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Natixis IM: Italia in 31° posizione, peggiorano occupazione e qualità della vita, stabile il benessere materiale

Nell’ambito del Global Retirement Index 2021 di Natixis Investment Managers, l’Italia si attesta alla 31° posizione. Il risultato complessivo di quest’anno è leggermente più basso rispetto alla rilevazione dell’anno scorso a causa di un lieve peggioramento registrato nei segmenti relativi all’andamento delle condizioni finanziarie in età pensionabile e alla Salute e Qualità della vita.

Il Global Retirement Index di Natixis Investment Managers esamina 18 indicatori di performance del benessere dei pensionati, raggruppati in quattro sottoindici che forniscono informazioni sulle caratteristiche che stanno guidando i cambiamenti nelle prospettive di pensionamento di un Paese. Queste quattro aree tematiche sono, nello specifico: gli strumenti per vivere agevolmente in età pensionabile; l’accesso a servizi finanziari di qualità per aiutare a preservare i propri risparmi, valorizzare e massimizzare il reddito; l’accesso a servizi sanitari di qualità; e la qualità della vita, compreso un ambiente sano e sicuro in cui vivere. L’Indice calcola la performance relativa di ogni Paese su ognuno di questi criteri, ottenendo un punteggio variegato che fornisce uno strumento comparativo per valutare la sicurezza della pensione su scala globale.

Per quanto riguarda l’andamento del segmento Finanze, l’Italia ha registrato una riduzione dei punteggi negli indicatori che misurano le sofferenze bancarie, la dipendenza degli anziani, la pressione fiscale, il tasso di interesse e l’indebitamento pubblico. Al contrario, è emerso un lieve miglioramento per quanto riguarda l’indicatore in materia di governance.

L’Italia vede anche diminuire il proprio punteggio nel sottoindice relativo alla Salute, a causa di punteggi più bassi in tutti e tre gli indicatori relativi a questo specifico criterio. In particolare, l’aspettativa di vita in Italia è scesa, passando dal quinto posto dell’anno scorso all’ottavo di quest’anno. Anche nel sottoindice della qualità della vita, il punteggio dell’Italia diminuisce leggermente rispetto all’anno scorso, anche se guadagna comunque un posto nella classifica relativa. In discesa di un posto l’indice dei fattori ambientali, ma in aumento di una posizione nella rilevazione dell’indicatore della felicità.

Il punteggio dell’Italia nel sottoindice che misura il benessere materiale rimane invariato rispetto all’anno scorso. Mentre quest’anno ha ottenuto risultati migliori negli indicatori relativi ad uguaglianza del reddito e reddito pro capite, l’Italia ha dato seguito ala flessione per quanto riguarda l’indicatore del tasso di disoccupazione registrando un punteggio più basso rispetto all’anno scorso e un risultato inferiore alla quinta posizione.

Antonio Bottillo, Country Head ed Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Investment Managers ha spiegato: “I dati che emergono vedono l’Italia accusare ancora delle code dell’epidemia ma al tempo stesso si rileva un miglioramento sull’uguaglianza della distribuzione del reddito che prelude ad un importante passaggio che vede l’individuo più attivo nelle decisioni alla base dei propri investimenti. In particolare, diversi, sono i segnali che nella direzione di costruirsi una pensione sicura. Il Gruppo Natixis è fortemente attivo e strutturato nella fornitura di soluzioni robuste e innovative per concorrere alla realizzazione di tale obiettivo”.

Il quadro internazionale

I primi sette Paesi in classifica hanno conservato le medesime posizioni per il secondo anno consecutivo. Islanda, Svizzera e Norvegia rimangono sul podio, seguiti da Irlanda, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Australia. Nel frattempo, la Germania e il Canada hanno invertito i piazzamenti, passando rispettivamente all’ottavo posto e al decimo. La Danimarca rimane stabile al nono.

Global Retirement Index 2021
Fonte: Natixis Investment Managers

Per il terzo anno consecutivo, il Nord America ha il punteggio più alto tra tutte le macro-aree geografiche a livello globale (al 72%). Il Nord America domina la classifica generale grazie alla leadership raggiunta per entrambi i sottoindici relativi a Finanze e Benessere materiale e al secondo punteggio più alto nei sottoindici che misurano Salute e Qualità della vita.

Altri punti salienti regionali includono:

  • L’Europa occidentale si posiziona al secondo posto con un punteggio complessivo del 69%, tuttavia ha i punteggi più alti i sottoindici Salute e Qualità della vita.
  • L’Europa orientale e l’Asia centrale sono al terzo posto tra le regioni al 50%. Così come per l’Europa occidentale, anche in queste aree si registrano difficoltà nelle Finanze, come dimostra l’ultimo posto nel sottoindice. Quattro dei dieci paesi più in basso nelle Finanze appartengono a questa regione, vale a dire Turchia, Ungheria, Repubblica Slovacca e Lettonia.
  • L’America Latina finisce al quarto posto tra le regioni, in ritardo nel sottoindice del Benessere materiale (21%) che frena significativamente la sua performance complessiva.
  • L’Asia Pacifico ha il punteggio regionale complessivo più basso (32%) a causa del peggiore o secondo peggiore punteggio in tre dei quattro sottoindici. In particolare, i bassi punteggi nei sottoindici Salute e Qualità della vita sono guidati dal risultato estremamente basso dell’India. Una notevole eccezione è invece rappresentata dalle Finanze, dove la regione ottiene il secondo punteggio più alto del sottoindice.

Cambiamenti nelle pensioni e nel più ampio panorama economico

I rischi presentati dall’inflazione, dai tassi d’interesse e dal debito pubblico e le sfide finanziarie dell’occupazione e dell’assistenza sanitaria sono stati esacerbati dalla pandemia di Covid-19. I pensionati sono particolarmente vulnerabili ai tassi bassi e all’aumento dell’inflazione, che hanno entrambi un impatto sulla capacità di generare reddito durante la pensione. Per molti, gli investimenti a reddito fisso sono un perno della strategia di reddito pensionistico, poiché investimenti come le obbligazioni tendono a fornire una crescita modesta, stabilità e flusso di cassa.

I tassi bassi e l’alta inflazione spesso richiedono investimenti in attività più rischiose per generare ritorni, in modo da preservare i risparmi e fornire un reddito adeguato durante la pensione, ma il rischio di investimento dovrebbe diminuire nel tempo per prevenire le fluttuazioni del capitale, il che significa che coloro che si avvicinano o sono in pensione dovrebbero avere una strategia di investimento a basso rischio. Tuttavia, investimenti a basso rischio significano che i risparmi potrebbero venire erosi dall’inflazione.

Molti schemi pensionistici stanno inoltre passando da schemi a benefit definiti a schemi a contributi definiti. Otto persone su dieci intervistate nell’ambito del sondaggio Natixis Individual Investor lanciato a giugno sono consapevoli del fatto che questo passaggio attribuisce la responsabilità di finanziare la propria pensione sempre più al singolo individuo.

Come risultato del passaggio ai contributi definiti, la stragrande maggioranza (80%) afferma che sarebbe più incline a lavorare per una società che offre contributi pensionistici corrispondenti. Ritengono anche che gli investimenti offerti nel loro piano possano giocare un ruolo nello stimolare i risparmi per la pensione, dato che sette su dieci affermano che avere accesso a investimenti che riflettono i loro valori personali li motiverebbe a risparmiare di più per la pensione.