Standard Ethics (SE) ha confermato il Country Rating “EE+” all’Italia che indica un livello di compliance agli standard internazionali sulla sostenibilità molto forte, ma guarda con attenzione alle mosse del nuovo governo.
Al momento, secondo gli analisti di SE, le azioni previste dal PNRR e concordate tra la Commissione Europea ed il governo italiano, se attuate correttamente e senza incrementare il debito pubblico, possono realizzare le riforme necessarie a migliorare la qualità del sistema istituzionale ed economico italiano e contribuiranno, una volta realizzate, a produrre un miglioramento del rating.
Sul piano economico, la debolezza derivante dalla dipendenza energetica e quindi la vulnerabilità a crisi internazionali come l’attuale, appare compensata dalla flessibilità che l’industria italiana ha storicamente mostrato in contesti inflattivi. Per questo motivo per l’agenzia londinese non si rilevano, da questo punto di vista, maggiori ragioni di preoccupazione rispetto alle altre economie dell’area Ocse.
Sul piano politico, anche se, come dichiarato in una nota di SE, “i primi passaggi istituzionali, come le nomine dei presidenti delle due camere parlamentari, sono oggetto di critiche e perplessità”, la qualità istituzionale italiana è fuori discussione. Gli analisti, inoltre, hanno rimarcato la centralità della Presidenza della Repubblica, una delle istituzioni che a livello internazionale è da tempo considerabile tra le più autorevoli e competenti.
L’agenzia rende noto che la qualità delle politiche del nascente governo e la loro coerenza al progetto europeo saranno l’oggetto di future valutazioni.
Sarà inoltre osservata la disponibilità del futuro esecutivo ad interloquire costruttivamente con i partner continentali, con altri osservatori esterni, con le opposizioni. È noto che, nel caso delle nazioni appartenenti all’Unione, una vittoria elettorale o l’indipendenza nazionale non sono, in alcun caso, giustificazioni ammissibili per indebolire i principi che definiscono una democrazia come tale. Principi come la laicità dello stato, l’indipendenza della magistratura, l’autonomia dei media e i diritti fondamentali sono, in Europa, principi democratici fondanti tanto quanto il diritto al voto.