Crisi energetica

La BoE impone alle aziende energetiche UK di avere piani net-zero

Finanziamenti in cambio di stringenti obiettivi ESG e nessuna distribuzione degli utili finché non avranno stabilito e comunicato delle strategie a zero emissioni. Sono queste le principali richieste della Boe (Bank of England) e del Tesoro UK per supportare finanziariamente le aziende energetiche britanniche che si trovano ad affrontare problemi di liquidità durante l’attuale crisi energetica.

Recentemente, le associazioni Positive Money e New Economics Foundation (NEF) hanno esortato il Tesoro a non concedere un “lasciapassare” alle imprese energetiche che si trovano in difficoltà a causa dell’eccessiva dipendenza dai combustibili fossili. “È giusto che le nostre istituzioni pubbliche usino il loro bilancio per rispondere agli shock, ma dovrebbero anche usare la loro capacità di finanziamento per aiutarci a raggiungere lo zero netto”, ha dichiarato Lukasz Krebel, economista della NEF.

È stato quindi accolto con favore l’annuncio che il sistema “Energy Markets Financing Scheme” non consentirà alle imprese del settore energetico di emettere dividendi, riacquistare azioni, restituire capitale, erogare bonus discrezionali o apportare modifiche ai pacchetti retributivi dei dirigenti; inoltre, le imprese del settore energetico quotate nel Regno Unito dovranno comunicare se dispongono di un piano di transizione a zero emissioni nette e, in caso affermativo, consegnarlo al Tesoro entro sei mesi dall’utilizzo dello strumento o prima della cessazione della garanzia, a seconda di quale dei due eventi si verifichi per primo.

Inoltre, tutte le imprese del settore energetico che aderiscono al sistema di finanziamenti sono tenute a fornire al Tesoro informazioni finanziarie proporzionate sul clima, in linea con le indicazioni della Taskforce on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), entro sei mesi dall’utilizzo della tranche garantita della linea di credito o prima della cessazione della garanzia, se questa avviene prima. Per esempio, questo dovrebbe includere informazioni sull’approccio dell’azienda energetica alla transizione verso un mondo a basse emissioni, in linea con le indicazioni del TCFD su obiettivi, metriche e piani di transizione a partire da ottobre 2021.

“È positivo vedere che la Banca d’Inghilterra e il Tesoro hanno imparato la lezione dei precedenti programmi di salvataggio delle imprese e stanno finalmente facendo sul serio nell’imporre condizioni alle aziende che accedono ai fondi pubblici””, ha commentato Fran Boait, direttore esecutivo della ricerca di Positive Money.

“Ora che i politici hanno dimostrato di poter essere più attivi nel guidare le aziende energetiche dipendenti dai combustibili fossili, dovrebbero impegnarsi a creare uno strumento di finanziamento per guidare esplicitamente la transizione del Regno Unito verso l’energia pulita. Un ‘Clean Energy Financing Scheme’ potrebbe fornire alle imprese finanziamenti a basso costo per investire nelle energie rinnovabili, nello stoccaggio dell’energia e nella capacità di rete”, ha concluso Boait.