Rating ESG

CDP, 12 le italiane leader nel Supplier Engagement Rating

Sono 12 le aziende italiane inserite nel Supplier Engagement Rating Leaderboard di CDP (Carbon Disclosure Project), l’elenco delle 500 aziende globali che vantano le migliori performance nella gestione della propria catena di approvvigionamento sul fronte della sostenibilità.

Tra le migliori, in un panorama di oltre di 13.000 aziende valutate nel 2021, ci sono diverse società tricolore: A2A, Barilla, Coster Tecnologie Speciali, Danieli & C Officine Meccaniche, Enel, Eni, ERG, Hera, Moncler, Pirelli, Salvatore Ferragamo e Snam, che rientrano tra quelle che hanno ottenuto i punteggi più alti nel Supplier Engagement Rating (SER). La classifica viene stilata annualmente da CDP sulla base delle risposte a un questionario che valuta le capacità di ogni impresa di controllare le emissioni lungo tutta la catena di approvvigionamento e di saper gestire le strategie climatiche dei propri fornitori.

La catena di fornitura di un’azienda è infatti responsabile di una parte consistente degli impatti ambientali generati da un’attività economica. L’anno scorso, CDP ha rilevato che le emissioni di gas a effetto serra prodotte lungo la supply chain di un’azienda sono, in media, 11,4 volte superiori alle emissioni operative. Per questo motivo, l’efficacia delle strategie di lotta al cambiamento climatico dipendono dall’inclusione di queste all’interno dei propri piani e quindi da una visione completa sulla questione.

Anche se le aziende potrebbero avere un ruolo cruciale nell’attivare un’azione di coinvolgimento reale sul clima, nel 2020, solo il 40% delle società che hanno risposto al questionario sul cambiamento climatico del CDP hanno riferito di impegnarsi con i propri fornitori sulle emissioni di gas a effetto serra e sulle strategie per il cambiamento climatico.

Le emissioni della catena di fornitura, insieme a quelle della catena del valore a valle di una singola azienda, rientrano nel cosiddetto Scope 3, che considera le emissioni che derivano dall’attività indiretta delle imprese.

Stilando il SER, e dunque valutando le pratiche di coinvolgimento dei fornitori e riconoscendo le best practice, CDP mira ad aumentare l’engagement per accelerare l’azione sulle emissioni nelle supply chain globali. In particolare, l’organizzazione internazionale cerca di superare due barriere chiave che per l’organizzazione internazionale bisogna affrontare per avviare strategie efficaci di coinvolgimento dei fornitori.

La prima è che le aziende non sono a conoscenza di quali siano le migliori pratiche per una gestione sostenibile della supply chain. La revisione trasparente dei processi di acquisto e la creazione di una strategia per integrare le informazioni ambientali negli acquisti può essere scoraggiante, e molte organizzazioni hanno difficoltà a identificare le migliori pratiche su cui basare le loro azioni.

La seconda è che non pensano di ottenere un ritorno finanziario per l’impegno dei fornitori sul cambiamento climatico. Proprio perché l’incentivo economico è ciò che spinge a migliorare le prestazioni, CDP al termine del processo di valutazione delle aziende che si sottopongono al questionario CDP Climate Change, riconosce e assegna un riconoscimento monetario per i risultati di eccellenza a sostegno dell’azione dell’azienda e a favore di miglioramenti duraturi nella pratica di gestione.

Le aziende italiane con le migliori valutazioni

Tra le società che si sono distinte nella classifica di CDP ci sono Snam ed ERG che rientrano nell’8% delle società valutate che hanno ottenuto il massimo punteggio pari ad “A”.

Il risultato conseguito da Snam riconosce gli sforzi dell’azienda per la riduzione delle emissioni climalteranti. Dopo essersi impegnata a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di gas a effetto serra (Scope 1 e Scope 2) al 2040, Snam si è data dei target al 2030 anche sulle emissioni indirette Scope 3, riconducibili principalmente a fornitori e partecipate, diventando il primo operatore di infrastrutture energetiche dell’Unione europea a stabilire degli obiettivi di riduzione delle emissioni Scope 3 relativi anche alla propria supply chain.

Per ERG, invece, il riconoscimento premia i fondamenti del progetto Sustainable Procurement nell’ambito del quale è impegnata a garantire la sostenibilità dell’intera supply chain con azioni volte a misurare e ridurre i rischi ambientali, in coerenza con i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite (SDGs).

I criteri di valutazione del Supplier Engagement Rating

Il 2021 è il sesto anno che CDP rilascia il Supplier Engagement Rating (SER). Le aziende sono valutate sugli aspetti riguardanti il coinvolgimento dei fornitori circa le questioni climatiche tramite le risposte al questionario sui cambiamenti climatici CDP (CDP Climate Change). Le domande si strutturano su quattro aree chiave che sono la governance, i targets, le ambizioni, la gestione delle emissioni Scope 3 e il coinvolgimento dei fornitori. Per la determinazione del SER vengono presi in considerazione solo gli aspetti legati alle azioni climatiche, escludendo le valutazioni sugli impatti forestali e idrici di cui le aziende che si sottopongono ai questionari CDP sono tenute a rendere conto.

Per ottenere un rating superiore a D (quindi un punteggio maggiore di 2 su 10), le aziende devono segnalare l’impegno con i propri fornitori e dunque dimostrare di tener conto delle emissioni Scope 3 della propria attività, rivelando e spiegando eventuali esclusioni, e di impegnarsi lungo tutta la catena del valore sulle questioni climatiche, fornendo dettagli sulla strategia di coinvolgimento dei fornitori in relazione al clima.

Il SER finale è determinato dalla percentuale complessiva di punti assegnati in tutto il questionario, ed è riconosciuto con le lettere da A a F. Ciascuna sezione del questionario è ponderata come parte del punteggio complessivo nel modo seguente:

Fonte: CDP rielaborazione ESGnews

Le aziende con il punteggio più alto sono celebrate nella classifica Supplier Engagement Rating Leaderboard in quanto, coinvolgendo anche i propri fornitori, stanno svolgendo, secondo il CDP, un ruolo cruciale nella transizione verso un’economia sostenibile net-zero.