman of Cassa Depositi e Prestiti, “Le principali sfide da affrontare sono legate ai rischi ambientali e sociali e al contesto economico attuale. Non ci sono dubbi sulla direzione che bisogna intraprendere, ossia l’adozione di una prospettiva di lungo periodo e un approccio pragmatico. È quindi necessaria un’azione comune e coordinata che parta dalla condivisione delle strategie e delle necessità di ciascun Paese e dei suoi istituti e che poni al centro il concetto di transizione giusta, considerando dunque i costi sociali delle trasformazioni energetiche e digitali promosse”.

Una dimensione, quella sociale, la cui importanza è evidente anche per i cittadini europei, secondo l’indagine BVA Doxa, frutto di 7.500 interviste effettuate tra il 26 ottobre e il 7 novembre 2023 su un campione di popolazione tra i 18 e i 74 anni. Sebbene, infatti, il cambiamento climatico e le problematiche ad esso collegate restino le maggiori preoccupazioni e priorità di azione per gli intervistati (oltre il 30%), inizia a emergere la rilevanza delle questioni “social”, con particolare riferimento alle infrastrutture, ad esempio scuole, ospedali e alloggi.

Dalla ricerca, che si è sviluppata su tre aree principali ossia conoscenza e consapevolezza dei temi ESG, investimenti sostenibili e ruolo degli istituti nazionali di promozione, emerge come la conoscenza delle tematiche di sostenibilità sia ormai diffusa su larga scala. Questo principalmente grazie all’attenzione rivolta a questi temi da televisioni e social media. Oggi la maggioranza dei cittadini europei si dice favorevole ad accettare un orizzonte temporale di medio-lungo periodo nei rendimenti degli investimenti sostenibili (oltre il 70%) e vede con favore una riduzione del costo dei prestiti alle imprese che si danno obiettivi sociali o ambientali.

L’analisi ha inoltre rivelato che secondo il 51% dei cittadini intervistati (59% dei giovani), la sostenibilità avrà un impatto positivo sull’occupazione nel prossimo futuro e per il 57% le sfide della sostenibilità devono essere necessariamente affrontate attraverso un patto tra governi e cittadini. In questo contesto viene affidato un ruolo chiave agli istituti nazionali di promozione nell’accelerare la crescita e lo sviluppo sostenibile dei diversi Paesi europei, sebbene in realtà oltre la metà dei rispondenti non ha una buona conoscenza delle attività di tali enti.

Un primo punto su cui quindi si è focalizzata l’attenzione degli speaker in sala, ossia Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della BEI, Dario Scannapieco, Amministratore Delegato di CDP, Eric Lombard, Amministratore Delegato di CDC, José Carlos García de Quevedo, Amministratore Delegato di ICO e Lutz-Christian Funke, Segretario Generale di KFW, è stato dunque relativo alla necessità di colmare il gap che emerge dalla ricerca tra consapevolezza e conoscenza. Anche perché, con la necessità di capitale privato per finanziare la transizione, non basta una presa di coscienza ma anche una cognizione concreta dei temi.

Gli istituti di promozione si stanno adoperando per creare una rete comune a livello europeo che possa contribuire a potenziare gli investimenti sostenibili in un contesto in rapida evoluzione, con una costante necessità di risorse e nuove soluzioni. Le sfide al momento sono tante e tra queste, forse in primis, c’è il tema della profittabilità degli investimenti ESG. La transizione ha bisogno di nuove e innovative infrastrutture i cui costi sono alti e non garantiscono ritorni sugli investimenti elevati. “Se vogliamo veramente trasformarci, dobbiamo accettare che il costo del capitale sta aumentando e che il sistema e la sua visione devono cambiare” ha affermato il tedesco Lutz-Christian Funke, “non possiamo osservare più solo il ritorno dell’investimento ma anche la certezza di quest’ultimo, valutandolo anche in termini di impatti generati attraverso KPI di sostenibilità”.

