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VanEck riallinea gli ETF secondo i criteri ESG

La società di gestione VanEck ha introdotto ulteriori criteri di sostenibilità per quattro dei propri ETF, aggiornando o modificando a questo scopo i relativi indici di riferimento. Successivamente al cambio dell’indice dell’US Wide Moat ETF nel dicembre 2021, sono state introdotte variazioni anche per i seguenti ETF: VanEck European Equal Weight UCITS ETFVanEck iBoxx EUR Corporates UCITS ETFVanEck Semiconductor UCITS ETFVanEck Hydrogen Economy UCITS ETF.

Martijn Rozemuller, Ceo di VanEck Europa

Sono due le ragioni alla base delle modifiche introdotte da VanEck. La prima è la crescente domanda di opzioni di investimento sostenibili. “Questi aspetti stanno diventando sempre più la norma per gli investitori, lasciando meno spazio ai prodotti non ESG”, spiega Martijn Rozemuller, Ceo di VanEck Europa. “Ci aspettiamo che la domanda di soluzioni che incorporano criteri ESG nel processo di costruzione del portafoglio aumenti significativamente in futuro, mentre la domanda di soluzioni che non li includono continuerà a diminuire”, aggiunge il Ceo. VanEck mira inoltre a migliorare la propria impronta di sostenibilità, allineando in misura crescente le proprie strategie di prodotto con le opportunità di investimento sostenibile.

In particolare, l’index provider Solactive ha cambiato la metodologia adottata per il VanEck European Equal Weight UCITS ETF per rafforzare lo screening dei fattori ESG e applicare lo stesso tipo di screening già utilizzato da VanEck per il VanEck Sustainable World Equal Weight UCITS. Lo screening si basa sui dieci principi contemplati nel Global Compact delle Nazioni Unite per le esclusioni specifiche dei settori controversi e sull’UNGC Score, in base al quale sono escluse anche le cinque società con le peggiori performance in materia di tutela dell’ambiente, diritti umani, diritti del lavoro e lotta alla corruzione. A partire dal 22 marzo 2022 la denominazione dell’ETF è quindi cambiata in VanEck Sustainable European Equal Weight UCITS ETF. Il Total Expense Ratio (Ter) aumenta allo 0,4% annuo. 

Il VanEck iBoxx EUR Corporates UCITS ETF, invece, il 28 febbraio 2022 ha sostituito l’indice di riferimentoprecedentemente utilizzato con l’indice iBoxx SD-KPI EUR Liquid Corporates Index che, a differenza del precedente Markit iBoxx EUR Liquid Corporates Index, incorpora fattori ambientali, sociali e di governance. Il nuovo indice modifica la ponderazione del mercato per allineare un’esposizione finanziaria e non finanziaria a quella dell’indice benchmark EUR Corporates. Inoltre, gli emittenti con valori SD-KPI (Sustainable Development Key Performance Indicator) più alti ottengono una ponderazione superiore e gli emittenti con valori SD-KPI più bassi, una ponderazione inferiore.

All’indice di riferimento del VanEck Hydrogen Economy UCITS ETF è stato assegnato un obiettivo ESG, cosicché l’ETF sarà classificato come prodotto con un obiettivo d’investimento sostenibile ai sensi dell’Art. 9 della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation), a partire da marzo 2022. L’ETF investe in società attive nella produzione di idrogeno e delle relative infrastrutture, con l’obiettivo di promuovere forme sostenibili di produzione di energia per ridurre le emissioni di CO2 e in definitiva contribuire a mitigare il cambiamento climatico. Il processo di selezione dell’indice di riferimento è stato reso più rigido così da escludere le società che sono incorse in violazioni molto gravi delle norme sociali in base al ISS Research, le società che vendono armi controverse e quelle che realizzano più del 5% del fatturato in settori come tabacco, gioco d’azzardo, estrazione di combustibili fossili o attrezzature militari. 

Il VanEck Semiconductor UCITS ETF, infine, sarà classificato come prodotto che contempla caratteristiche di tipo ambientale e sociale ai sensi dell’Art. 8 della SFDR a seguito dell’introduzione dello screening ESG per l’indice di riferimento. Dopo l’aggiornamento dell’indice, saranno escluse le società che incorrono in violazioni molto gravi delle norme sociali in base al ISS Research e le società che vendono armi controverse. Questo vale anche per le società che realizzano più del 5% del proprio fatturato in settori come tabacco, gioco d’azzardo, produzione di energia fossile o attrezzature militari.