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CSRD

Sostenibilità in azienda: quali domande il CdA deve porsi per integrarla

Un vademecum per integrare la sostenibilità in azienda con le domande da porsi per poter indirizzare le azioni nel modo più efficiente. È questo Governance ESG: gli interrogativi che i Consigli di amministrazione dovrebbero porsi per poter guidare la transizione verso la sostenibilità il documento pubblicato da Accountancy Europe, European Voice of Board Members (EcoDa) e European Confederation of Institutes of Internal Auditors (ECIIA) e tradotto dal Consiglio nazionale dei commercialisti. Il testo si propone di supportare i consigli di amministrazione nel processo di integrazione della sostenibilità, e in particolare dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), nella strategia aziendale e nei modelli di business, e garantire una governance adeguata a supporto di tale processo.

Il documento illustra gli aspetti pratici di cui i consigli di amministrazione dovrebbero tenere conto nell’ambito del loro impegno sulle tematiche ESG, la pianificazione della transizione verso la sostenibilità, il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e la riduzione dei rischi di greenwashing e combina i diversi punti di vista di amministratori di società, revisori interni e professione contabile. Le questioni pratiche di cui i cda devono tenere conto sono strutturate in tre aree, ossia trasformazione del modello di business, allineamento degli obiettivi di governance con quelli della sostenibilità e informazioni, disclosure e assurance sulla sostenibilità.

L’entrata in vigore della direttiva europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) ha infatti un notevole impatto su governance, prassi aziendali, attività operative e di disclosure delle imprese. Ma al contempo i nuovi obblighi normativi e i nuovi regimi di rendicontazione rappresentano un’opportunità e un imperativo strategico che va oltre la conformità, come sottolineano gli autori.

“Incorporare le considerazioni sulla sostenibilità nelle decisioni strategiche, nelle attività operative, nelle catene del valore e nella cultura aziendale è l’approccio pragmatico per garantire l’esistenza futura dell’impresa”,  si legge nel testo, “Le imprese che meglio rispondono alle nuove aspettative degli stakeholder e del mercato hanno maggiori probabilità di ottenere un vantaggio competitivo, di beneficiare di opportunità commerciali e di business, di migliorare le proprie prestazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) e, in ultima analisi, di creare valore a lungo termine per gli stakeholder”.

Trasformazione del modello di business

La sostenibilità interessa i settori e le imprese in modo diverso. Questo significa quindi che ciascuna azienda o settore dovrà approcciare al percorso di integrazione ESG in linea con le specificità del proprio modello di business e alle circostanze. Ma ciò che accomuna tutte le attività di business è che l’iniziativa del consiglio di amministrazione è fondamentale per decidere la strada da intraprendere e avviare i cambiamenti necessari. Per farlo bisogna riconsiderare il modo in cui un’impresa crea valore nel breve, medio e lungo termine, nonché la sua strategia, il modello di business e la fattibilità.

Tra le prime domande che il CDA deve porsi vi sono, quindi, se la strategia della propria impresa è in linea con i fattori ESG e se quest’ultimi sono adeguatamente tradotti in obiettivi, traguardi, target, indicatori di performance, strumenti e sistemi di misurazione. E quali cambiamenti sono necessari per poter allineare il proprio modello di business agli obiettivi di sostenibilità, interpellando gli stakeholder e comprendendo le loro richieste, gli interessi e le aspettative.

È importante poi che il management comprenda e valuti gli impatti e i rischi per l’azienda legati alla sostenibilità ma, al contempo, anche le opportunità che ne scaturiscono. A tal fine, è utile domandarsi quali investimenti in pratiche sostenibili è possibile effettuare nell’immediato per conseguire un’efficienza dei costi (come un riesame e/o l’ottimizzazione dell’utilizzo di energia, della produzione, della gestione dei rifiuti e delle emissioni), valutando le nuove opportunità di finanziamento/accesso ai mercati dei capitali/collaborazioni commerciali disponibili.

