La finanza al servizio dell’inclusione e dell’accoglienza. BNL BNP Paribas ha realizzato un social loan, da 3 milioni di euro a favore della Fondazione Progetto Arca che opera per portare un aiuto concreto a persone che si trovano in stato di grave povertà ed emarginazione sociale. Il finanziamento servirà dunque per dare ospitalità a chi è in situazioni di disagio sociale ed economico e non ha una casa e, in particolare, l’intervento è finalizzato all’acquisto e alla ristrutturazione efficiente di circa 40 unità abitative a Milano, per accogliere oltre 150 persone.
Il finanziamento è tecnicamente un “sustainability linked loan”, le cui condizioni finanziarie migliorano ulteriormente sulla base di precisi parametri, stabiliti preventivamente e misurati costantemente e in modo indipendente. Per la prima volta, sono gli obiettivi di tipo sociali ad essere determinanti, oltre a quelli di sostenibilità ambientale, nel caso specifico efficientamento energetico.
Saranno possibili così l’acquisto e la ristrutturazione (con impianti fotovoltaici, riscaldamento a pavimento, isolamento termico) di alcuni immobili nella città di Milano e al termine dei lavori, potranno essere accolte, in sinergia con il Comune, oltre 150 persone in circa 40 nuove unità abitative. Ciò rientra nell’ambito della strategia Housing First della Fondazione Progetto Arca, che vede la casa come condizione essenziale e punto di partenza per un nuovo percorso di inclusione e di inserimento sociale.
“BNL e il gruppo BNP Paribas operano per essere sempre più imprese socialmente responsabili, che vivono la società, al fianco delle persone, clienti e non clienti, puntando ad intercettare cambiamenti e bisogni in continua evoluzione” ha dichiarato Paolo Vetta, Direttore Territoriale Nord Ovest BNL BNP Paribas,”La Pandemia prima ed il conflitto ucraino in corso hanno reso il contesto socio-economico complesso e di difficile interpretazione, pertanto c’è l’esigenza di un impegno comune dell’uno verso l’altro, dove ognuno possa fare la propria parte a beneficio della comunità.”