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Henkel: tutti i risultati ESG del 2022, climate positive entro il 2030

Elettricità da fonti rinnovabili utilizzata dai siti produttivi al 70%, riduzione del 55% delle emissioni di CO2 per tonnellata di prodotto, 87% del packaging riciclabile e riutilizzabile e donne manager pari al 39% del totale. Sono questi alcuni dei dati del trentaduesimo Rapporto sullo Sviluppo Sostenibile che evidenzia i risultati del 2022 in ambito ESG di Henkel, l’azienda chimica tedesca attiva sia nel mercato del consumo che in quello industriale, rispetto agli obiettivi definiti nella strategia 2030+ Sustainability Ambition Framework. Sul fronte ambientale, l’azienda conferma l’impegno per diventare climate positive entro il 2030 e andare oltre la neutralità carbonica, arrivando a produrre più energia pulita di quanta ne consuma e generare così un saldo positivo. Nel 2022 Henkel ha compiuto progressi anche nella dimensione sociale della sostenibilità.

“Il 2022 è stato un anno impegno dal punto di vista economico e competitivo. Nonostante questo, siamo riusciti a non arretrare sui temi della responsabilità ambientale e sociale, facendo passi in avanti sulla strada che abbiamo tracciato”, ha commentato Mara Panajia, presidente e amministratrice delegata di Henkel Italia. “Stiamo accelerando la transizione energetica dei nostri siti produttivi e lavoriamo per rendere sempre più sostenibili i prodotti e le loro confezioni. Il nostro impegno non si limita alla tutela dell’ambiente, ma riguarda anche i collaboratori e le comunità in cui operiamo”.

L’azione per il clima di Henkel

Nel percorso per diventare climate positive entro il 2030, Henkel ha aumentato al 70% la quota di elettricità da fonti rinnovabili oggi usata nei 166 siti produttivi distribuiti nel mondo, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2030. Rispetto al 2010, le emissioni CO2 per tonnellata di prodotto sono diminuite del 55%, avvicinandosi al traguardo della diminuzione del 65% che punta a raggiungere entro il 2025.

La decarbonizzazione della produzione prevede investimenti mirati per modernizzare gli stabilimenti risparmiando energia e, ove possibile, produrre energia pulita direttamente nei siti Henkel. In Italia, l’azienda ha rinnovato la torre di atomizzazione del sito di Ferentino (Frosinone), che oggi produce detersivi in polvere consumando il 16% in meno di metano e il 40% in meno di elettricità, con una riduzione delle emissioni CO2 pari al 18%. A Casarile (Milano) sono invece in costruzione una nuova caldaia a biomassa e un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia verde.

Utilizzando il meccanismo dei Virtual Power Purchase Agreement (VPPA), Henkel investe anche in progetti di terze parti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. In Spagna, l’accordo recentemente siglato con il gruppo IGNIS finanzierà la costruzione di due grandi parchi solari in Castiglia e León e in Andalusia, da cui si prevede di ricavare circa 200 GWh l’anno, ovvero l’equivalente del fabbisogno di 40 stabilimenti Henkel in Europa. Il progetto sarà operativo dal maggio 2024 e consentirà di risparmiare 72.000 tonnellate di CO2 l’anno.

Prodotti e packaging sempre più sostenibili

Poiché l’impronta carbonica complessiva di Henkel è legata per oltre il 70% all’uso dei prodotti e allo smaltimento delle confezioni, l’azienda ha intensificato gli investimenti in R&D per migliorare le formule dei prodotti, destinati sia al largo consumo sia ai clienti industriali, offrendo le stesse o migliori prestazioni con un minor impiego di energia e acqua, e integrando il più possibile materie prime da fonti rinnovabili. In questa direzione va ad esempio l’accordo con BASF, che consentirà di sostituire circa 110 mila tonnellate all’anno di ingredienti a base fossile nei prodotti Henkel Consumer Brands con alternative rinnovabili. Il progetto usa l’approccio noto come biomass balance e richiederà circa 4 anni di lavoro.

Henkel lavora inoltre per sviluppare adesivi e tecnologie industriali che possano aiutare i clienti di vari settori a migliorare la sostenibilità dei loro processi e prodotti. Esempi di questo impegno includono le soluzioni per l’industria automotive che contribuiscono ad alleggerire i veicoli per consumare meno carburante, gli adesivi per le aziende della cartotecnica applicabili anche a bassa temperatura, ovvero usando meno energia, le tecnologie per i produttori di packaging flessibile che permettono di separare i materiali delle confezioni e migliorarne la riciclabilità.

Per ciò che riguarda i propri prodotti, l’87% di packaging di Henkel oggi è riciclabile o riusabile, con l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 2025. L’azienda intende inoltre portare al 30% la quota di plastica riciclata nelle confezioni dei prodotti al consumo entro il 2025: attualmente la percentuale media è pari al 16%, ma sono già in commercio alcune referenze con flaconi in plastica riciclata al 100%. Entro il 2025, il 100% della carta e del cartoncino impiegato nelle confezioni sarà riciclato o proveniente da selvicolture sostenibili.

L’impegno sociale

Henkel è infine impegnata per l’inclusione lavorativa e la realizzazione della parità di genere, si legge in una nota del gruppo. Le donne rappresentano nel 2022 il 39% del management e l’intenzione è arrivare al 50% entro il 2025. In Italia, l’azienda ha sottoscritto il Manifesto per l’Occupazione femminile di ValoreD e il patto Zero Gender Gap del Women’s Forum G20 Italy e, nei percorsi di selezione, ha cura di avere sempre il 50% di candidati uomini e il 50% di donne, assicurando pari opportunità.

In un momento storico segnato da tensioni geopolitiche, dall’aumento delle migrazioni e dall’intensificarsi delle catastrofi dovute ai cambiamenti climatici, Henkel ha aumentato le risorse per progetti sociali e interventi d’emergenza, sostenendo oltre 30 milioni di persone dal 2010 alla fine del 2022. Oltre 6 milioni di euro sono stati stanziati a favore delle vittime della guerra in Ucraina. Nel febbraio 2023, circa 1 milione di euro è stato invece destinato alle vittime del terremoto in Turchia e Siria.