Il mercato italiano del risparmio gestito ha fatto un passo indietro a settembre, con la raccolta netta che ha registrato 6,25 miliardi di euro di deflussi (già ad agosto aveva registrato una raccolta negativa pari a -3,37 miliardi di euro). Secondo i dati della mappa mensile di Assogestioni riferita al nono mese del 2023, il patrimonio ha registrato un leggero calo rispetto ai 2.274 miliardi di euro di luglio, attestandosi 2.228 miliardi, in scia a un effetto mercato negativo pari a -1,7%, in base alle stime dell’Ufficio Studi di Assogestioni.
Come ad agosto, a influire sulla raccolta negativa sono soprattutto le gestioni di portafoglio, pari a -4,37 miliardi a causa dei riscatti dei mandati istituzionali pari a -4,164 miliardi di euro. Anche i retail, però, hanno visto una raccolta negativa pari a -230 milioni. Il patrimonio delle gestioni di portafoglio si attesta così a 1.044,43 miliardi di euro, equivalenti al 46,9% del totale.
Negativa anche la raccolta delle gestioni collettive, che hanno visto deflussi per -1,87 miliardi di euro. A pesare sono in particolare i fondi aperti, con riscatti per -2 miliardi di euro, mentre la categoria dei fondi chiusi ha ricevuto 203 milioni di euro. Nel complesso, il patrimonio delle gestione collettive ammonta a 1.183,76 miliardi di euro, il 53,1% del totale.
Entrando nel dettaglio dello spaccato sui fondi aperti, continua la raccolta negativa prodotti azionari, in negativo per -563 milioni di euro a settembre. Prosegue, invece, il trend positivo degli obbligazionari, che hanno raccolto 1,7 miliardi. Deflussi, invece, nei flessibili (-2,5 miliardi), ma anche nei bilanciati (-1,5 miliardi).
A ricevere buona parte della raccolta del mese è Generali (+767,2 milioni) seguita da JP Morgan (+318,6 milioni). Pesanti riscatti, invece, per Intesa Sanpaolo (-4,7 miliardi) e Poste Italiane (-1,1 miliardo).