Salone del Risparmio

Mazzoleni (Assogestioni): la sostenibilità essenziale per traghettare il risparmio oltre la crisi

La sostenibilità è ormai da tempo al centro dell’interesse dei principali attori del risparmio gestito. Asset manager e consulenti finanziari, infatti, non possono più prescindere dagli investimenti ESG nel momento in cui si relazionano con i clienti e quando analizzano le condizioni di mercato. E la sostenibilità è un elemento chiave su cui fare leva anche per traghettare il risparmio gestito oltre le crisi che, nelle sue diverse cause e implicazioni, incrocia le tematiche ambientali, sociali e di governance. “Accompagnare il risparmio oltre la crisi implica il superamento di un orizzonte temporale limitato, a vantaggio di una programmazione di medio-lungo periodo in cui la sostenibilità diventa evidente e centrale” spiega Manuela Mazzoleni, Direttore Sostenibilità e Capitale Umano di Assogestioni, intervistata da ESGnews in occasione dell’apertura della tredicesima edizione del Salone del Risparmio del 2023, dal titolo “Il risparmio oltre la crisi: accompagnare l’investitore a scelte consapevoli”.

Il tema del Salone del Risparmio 2023 è “Il risparmio oltre la crisi: accompagnare l’investitore a scelte consapevoli”. Come si inserisce la sostenibilità in questo contesto?

La sostenibilità è intrinseca nell’investire consapevolmente. Rappresenta un elemento costitutivo di ogni investimento che viene pianificato e realizzato attraverso scelte consapevoli, con un’ottica di lungo periodo.

Riprendendo il titolo di questa edizione del Salone, ‘Il risparmio oltre la crisi’ è l’emblema del superamento di un orizzonte temporale limitato, a vantaggio di una programmazione di medio-lungo periodo in cui la sostenibilità diventa evidente e centrale, sia a livello di valutazione dell’esposizione ai rischi ambientali sociali e di governance sia per quanto riguarda le tempistiche necessarie per cogliere a pieno i benefici di investimenti sostenibili. Allungare lo sguardo oltre l’immediato permette all’investitore di valutare l’impatto di questi rischi e, nel caso, di gestirli al meglio, oltre che individuare le opportunità possibili.

La sostenibilità è però connessa anche con la seconda parte del titolo, le ‘scelte consapevoli’: infatti, il risparmiatore che oggi programma i propri investimenti con consapevolezza è colui o colei che riconosce l‘impatto sull’ambiente e la società delle proprie scelte di investimento.

Qual è il ruolo del risparmio nel sostenere il rilancio e la trasformazione del modello economico più sostenibile?

Ci sono due aspetti da considerare. In primo luogo, va evidenziato che il risparmio gestito è un motore fondamentale dell’economia reale e dunque ha un ruolo centrale nell’orientare la direzione dello sviluppo economico. In quest’ottica va letto l’impegno degli operatori e delle SGR che da tempo stanno studiando e proponendo prodotti sempre più sostenibili, o integrando aspetti di sostenibilità nella propria offerta. Solo in questo modo è possibile favorire l’indirizzamento dei flussi di investimento verso prodotti sostenibili: il risparmiatore avrà infatti una maggiore possibilità di scelta tra un ampio ventaglio di soluzioni di investimento e potrà quindi giocare un ruolo chiave in questo processo di transizione sostenibile.

Nell’ultimo anno l’andamento dei mercati può avere fatto indietreggiare alcuni risparmiatori dalle soluzioni di investimento attente all’ambiente e alle tematiche sociali e di governance?

Si tratta di una preoccupazione che legittimamente avevamo, ma possiamo dire che – in generale – non è stato così perché gli investitori hanno raggiunto un livello di maturità tale da comprendere che gli eventi contingenti non cambiano i trend di lungo periodo. In questo, hanno giocato, e giocano tutt’ora, un ruolo chiave i consulenti, che hanno il compito di guidare i risparmiatori nelle proprie scelte, consapevoli appunto.

Dal vostro osservatorio quali prospettive vedete per gli investimenti sostenibili?

Gli investimenti sostenibili diventeranno sempre più importanti e centrali: già oggi, quasi la metà degli asset investiti avviene integrando valutazioni ESG nelle politiche di investimento. Ma è chiaramente fondamentale che in questo percorso di trasformazione investitori e imprese si muovano insieme in un circolo virtuoso. Le imprese devono impegnarsi in modo credibile nella transizione green, rendendo disponibili informazioni relativamente al proprio impegno e percorso verso la sostenibilità, utilizzando obiettivi quantificabili e verificabili. Questo aiuterà gli investitori a costruire le proprie scelte strategiche, a sostegno del processo di transizione.

Come Assogestioni, quali iniziative avete lanciato per accompagnare i vostri associati verso risposte coerenti alle necessarie trasformazioni imposte dagli impegni normativi e dalle richieste di mercato in ambito di sostenibilità?

L’Associazione già nel 2012 ha sottoscritto la Carta degli investimenti sostenibili assieme alle altra principali associazioni di categoria del mondo finanziario dove si promuove l’ineludibilità dell’integrazione delle variabili ESG nelle scelte di investimento. Assogestioni, da sempre, è impegnata ad accompagnare le associate nel loro percorso di integrazione e negli ultimi anni, con le crescenti e notevoli modifiche della normativa, abbiamo garantito loro supporto tecnico-legale a fronte dello sviluppo normativo europeo.

Quali sono a suo avviso le maggiori sfide per le società di asset management?

Le sfide da affrontare sono diverse, sia a livello normativo sia operative. La normativa è partita con grande impeto, ma presenta ancora alcuni aspetti da chiarire. È inoltre una normativa sicuramente ancora in divenire. 

Per quanto riguarda il Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) – il regolamento europeo che disciplina l’informativa nel campo della finanza sostenibile – si parla già di revisione: i vari ambiti della norma sono entrati in vigore con tempistiche differenti tra loro. È in corso un grosso lavoro di implementazione e sicuramente la trasparenza verso gli investitori ha fatto grossi passi in avanti. Sono emerse però aree di miglioramento sia dal punto di vista della piena coerenza dei vari ambiti normativi che dell’effettiva fruibilità della grade mole di informazioni rese disponibili  

Oggi c’è inoltre un problema di scarsità di dati e la norma di trasparenza relativa agli emittenti è ancora in via di attuazione. Resta, in ogni caso, sempre valido il principio primo che deve guidare le SGR: conciliare le istanze di sostenibilità con il primo dovere fiduciario dei gestori, vale a dire il ritorno finanziario, di cui bisogna preservare la centralità.

Si tratta, in definitiva, di tematiche di cui non sempre è facile spiegare la complessità al cliente finale.

Cambiamento climatico, dal capitale umano al capitale finanziario e la leadership femminile sono i temi al centro delle conferenze organizzate da Assogestioni al Salone del Risparmio 2023. Come mai questa scelta?

Il cambiamento climatico è una sfida epocale, che coinvolge l’intera nostra generazione ed è stabilmente al centro dell’impegno di tutti gli operatori. Il capitale umano è il centro intorno a cui gira tutto il mondo del risparmio gestito: sono convinta che il vero asset dell’industria siano proprio le risorse umane, a cui come Associazione diamo grande valore e attenzione. Al capitale umano sono connesse la leadership femminile e il tema della diversity in generale, che abbiamo il dovere di coltivare, fare emergere e valorizzare in ogni contesto. Le persone, con le proprie vite ed esperienze, sono il motore della crescita e la parità di genere è la condizione necessaria per dare valore a quelle esperienze e tenere acceso il motore.