Report ESG

Robeco il fattore clima fondamentale per valutare i ritorni attesi nei prossimi 5 anni

Robeco guarda avanti e prova a tracciare le aspettative sui ritorni degli asset finanziari nei prossimi cinque anni, sintetizzati nell’undicesimo rapporto annuale “Expected Returns (2022-2026)”. Lo scenario sarà caratterizzato, come elemento dirompente di discontinuità rispetto al passato, dal cambiamento climatico. Un fattore così importante che la casa d’investimento olandese lo inserisce come nuovo capitolo delle sue previsioni nel report intitolato “Gli Anni Struggenti – La situazione si sta scaldando”.

Il decennio che stiamo vivendo, gli anni ’20 del secondo millennio, mostra alcune similitudini rispetto a quello dello scorso secolo, gli anni ’20 del ‘900 ribattezzati gli “Anni Ruggenti”, per le grandi aspettative di crescita e di progresso derivanti dalle nuove tecnologie e da una pesante crisi da lasciarsi alle spalle. Una situazione simile all’attuale, nota l’analisi di Robeco, con gli effetti della pandemia da superare e le rosee prospettive date dal progresso tecnologico. Rispetto ad allora, c’è tuttavia una grossa differenza data dal cambiamento climatico. Il surriscaldamento delle temperature, come evidenziato dal recente rapporto dell’IPCC, supererà comunque gli 1,5 gradi entro il 2040 anche nello scenario più ottimistico, causando eventi meteorologici sempre più estremi e maggiori rischi fisici nelle economie sviluppate, e porrà non poche incertezze sul futuro.

 “Un anno e mezzo dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19, il mondo è diviso. Da un lato”, osserva Peter van der Welle, Multi Asset Strategist del team Multi Asset di Robeco, “le economie in ripresa e la crescita tecnologica; dall’altro, l’incertezza macroeconomica e il rischio climatico. Crediamo di essere alla vigilia di un periodo espansionistico duraturo, che chiamiamo “I roventi anni Venti” (anziché ruggenti). I tassi d’interesse reali negativi guidano una crescita dei consumi e degli investimenti superiore al trend nelle economie sviluppate, mentre il legame tra gli investimenti pubblici e aziendali e la crescita della produttività che ne consegue rimane intatto, con ritorni reali positivi sugli investimenti che vanno a beneficio dei salari reali e della crescita dei consumi.”

Robeco guarda al 2026 (la fine dell’orizzonte quinquennale del rapporto) con moderato ottimismo. La produttività del lavoro negli USA dovrebbe migliorare e la società di gestione è diventata più ottimista su una spinta dal lato dell’offerta per l’economia globale rispetto all’anno scorso. Robeco prevede una ripresa della crescita della produttività, guidata dagli investimenti, che batta la modesta crescita del PIL pro capite del periodo espansivo del 2009-2019. Un’altra ragione a sostegno di prospettive positive sono i progressi tecnologici.

L’ottimismo è però moderato. L’atipica dinamica a singhiozzo nel 2020-2021 ha spinto l’incertezza macroeconomica al suo livello più alto nella storia recente, superando i livelli raggiunti nel periodo di disinflazione nei primi anni ’80 e durante la crisi finanziaria globale del 2008. Attualmente ci si chiede se l’inflazione sarà transitoria o a lungo termine. Questo significa che gli investitori dovrebbero mantenere una mente aperta su come il panorama economico potrebbe svilupparsi nei prossimi cinque anni.

Vi è poi il già citato tema del cambiamento climatico. Robeco si aspetta che nei prossimi cinque anni gli investitori incorporino sempre più fattori di rischio climatico nelle loro decisioni di asset allocation. Per aiutarli, è stata introdotta un’analisi di come i fattori climatici potrebbero influenzare le valutazioni delle asset class in aggiunta ai fattori macroeconomici.

Ecco le principali considerazioni di Robeco:

  • La composizione delle asset class potrebbe essere influenzata dal cambiamento climatico più che dai rendimenti attesi, dato che Robeco prevede una maggiore emissione di titoli green in futuro.
  • I mercati azionari emergenti e i mercati obbligazionari high yield consumano più carbonio rispetto ai mercati azionari sviluppati e ai mercati obbligazionari investment grade, il che metterà sotto pressione i prezzi dei primi.
  • Gli investitori attivi possono aggiungere valore integrando la loro visione sul cambiamento climatico e su come le politiche, i regolamenti e il comportamento dei consumatori influenzeranno i profitti aziendali.
  • Il disinvestimento massiccio dalle aziende di combustibili fossili può portare a un premio di rischio per il carbonio.

Laurens Swinkels, ricercatore presso Robeco: “Anche se l’86% degli investitori crede che il rischio climatico sarà un tema chiave per i loro portafogli entro il 2023, le valutazioni regionali non riflettono ancora i diversi gradi di rischio climatico a cui le varie regioni sono esposte. Pertanto, il rapporto Expected Returns di quest’anno prende in considerazione, per la prima volta dal suo lancio nel 2011, l’impatto del rischio climatico sui rendimenti.”