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Strategia Net Zero

Regolamento Net Zero Industry, il Consiglio UE dice sì al nucleare e combustibili alternativi

Nei giorni scorsi il Consiglio europeo ha adottato la sua posizione su un progetto di regolamento che istituisce un quadro di misure per rafforzare l’ecosistema europeo di prodotti tecnologici a zero emissioni nette, meglio noto come Regolamento europeo Net Zero Industry. Nella posizione del Consiglio la proposta di includere il nucleare tra le tecnologie chiave per la decarbonizzazione.

Il Net-Zero Industry Act è una delle tre iniziative legislative che costituiscono il piano industriale Green Deal, insieme al Critical Raw Material Act e alla riforma dell’assetto del mercato elettrico, per migliorare la competitività dell’industria europea a zero emissioni nette e sostenere la transizione rapida verso la neutralità climatica.

“Con il Net-Zero Industry Act, l’Unione Europea mira a raggiungere una leadership globale nella transizione verde, utilizzando le tecnologie del futuro per rilanciare la competitività della nostra industria, creare posti di lavoro di qualità e rafforzare la nostra sovranità strategica aperta”, ha sottolineato Jordi Hereu Boher, ministro spagnolo dell’Industria e del Turismo.

Cosa prevede il regolamento

Tra le varie proposte del regolamento, rientra quella di facilitare le condizioni per gli investimenti, sulla base di un elenco di tecnologie chiave, semplificando le procedure di rilascio delle autorizzazioni e dando priorità ai progetti strategici. Propone inoltre di facilitare l’accesso al mercato di prodotti tecnologici strategici, migliorare le competenze della forza lavoro europea in questi settori promettenti (in particolare attraverso il lancio di accademie industriali a zero emissioni nette) e creare una piattaforma per coordinare l’azione dell’UE in questo settore. Per promuovere l’innovazione, il regolamento propone anche la creazione di quadri normativi specifici per lo sviluppo, la sperimentazione e la convalida di tecnologie innovative (noti come “sandbox” normativi).

Il Net-Zero Industry Act stabilisce il parametro indicativo di raggiungere a livello europeo il 40% della produzione per coprire il fabbisogno interno di prodotti tecnologici strategici, come pannelli solari fotovoltaici, turbine eoliche, batterie e pompe di calore. La proposta stabilisce inoltre un obiettivo specifico per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, con una capacità annua di iniezione di almeno 50 milioni di tonnellate di CO2 da raggiungere entro il 2030.

La posizione del Consiglio

La posizione del Consiglio sostiene gli obiettivi principali del regolamento Net Zero Industry, ma introduce l’ampliamento dell’ambito di applicazione, il chiarimento delle regole per le procedure di concessione delle autorizzazioni, incentivi per l’accesso al mercato e agli appalti pubblici e la promozione di competenze, ricerca e innovazione.

Tecnologie incluse dal Consiglio

Rispetto alla proposta della Commissione, la posizione del Consiglio aumenta da 8 a 10 l’elenco delle tecnologie strategiche a zero emissioni nette, includendo il nucleare e i combustibili alternativi sostenibili. Chiarisce inoltre che ciò non dovrebbe pregiudicare né il diritto degli Stati membri di determinare il proprio mix energetico né l’assegnazione dei fondi UE durante l’attuale bilancio pluriennale.

Il mandato amplia inoltre l’elenco delle tecnologie net-zero non strategiche alle soluzioni biotecnologiche per il clima e l’energia, ad altre tecnologie nucleari e alle tecnologie industriali trasformative per le industrie ad alta intensità energetica. La posizione del Consiglio include anche un allegato con un elenco non esaustivo di prodotti e componenti utilizzati principalmente per la fabbricazione di tecnologie a zero emissioni nette. Infine, il mandato prevede una valutazione regolare del regolamento in relazione agli obiettivi fissati, il che apre la strada all’inclusione di altre tecnologie pertinenti in futuro.

Processi di concessione delle autorizzazioni

Secondo la posizione del Consiglio, le tecnologie strategiche a zero emissioni dovranno beneficiare di procedure di autorizzazione snelle e realistiche e di un sostegno aggiuntivo agli investimenti di crowd-in, pur rispettando gli obblighi dell’UE e internazionali. Inoltre, l’approccio generale include il concetto di aree di accelerazione netta zero che aiuteranno gli Stati membri a identificare le sinergie durante i progetti relativi ai processi di concessione delle autorizzazioni.

Capacità di iniezione di CO2

Il mandato del Consiglio include il trasporto e le infrastrutture di CO2 nell’ambito delle disposizioni relative alla capacità di iniezione di CO2 (quel processo con cui la CO2 viene compressa nel sottosuolo), ampliando così la catena del valore di questo settore. Dall’altra parte, esclude i piccoli produttori di petrolio e gas dal loro contributo individuale all’obiettivo, a livello dell’Unione, relativo alla capacità disponibile di iniezione di CO2.

Appalti pubblici e aste

L’approccio generale del Consiglio dell’UE chiarisce le procedure degli appalti pubblici per garantire requisiti sicuri, trasparenti, implementabili e armonizzati per le tecnologie a zero emissioni nette, nonché una diversificazione nella fornitura di tecnologie strategiche all’UE, salvaguardando al contempo una flessibilità sufficiente per le amministrazioni aggiudicatrici. Chiarisce, ad esempio, a quali condizioni le autorità pubbliche possono scegliere un fornitore che non sia il più economico se apporta un contributo maggiore alla sostenibilità ambientale e alla resilienza dello Stato membro.

Per quanto riguarda le aste, la proposta del Consiglio consente agli Stati membri di applicare sia criteri di prequalificazione sia di aggiudicazione. La Commissione definirà tali criteri in un atto di esecuzione e rivedrà il volume messo all’asta sulla base di una valutazione del funzionamento del sistema.

Migliorare le competenze

Pur ricordando che l’istruzione è di competenza nazionale, la posizione del Consiglio sostiene gli obiettivi generali delle accademie europee per le industrie a zero emissioni di replicare il modello di successo dell'”accademia europea delle batterie” nello sviluppo e nella fornitura di contenuti formativi adattati alle esigenze dell’industria a emissioni zero.

Prossimi passi

Con la posizione del Consiglio, si potranno avviare ora i negoziati con il Parlamento europeo, che ha adottato la propria posizione il 21 novembre 2023.