ESG 2021 Midyear Outlook di BI

Gli asset ESG sulla buona strada per superare i 50 trilioni di AuM entro il 2025

Secondo l’ultimo report ESG 2021 Midyear Outlook di Bloomberg Intelligence (BI) entro il 2025, gli asset ESG sono sulla buona strada per superare i 50 trilioni di dollari, rappresentando oltre un terzo dei 140,5 trilioni di dollari degli asset globali gestiti.

Secondo la Global Sustainable Investment Association, gli asset ESG hanno superato i 35 trilioni nel 2020, rispetto ai 30,6 trilioni del 2018 e ai 22,8 trilioni di dollari del 2016, raggiungendo un terzo degli attuali asset globali in gestione. 

Fonte: Bloomberg Intelligence

Ipotizzando una crescita del 15%, metà del ritmo degli ultimi cinque anni, gli asset ESG potrebbero superare i 50 trilioni di dollari entro il 2025. BI aggiunge che il mondo è sulla buona strada per avere un mercato degli ETF ESG da 1 trilione e un mercato dei ESG bond da 11 trilioni entro il 2025. Sia l’ETF ESG che il debt ESG stanno guidando la crescita tra le strategie di investimento ESG.

Secondo il rapporto di BI, gli afflussi degli ETF ESG sono sulla buona strada per superare i 115 miliardi previsti nel 2021, dato che oltre il 65% degli afflussi è già stato registrato nella prima metà dell’anno. Febbraio 2021 ha visto i più alti afflussi mensili registrati con 20,5 miliardi, battendo il precedente record di novembre 2020 a 13 miliardi. La tendenza è in linea con lo scenario rialzista della BI che ipotizza una crescita del 35% annuo e, in quanto tale, la BI prevede 1 trilione di dollari in ESG ETF entro il 2025.

L’ultimo report ESG 2021 Midyear Outlook di BI ha osservato che il mercato dei ESG bond da 3 trilioni di dollari potrebbe crescere rapidamente fino a 11 trilioni di dollari entro il 2025, supponendo che si espanda alla metà del ritmo degli ultimi cinque anni.

Su questo mercato da sottolineare sono le emissioni dell’Unione europea da 100 miliardi di euro a supporto dell’occupazione, i 225 miliardi di euro dell’UE per finanziare una ripresa post-pandemia, i progetti sulle infrastrutturale da 1,2 trilioni di dollari del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la sfida delle scadenze dei ‘green bond’ della Cina al 2023. Tutti questi esempi indicano un ampio spazio per nuove emissioni.

Nel complesso, in tutte le classi di attività, il ruolo svolto dalla regolamentazione sarà decisivo. In Europa, ad esempio, la tendenza ESG continuerà a svilupparsi man mano che i gestori patrimoniali si adeguano a normative come la tassonomia dell’UE e l’SFDR per attrarre risorse. BI prevede che i fondi ESG in Europa raddoppieranno la loro quota di mercato con prodotti rinominati che rappresenteranno la metà dei fondi ESG entro il 2025, una crescita stimolata dalla domanda dei clienti e un livello di sviluppo del prodotto senza precedenti. Il controllo e i requisiti da parte delle autorità di regolamentazione sono in aumento per affrontare il rischio di greenwashing.