La maggiore sfida, su cui concordano i vertici in sala, è fare in modo che gli istituti di promozione diventino dei facilitatori degli investimenti sostenibili. Un progetto che punta a migliorare il coordinamento tra gli attori in gioco per fare leva sui punti di forza di ognuno di loro e promuovere un approccio comune alle tematiche ESG anche attraverso un allineamento degli standard europei in ambito di sostenibilità. A livello complessivo le oltre 30 NPBI europee (National Promotional Banks and Institutions) hanno un patrimonio di oltre 2.700 miliardi di euro e svolgono un ruolo cruciale nel finanziare investimenti per la crescita sostenibile e inclusiva dell’Europa.

Secondo Dario Scannapieco, importante è (e sarà sempre di più) saper scegliere: “Non è importante fare tante cose, ma quelle giuste. Spesso siamo guidati dal volume, invece dobbiamo essere indirizzati dall’impatto” ha affermato l’ad di CDP, sottolineando la strategia di Cassa Depositi e Prestiti, la quale ormai ha più che consolidato la valutazione dei propri finanziamenti sotto il profilo ESG sia ex ante che ex post.

La valutazione, poi, va di pari passo con un sistema di incentivi positivi, ha ricordato lo spagnolo José Carlos García de Quevedo per il quale i tre elementi essenziali per supportare la transizione sono la cooperazione tra pubblico e privato, il sostegno alle imprese di piccole dimensioni europee garantendo soluzioni “giuste” per non lasciarle indietro e l’introduzione di obiettivi di sostenibilità nei finanziamenti assieme a sistemi di premialità al loro raggiungimento.

Start-up e venture capital

Che sia per supportare la mitigazione oppure l’adattamento, quindi aumentare la resilienza delle infrastrutture esistenti, l’innovazione e la tecnologia giocano un ruolo fondamentale nelle sfide contemporanee. “Per ridurre di un terzo le emissioni” ha affermato Gelsomina Vigliotti, “abbiamo bisogno di tecnologie che non sono ancora espandibili su scala quindi gli istituti di promozione devono garantire l’adozione e lo sviluppo di tecnologie su scale sufficienti”. Da questo punto di vista, spesso sono le start-up a proporre le soluzioni più interessanti, ma c’è necessità di intercettare maggiore capitale di rischio.

Da questo punto di vista, Scannapieco ha evidenziato come il mercato del venture capital in Italia sia meno sviluppato rispetto ad altri Paesi e spesso molte aziende migrano negli USA per far fronte alle proprie esigenze finanziarie. Secondo l’ad di CDP questo è un tema importante di cui parlare soprattutto nell’ottica di un mercato dei capitali comune europeo. Cassa ha la possibilità di finanziarie il primo round di tali attività ad elevato potenziale di sviluppo e innovazione, ma poi serve capitale di rischio pronto.

La dimensione sociale per CDP: Orbassano Social Housing

Spazio poi anche al progetto Orbassano Social Housing, promosso dal “Fondo Abitare Sostenibile Piemonte (FASP)”, il fondo dedicato allo sviluppo di iniziative di social housing sul territorio piemontese partecipato da Cassa Depositi e Prestiti (attraverso il Fondo Investimenti per l’Abitare – FIA). L’iniziativa nasce con l’intenzione di offrire una risposta al disagio abitativo delle famiglie e sviluppare un nuovo servizio residenziale accessibile anche a persone con disabilità motoria. Tre gli obiettivi del social housing: progettare spazi condivisi, favorire l’inclusione di persone con disabilità e creare un equilibrio economico per rendere possibile l’applicazione di canoni sociali.

“L’inclusione è un fattore importante” ha dichiarato l’ad di CDP, “E parte da quella degli stakeholder che devono essere inclusi per una progettazione degli obiettivi e delle necessità condivisa, arrivando fino all’accoglienza e alla creazione di nuovi standard in termini di apertura alle diversità”. Un approccio che per CDP, stando alle parole del ceo, parte dai propri luoghi di lavoro perché per essere promotore di cambiamento bisogna in primo luogo esserne esempio.

Senza dimenticare, ha ricordato il francese Eric Lombard, che non dovrebbero esistere progetti “D&I” e progetti non “D&I”, bensì applicare nuove modalità progettuali che integrino criteri di diversità e inclusione in qualsiasi cosa si faccia.