Sarà il Museo Storico della Comunicazione di Roma a diventare il primo spazio museale al mondo prossimo al consumo energetico zero. Il progetto è dell’artista Geo Florenti che ha presentato il suo Museo hybrid a Roma durante la Giornata Mondiale dell’Ingegneria per lo sviluppo sostenibile e che già nel 2019 era stato autore di Illuminati, la prima esposizione a consumo zero.
Inaugurato nel 1982, il Museo Storico della Comunicazione è uno spazio espositivo all’Eur di proprietà del ministero delle Imprese e del Made in Italy, che riunisce innovazioni tecnologiche storiche nel mondo delle telecomunicazioni, a partire da quelle di Meucci e di Marconi.
Ed è proprio in questo tempio delle rivoluzioni tecnologiche, scientifiche e artistiche che si inserisce il progetto Museo hybrid di Geo Florenti, artista di origini romene e innovatore di tecnologie energetiche. “Per garantire all’umanità i servizi energetici primari ai quali è stata abituata”, ha sottolineato Geo Florenti, “è necessaria una rapida sostituzione delle tecnologie energetiche convenzionali, puntando su soluzioni ecocompatibili di facile realizzazione, passando a impiegare nelle componentistiche solo minime quantità di eco-materie prime attraverso processi di produzione a impatto zero”. Le soluzioni ecocompatibili proposte sono la rivisitazione dei sistemi energetici e illuminotecnici dei musei, l’abbassamento dei consumi di energia e la semplificazione delle materie usate.
Collaboreranno al progetto pilota il professor Marco Ferrero del dipartimento di Ingegneria alla Sapienza di Roma e un gruppo di ricerca formato da giovani ingegneri, specializzati nella problematica tecnico costruttiva. Secondo i dati analizzati, le innovative soluzioni di Geo Florenti comporteranno un abbattimento del consumo energetico del 90%, con un risparmio da reinvestire nella tutela culturale, portando a Roma una svolta in grado di rispondere alle necessità del cambiamento climatico e alla crisi energetica e di materie prime. Le innovative soluzioni non riguardano solo l’illuminazione di edifici, strade, parchi, aeroporti, ferrovie, insegne luminose e cartelloni pubblicitari, ma rappresentano soluzioni in grado di intervenire sugli impianti di riscaldamento e di aerazione. “Quella di Geo Florenti è una intuizione incredibile” ha commentato il professor Marco Ferrero,” è uno scatto, un passaggio importante nel concepimento del risparmio energetico”.
“Sono orgoglioso che questa soluzione tecnologica sia stata ideata da un artista che ha mosso i primi passi nel nostro territorio”, ha commentato Massimo Gazzè, presidente della Consulta della Cultura del Municipio Roma IX Eur, “e se Roma sarà presto la prima città al mondo ad aver realizzato un museo prossimo al consumo energetico zero, il mio auspicio è che proprio una culla di antica civiltà come la Città eterna divenga una moderna Capitale interculturale e tecnologica”.