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Active Ownership Report 2022

LGIM intensifica engagement su clima, diversity e salute pubblica

Legal & General Investment Management (LGIM) ha annunciato la pubblicazione del suo Active Ownership report, in cui la società di asset management riporta ogni anno le decisioni di voto e le sue attività di engagement con aziende e policymaker nel corso del 2022 su una serie di tematiche riguardanti l’ambiente, la società e la governance. Il report rivela che nel corso del 2022, LGIM ha preso parte ad oltre 171 mila votazioni in tutto il mondo.

“Nel 2022 abbiamo definito con maggiore chiarezza quegli ambiti in cui abbiamo più possibilità di portare cambiamenti positivi, come il clima, la diversity e la salute pubblica” ha dichiarato Michelle Scrimgeour, CEO di LGIM “e abbiamo sviluppato degli standard minimi che ci aspettiamo vengano rispettati dalle imprese in cui investiamo”.

Ambiente: cambiamenti climatici e biodiversità

Michelle Scrimgeour, CEO di LGIM
Michelle Scrimgeour, CEO di LGIM

Con lo scoppio della guerra in Ucraina, l’obiettivo delle zero emissioni nette si è scontrato con quello della sicurezza energetica. Pertanto, LGIM ha ulteriormente incrementato i suoi sforzi nella transizione energetica, e ha votato su 99 proposte relative ai cambiamenti climatici presentate dagli azionisti, sostenendone 77. LGIM ha anche identificato 80 imprese che potrebbero essere sottoposte a sanzioni di voto per non aver rispettato le richieste minime espresse dal Climate Impact Pledge. Dal 2021, il numero di società a rischio sanzioni è calato del 35%, segno di un aumento di azioni concrete per i cambiamenti climatici. 

Anche la perdita di biodiversità è una problematica chiave e oltre 100 società potrebbero subire sanzioni di voto per non rispettare standard minimi nell’ambito. Queste sanzioni saranno applicate nel periodo delle assemblee generali del 2023.

Società: diversità nei CdA e sanità

LGIM per la prima volta ha votato contro imprese incluse negli indici FTSE 100 e S&P 500 per una carenza di diversità etnica all’interno dei C.d.A e ha votato contro 69 aziende degli indici FTSE 100 e S&P 500 che avevano solo uomini ad occupare le posizioni dirigenziali. All’interno dell’Active Ownership report viene rivelato che LGIM aumenterà ulteriormente le aspettative sulla diversità di genere per il 2023.

Inoltre, riconoscendo la gravità del problema rappresentato dai patogeni resistenti ai farmaci (AMR), e l’insufficienza dele azioni del settore pubblico e privato per prevenire impatti economici e umani catastrofici, LGIM ha sostenuto tre proposte presentate dagli azionisti per contrastare la questione.

Governance: retribuzione equa e diritti di lavoratori

Michael Marks, Head of Investment Stewardship di LGIM

LGIM ha continuato a sottolineare la necessità di contenere le retribuzioni dei manager, e a livello globale, si è opposta al 56% di tutte le proposte relative alla retribuzione perché non soddisfacevano i suoi standard minimi per una retribuzione equa e adeguata a lungo termine, basata sulle prestazioni. 

LGIM ha anche proseguito nella sua campagna a favore del reddito di sussistenza per i lavoratori: sono state avviate 38 attività di engagement per combattere la disparità salariale; LGIM ha votato su più di 100 questioni concernenti i diritti dei lavoratori, ed è diventata membro del Platform for Living Wage Financials. Inoltre, LGIM ha dato un ultimatum alle imprese affinché pubblichino le loro strategie per il 2025 su questa tematica.