Da venerdì 18 ottobre 2024 a sabato 11 gennaio 2025 gli storici spazi di Palazzo Martinengo di Villagana a Brescia, sede di BPER Banca e della sua omonima Galleria, ospitano la mostra collettiva PRIMA. Che io possa andare oltre. L’esposizione, la cui curatela è affidata a Giovanna Zabotti con la collaborazione di Chiara Grandesso e Silvia Moretti e patrocinata dal Comune di Brescia, approfondisce il tema del talento femminile ponendo la corporate collection di BPER Banca in un dialogo aperto che attraversa diverse epoche e geografie della storia dell’arte e prende in esame i diversi linguaggi della creatività. La Galleria BPER Banca propone un percorso multisensoriale che intende coinvolgere il pubblico in una riflessione collettiva sulla necessità di far emergere e valorizzare le capacità imprenditoriali al femminile, in particolare nelle realtà culturali e artistiche.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con l’architetto Silvia Moretti e con l’exhibition designer Andrea Isola, che insieme hanno concepito un allestimento che pone in relazione tra loro opere diverse da un punto di vista linguistico, materico e temporale, invitando il visitatore a scoprire inedite connessioni tra autrici di provenienze ed epoche così distanti e a scoprire la grandezza della produzione femminile nei diversi campi delle arti visive.
Il titolo della mostra gioca sul doppio significato della parola “prima”, termine che racchiude in sé le dimensioni del tempo e dello spazio oltre che il riferimento all’eccellenza del risultato. Partendo da un passato dove la presenza femminile in campo artistico tendeva a essere ignorata o sminuita, ma che ha comunque dato vita a delle esperienze che sono state di stimolo e ispirazione per le generazioni a venire, la mostra instaura un forte dialogo con una contemporaneità densa di figure femminili che spiccano per il proprio talento e la propria unicità.
A partire dalle tele secentesche dell’artista Elisabetta Sirani (Bologna, 1638 – Bologna, 1665), l’allestimento abbraccia media differenti e artiste di epoche distanti, coinvolgendo l’opera della maestra dell’astrattismo italiano Carla Accardi (Trapani, 1924 – Roma, 2014), il lavoro dell’artista femminista Stefania Galegati (Bagnacavallo, Ravenna, 1973), le tavole disegnate da Ana Kapor, gli specchi del duo Goldschmied & Chiari (Sara Goldschmied – Arzignano, Vicenza, 1975; Eleonora Chiari – Roma, 1971), il vetro di Marina e Susanna Sent (a Murano dal 1993), sino alle poesie di Alessandra Baldoni (Perugia, 1976), che legano insieme le realizzazioni di queste autrici attraverso la parola.
La mostra include anche i componimenti poetici di Alessandra Baldoni, invitata a interpretare con le parole i lavori presentati. Di Alessandra Baldoni anche l’installazione site-specific che apre la mostra intitolata “l’universo non ha centro” composta da otto scrigni/libro in ferro e vetro che, con versi e immagini, in un gioco di luci e ombre, raccontano cosa sia il talento e come venga percepito.
“Questo progetto espositivo nasce da un processo di scambio e dialogo continuo con un gruppo di lavoro composto da donne e professioniste che per vari motivi hanno dimostrato di poter essere considerate per ciò che sono e ciò che fanno, anche in ruoli tradizionalmente riconducibili all’attività maschile” ha spiegato la curatrice Giovanna Zabotti. “Insieme a loro e al team della Galleria BPER Banca abbiamo concepito una mostra piena di forza e di energia, che restituisce voce a donne che con coraggio e grinta si sono “impossessate” per la prima volta di ruoli considerati di dominio maschile in cui hanno eccelso. Questo stupore verso il successo femminile in determinati ambiti si sperimenta ancora oggi ma la volontà è che non si debba parlare più di prime volte ma che, appunto, si possa andare oltre”.
PRIMA. Che io possa andare oltre si inserisce nell’insieme di attività e iniziative che La Galleria BPER Banca dedica alla valorizzazione dell’inclusività attraverso la propria corporate collection, con l’obiettivo di stimolare nel visitatore una riflessione verso le tematiche sociali più stringenti del panorama attuale.