Assogestioni raccolta positiva marzo | ESG News

Raccolta netta agosto

Assogestioni, la raccolta sale a 9,3 miliardi in agosto. Intesa domina con +2 miliardi

La raccolta del mese di agosto dell’industria del risparmio gestito, certificata dalla periodica mappa Assogestioni, si è attestata a 9,3 miliardi, portandosi a 67 miliardi da inizio anno.

I flussi mensili sono attribuibili in gran parte dalle gestioni collettive (+7,95 miliardi) ed in particolare dai fondi aperti (+7,88 miliardi), mentre le gestioni di portafoglio si riprendono dal calo di luglio con una raccolta positiva di 1,4 miliardi.

Rinnovato interesse degli investitori per il comparto azionario (+2 miliardi), stabili i flussi relativi ai fondi obbligazionari (+1,7 miliardi), in calo, invece, la raccolta del segmento obbligazionario (+1,3 miliardi contro i 2,2 miliardi del mese precedente). Debolezza anche per i fondi flessibili che vedono la raccolta mensile calare a 310 milioni. Passando ai fondi di breve termine, grande risultato per gli strumenti monetari che hanno raccolto ben 2,5 miliardi confermando il dato molto positivo di luglio (+1,7 miliardi).

Grazie all’effetto combinato della raccolta e dell’attività di gestione, il patrimonio gestito ha messo a segno un nuovo record storico a 2.561 miliardi.

A livello di singole società di gestione si impone, ancora una volta, Intesa Sanpaolo. Il primo player finanziario in Italia chiude il mese di agosto con una raccolta di 2 miliardi e un patrimonio gestito di 539 miliardi. Subito di seguito si posiziona Generali (+1,9 miliardi) che, con asset in gestione pari a 528 miliardi, vede dilatarsi il gap dal primo posto. Con un ampio divario tutti gli altri asset manager, a partire da Amundi (850,4 milioni), Poste Italiane (667,6 milioni), Kairos Partners (639,6 milioni), Gruppo BNP Paribas (414,1 milioni), Gruppo Mediolanum (404,2 milioni), Lyxor (376,3 milioni), Allianz (242,7 milioni) e JP Morgan AM (239,7 milioni).

Hanno prevalso i deflussi, invece, per il Gruppo Mediobanca (-364,5 milioni), Gruppo Deutsche Bank (-65,2 milioni) e Franklin Templeton Investments (-56,8 milioni), che subisce una continua emorragia di flussi da inizio anno.