Rapporto ESG

Rapporto AIPB-Capital Group: “Il 53% guarda agli ESG ma solo l’8% dichiara di investire”

Gli italiani iniziano a ritenere a familiare e ad apprezzare la sostenibilità, ma sono ancora pochi quelli che la conoscono in ambito finanziario e hanno direttamente investito in un fondo ESG. Il 46% della clientela private dichiara di non conoscere gli investimenti ESG, dato che sale al 73% se si amplia l’orizzonte considerando chi prende le decisioni di investimento all’interno della popolazione italiana. Il quadro emerge dal Rapporto AIPB-Capital Group, “Il mondo dopo la pandemia, una roadmap per l’Italia”, realizzato da Ipsos, per analizzare gli effetti della pandemia in Italia e sulle scelte di investimento del segmento private.

Solo il 46% dei clienti private intervistati ha dichiarato di ritenersi informato sugli investimenti responsabili, ma senza essersi mai confrontato con un professionista al riguardo, mentre una minoranza, pari all’8% ha già investito in prodotti ESG. La conoscenza di questi strumenti cresce tra i più giovani, tra chi ha meno di 55 anni la quota di chi non li conosce scende al 41%, e con l’aumentare del patrimonio. La fascia degli investitori che dispone di un patrimonio superiore al milione ha anche una percentuale superiore (13% degli asset) di prodotti sostenibili.

E per il futuro il 51% dei clienti Private ha dichiarato di voler fare investimenti che siano socialmente responsabili e di prestare attenzione ai temi ambientali, sociali e di governance. Quota che scende al 48% se si considerano solo i rispondenti con un patrimonio fino a un milione di euro, ma che sale al 62% se si considera chi invece dispone di un patrimonio oltre un milione

“I criteri ESG non sono una moda, ma uno dei trend principali che continueranno a caratterizzare il mondo finanziario. L’industria dell’asset management” commenta Saverio Perissinotto, Vice Presidente di AIPB, “si è mossa da tempo su questo fronte e sta facendo un grande lavoro, il mondo della distribuzione deve agire per diffondere maggiormente questa cultura anche nei confronti della clientela private. Un ulteriore passo in questo senso è l’introduzione della SFDR, che ha l’obiettivo di rafforzare e uniformare la tutela nei confronti degli investitori introducendo nuovi obblighi informativi e di trasparenza per gli operatori finanziari sulle modalità di integrazione dei fattori di sostenibilità nelle scelte d’investimento”.

I dati suggeriscono che la conoscenza e la sensibilizzazione degli investitori sul tema ESG potrebbero essere
l’antidoto al “shorterminismo”, la prospettiva di breve periodo di cui sono affetti gli investimenti SRI. Per
esempio, emerge che molti non riescono a percepire gli investimenti ESG come prodotti finanziari veri e
propri. In aggiunta, chi investe spesso fatica a trovare soddisfazione al proprio desiderio di generare un
impatto sociale e ambientale positivo, quindi uno degli aspetti su cui agire in futuro potrebbe essere la forma di comunicazione delle iniziative SRI e in particolare gli effetti che sono in grado di creare. La sfida per il Private Banking è dunque quella di aiutare i clienti a non vedere solo le incertezze, ma guardare ben oltre il presente e uscire da questo tempo sospeso.

Il rapporto ha poi evidenziato che virus ha cambiato il modo di guardare il presente e il futuro, influendo sui risparmi, che hanno fatto registrare un’impennata nel 2020. La stessa tendenza si ritrova anche nel mondo private, dove il 93% degli intervistati, dichiara di voler investire, ma fa fatica a contestualizzare l’orizzonte temporale che resta spesso molto breve. Per una maggiore chiarezza, se nel 2019 il 52% di intervistati era pronto a immobilizzare parte del proprio capitale per almeno 10 anni, questa percentuale nel 2020 si è ridotta tornando ai livelli del 2018, al 35%.

“In Italia per ciò che riguarda le scelte d’investimento talvolta l’eccesso di cautela sembra essere predominante. La ricerca IPSOS” ha rilevato Perissinotto, “evidenzia che l’81% dell’asset allocation dichiarata è in liquidità, una percentuale eccessiva, frutto ancora di un errato approccio agli investimenti e di una confusione tra volatilità e rischio. L’investitore deve avere la consapevolezza che il tempo è il suo miglior alleato e se sposa un orizzonte di medio periodo può far combaciare l’allocazione del proprio patrimonio agli obiettivi di rendimento.”

Matteo Astolfi, Managing Director di Capital Group

Riprendendo queste parole Matteo Astolfi, Managing Director di Capital Group in Italia osserva: “In materia d’investimenti è fondamentale ricordare che ciò che conta non è quando investire, ma per quanto tempo. L’orizzonte temporale è l’alpha di un investimento azionario. Nel rapporto AIPB-Capital Group, realizzato da Ipsos, si evidenzia l’importanza di far emergere il futuro, ma questa aspettativa attualmente non trova riscontro nella clientela Private, che sebbene conservi una visione più ottimistica sull’Italia e sull’economia in generale rispetto agli investitori retail, rimane in ogni caso prudente”.

A conferma di questa ottica in cui prevale l’incertezza, si nota che ben il 74% del campione si approccia agli investimenti con una logica conservativa, sia essa finalizzata alla successione (39%) o al mantenimento dell’attuale tenore di vita (35%). Questo approccio si ritrova solitamente nella fascia più adulta della popolazione infatti la maggioranza relativa (46%) di chi ha più di 55 anni preferisce muoversi per preservare il proprio patrimonio nel tempo invece il 28% di chi è sotto i 55 anni punta a investire per accrescere il patrimonio.

“Tra i nuovi aspetti che emergono dalla ricerca ci fa piacere notare che il mondo Private Italiano sia consapevole dei riflessi che le proprie scelte di investimento hanno su ambiente, società e governance delle aziende. Questo rafforza la determinazione di tutti quegli asset manager come Capital Group a proseguire nel percorso intrapreso in ambito di sostenibilità, con una maggior consapevolezza che i nostri sforzi in tale ambito vengono compresi, riconosciuti e premiati dagli investitori” conclude Astolfi.

Antonella Massari, Segretario Generale di AIPB

“Occorre uscire dal tempo sospeso dell’emergenza pandemica e dare un futuro al rinnovamento dell’economia e del Paese” – ha affermato Antonella Massari, Segretario Generale di AIPB, chiudendo i
lavori. “Tornare a guardare al futuro con ottimismo è quanto mai urgente, perché gli italiani sono sì sfiduciati, ma non hanno perso la speranza e nemmeno il coraggio. So per certo che il nostro compito oggi, come associazione e come Industria, è quello di promuovere l’impatto significativo che gli investimenti privati possono avere su crescita, sviluppo e rilancio dell’economia e del Paese, impegnandosi per trovare le vie più efficaci per perseguire congiuntamente l’interesse del singolo e della collettività nel segno della sostenibilità, della responsabilità sociale e dell’attenzione al gap generazionale e alle differenze di genere”.