Pirelli sustainability linked

Risultati ESG

Pirelli: migliorano i risultati economici e di sostenibilità

Pirelli & C archivia un 2021 con buoni risultati e significativi miglioramenti in termini di sostenibilità. Un annuncio positivo che però è stato accolto in borsa con un calo dei titoli del 10,4% per i timori degli effetti derivanti dalla crisi ucraina e legati alla presenza di Pirelli in Russia, nonostante le rassicurazioni del ceo Marco Tronchetti Provera.

Per l’anno alle spalle i conti hanno superato le attese. I ricavi sono stati pari a 5.331,5 milioni di euro con una crescita del 23,9% rispetto al 2020 grazie a una buona performance commerciale. L’utile netto è stato pari a 321,6 milioni di euro, rispetto ai 42,7 milioni di euro del 2020. Il flusso di cassa netto ante dividendi nel 2021 si è attestato a 431,2 milioni di euro, in miglioramento di 182,4 milioni rispetto al 2020. E’ stato annunciato inoltre il ritorno alla cedola con dividendi pari a 79,9 milioni di euro.

I progressi sul fronte sostenibilità

Nel 2021 le politiche di wellbeing hanno avuto un ruolo rilevante nel supporto di lavoratori e lavoratrici. In fase pandemica sono state attivate iniziative, in collaborazione con le autorità locali, a supporto della campagna vaccinale anche mettendo a disposizione proprie strutture come Pirelli HangarBicocca. Inoltre, sempre nell’ambito della salute e sicurezza, l’indice di frequenza degli infortuni è sceso di oltre 4,5% rispetto al 2020.

Labelling europeo

Sul fronte del prodotto, la società segnala la crescita percentuale, al 49% del totale rispetto al 39% del 2020 (in linea con il target del 70% al 2025), dei nuovi IP Code immessi sul mercato con parametri in linea con le più alte classi (A o B) del labelling europeo per resistenza al rotolamento che rappresenta un aspetto ambientale di impatto indiretto sulle emissioni di CO2 dei veicoli. Nel contempo si conferma alta, cioè pari all’ 87% del totale, la percentuale di nuovi IP Code prodotti a livello globale con valori in linea con i valori A/B di labelling europeo per tenuta sul bagnato, che è determinante per l’aspetto di impatto diretto sulla sicurezza.

Anche di riflesso a tale andamento, sono cresciuti i ricavi da pneumatici Eco & Safety Performance (i quali considerano il totale dei prodotti con label sul mercato globale riparametrati ai valori A/B/C del labelling europeo) che hanno raggiunto il 63% (+5% rispetto al 58% nel 2020) sul totale delle vendite di pneumatici per autoveicoli.

Ricerca & Sviluppo su materiali innovativi rinnovabili e riciclati

Rilevante è stato l’impegno di Ricerca & Sviluppo su materiali innovativi rinnovabili e riciclati, che ha portato lo scorso novembre Pirelli a equipaggiare la Volvo Recharging Concept con un pneumatico contenente il 94% di materiali non di origine fossile (come silice da lolla di riso, carbon black da riciclo, bio resine). Innovazione e sostenibilità dei materiali per Pirelli include attenzione alle persone e alla biodiversità, ed è con questa convinzione che il gruppo lo scorso maggio ha presentato il primo pneumatico al mondo con gomma naturale e rayon certificati Forest Stewardship Council (FSC), destinato alla BMW X5 Plug-In Hybrid. Il suo lancio testimonia e ribadisce l’obiettivo dello sviluppo sostenibile della gomma naturale perseguito dall’azienda, che nel 2021 ha inoltre avviato un progetto pluriennale in partnership con BMW GROUP e l’ONG BirdLife International per favorire la produzione di gomma naturale sostenibile in Indonesia attraverso un progetto che interessa una parte della foresta pluviale di Hutan Harapan (Isola di Sumatra) con lo scopo di migliorare la qualità della vita della comunità indigena e di proteggere gli animali a rischio.

Neutralità carbonica

In linea con l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality nel 2030, nel 2021 è proseguito il piano di decarbonizzazione della catena del valore del gruppo: in termini di emissioni assolute di CO2 nel 2021 Pirelli ha raggiunto in anticipo di 4 anni il Target Science Based well below 2°C, e ha richiesto un upgrade del Target in linea con 1,5°C a SBTi.

Rilevante è stata la crescita nell’uso di energia elettrica rinnovabile. In particolare, il 100% dell’energia elettrica acquistata dal gruppo in Europa nel 2021 è rinnovabile certificata. A livello globale è da fonte rinnovabile il 62% del totale di energia elettrica utilizzata dal gruppo, con emissioni assolute di CO2 in calo rispetto al 2020 nonostante la ripresa dei volumi produttivi. Le emissioni assolute della catena di fornitura crescono rispetto al 2020 (anno non rappresentativo per l’abbattimento dei volumi prodotto e acquistati in periodo pandemico) mentre diminuiscono del 2,5% rispetto al 2019 e del 6% rispetto al 2018, anno base del Science Based Target per la catena di fornitura (-9% il target di riduzione al 2025 rispetto al dato 2018).

Indici di sostenibilità e riconoscimenti

In ambito motorsport e sostenibilità, Pirelli ha ricevuto, unico produttore al mondo di pneumatici, le tre stelle dell’Environmental Accreditation Programme promosso da FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile. Un riconoscimento che attesta i risultati dell’azienda lato sostenibilità nel motorsport, ottenuto grazie a una supply chain completamente gestita secondo i criteri di sostenibilità ambientale e sociale.

La performance sostenibile di Pirelli anche nel 2021 ha ottenuto valutazioni da parte dei principali indici e iniziative di sostenibilità: Pirelli ha ottenuto il riconoscimento S&P Global Gold Class nell’ambito del Sustainability Yearbook 2022, pubblicato da S&P Global sulla base dei risultati delle valutazioni di Dow Jones Sustainability Index 2021. Inoltre, è stata riconfermata tra i leader globali nella lotta ai cambiamenti climatici posizionandosi nella CDP Climate A list e ottenendo il massimo punteggio di “A” anche nel CDP Supplier Engagement Rating Leaderboard per la gestione di tematiche climate lungo la propria catena di fornitura. Pirelli è stata infine riconfermata, unica nel settore Automotive, nella lista Global Compact Lead delle Nazioni Unite, che include le società identificate come più impegnate nell’implementazione dei Dieci Principi del Global Compact delle Nazioni Unite.