Il documento suggerisce inoltre di chiedersi in che modo la direzione supervisiona e supporta i processi di ricerca e sviluppo dell’impresa per rendere i prodotti/servizi esistenti compliance a una visione ESG o per svilupparne di nuovi che siano in linea con i propri obiettivi ESG, valutandone la redditività e i costi.

Non è un percorso lineare quello dell’integrazione della sostenibilità e della trasformazione del modello di business in ottica ESG. Il CdA deve garantire che nell’intraprendere questa strada l’impresa operi in modo totalmente connesso e coerente, affrontando “compromessi, dilemmi di natura etica, coerenza tra i diversi obiettivi, Key Risk Indicators (KRI) e Key Performance Indicators (KPI), nonché impegnative azioni di bilanciamento”.

Allineamento degli obiettivi di governance con quelli della sostenibilità

Integrare realmente la sostenibilità e i fattori ESG nei piani industriali significa rivedere le varie funzioni sotto un’ottica diversa e abbracciare un processo decisionale che incorpori la nuova visione. Ciò implica un cambiamento di mentalità e un conseguente rinnovamento della cultura organizzativa. Per farlo, ciascuna azienda seguirà le proprie specificità, ma il ruolo svolto dal consiglio di amministrazione sarà fondamentale per tutte le organizzazioni. Pertanto, in primo luogo, è necessario che siano rafforzate le competenze e capacità ESG degli organi di direzione che dovranno essere in grado di promuovere la nuova cultura e supervisionare tutti gli organi operativi e amministrativi.

Alcune domande, per esempio, suggerite dal documento sono: “In che modo la direzione promuove una cultura che incoraggia la considerazione dell’ESG come parte delle decisioni aziendali quotidiane nell’ambito dei vari dipartimenti e tra gli stessi? Tutti i membri del consiglio di amministrazione hanno la stessa comprensione di vision, mission, purpose, valori e strategia dell’impresa? Come possiamo garantire che le diverse funzioni all’interno dell’organizzazione abbiano un senso condiviso delle finalità dell’impresa e facciano propri i nostri valori? Come possiamo garantire che i diversi reparti e funzioni comprendano i rispettivi ruoli nel raggiungimento degli obiettivi strategici di sostenibilità dell’impresa?”

Al fine di una piena integrazione e allineamento degli obiettivi di governance con quelli di sostenibilità, il testo suggerisce inoltre di adeguare e collegare remunerazione e performance ESG, allineare i comitati consiliari agli imperativi di sostenibilità, definire chiaramente responsabilità e accountability, ampliare l’approccio alla gestione del rischio e integrare i fattori ESG nel ciclo di controllo periodico.

Informazioni, disclosure e assurance sulla sostenibilità

Infine, un aspetto fondamentale e rilevante riguarderà l’identificazione e la raccolta di accurate e affidabili informazioni sul fronte ESG da usare sia per le decisioni interne sia per comunicare la propria performance di sostenibilità all’esterno, in conformità con i principi di rendicontazione previsti dalla CSRD.

Il documento suggerisce di sfruttare in primo luogo l’internal audit. “L’ESG deve far parte della valutazione dei rischi, del piano di revisione pluriennale, degli incarichi di revisione e della relazione di revisione dell’internal audit, e non dovrebbe essere considerato in modo isolato” cita il testo che prosegue “Nell’ambito dell’audit ESG, i revisori interni dovrebbero valutare anche la composizione del consiglio di amministrazione, le strutture di supervisione e i comitati, la gestione degli stakeholder, la valutazione della doppia materialità e la catena del valore”.

Il lavoro interno dovrà poi essere giudicato da un prestatore esterno di servizi di assurance sull’informativa di sostenibilità scelto assicurandosi che sia indipendente, comprenda l’attività e il settore in cui l’impresa opera e sia esperto di sostenibilità.