Pride-Milano-Rainbowashing | ESG News

Comunicazione

Giornata Pride, come comunicare in modo corretto le politiche di diversità e inclusione

Si terrà oggi a Milano la sfilata del Pride, la manifestazione che vuole promuovere in tutto il mondo la visibilità e l’inclusione della comunità LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer più altri orientamenti sessuali e identità di genere). Una celebrazione nata per ricordare gli scontri del giugno 1969 a Stonewall New York tra la comunità gay e la polizia e che è diventata un simbolo della difesa della diversity e del rispetto per ogni tipo di persona a prescindere dai propri orientamenti. Valori che sono condivisi da molte aziende e che rientrano nelle policy di promozione della diversità all’interno dell’ambiente di lavoro. Proprio per questo l’iniziativa meneghina ha guadagnato il sostegno di ben 65 tra sponsor e friends. Aziende disposte a investire cifre che vanno dagli 8.000 euro per una sponsorship base, ai 13.000 per la silver per arrivare a poco meno di 40.000 euro per gli sponsor platinum.

Ma dal punto di vista di una valutazione della comunicazione ESG è importante che questo tipo di iniziative siano coerenti con la strategia e i valori portati avanti dall’azienda anche durante il resto dell’anno, per evitare che rimanga un messaggio a sé stante, se non addirittura che sfiori il rischio di rainbow washing, nuova pratica descritta nel libro di Rossella Sobrero Pericolo Socialwashing.

Per questo, come ESGnews, abbiamo chiesto alle aziende che hanno deciso di supportare il pride di Milano, che tra gli altri vede il patrocinio del Comune di Milano e della Città metropolitana di Milano,  come questa iniziativa si leghi al loro messaggio e posizionamento, nonché ai valori.

Per UniCredit l’ambiente di lavoro deve essere rispettoso, sicuro e inclusivo

“Come chiaramente definito all’interno della nostra Global Diversity, Equity & Inclusion Policy, UniCredit richiede alle sue persone di contribuire a creare e mantenere un ambiente di lavoro che sia rispettoso, sicuro e inclusivo, e dove le differenze di identità di genere, età, etnia, orientamento sessuale, abilità, background, sistema di valori religiosi o etici e credenze politiche o qualsiasi altra categoria protetta dalla legge nella giurisdizione locale siano accolte e promosse” spiegano dalla banca di piazza Gae Aulenti, che sponsorizza il Pride in Italia e Germania, le due principali aree di attività. Per l’istituto di credito “questo mese non è fatto solo di sfilate e bandiere arcobaleno, ma anche di occasioni per dare voce e spazio alla comunità LGBTQIA+. È un momento per promuovere pari diritti per tutti e per riconoscere l’importanza dell’autoaffermazione, della dignità, dell’uguaglianza e di una maggiore visibilità per lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e loro alleati, mentre continuiamo a costruire un luogo di lavoro sicuro, positivo e senza barriere per tutte le nostre persone”.

In coerenza con questi principi UniCredit fornisce ai propri dipendenti attività di formazione sulle politiche globali di DE&I e i pregiudizi inconsci, promuovendo l’inclusione in tutta l’operatività dal linguaggio al processo di recruiting e permette la libera scelta dei pronomi da utilizzare nelle firme elettroniche e sui canali di comunicazione aziendale.

Penny, il primo e unico retail a sfilare in parata con un carro

Altro sponsor di peso, oltre al gruppo farmaceutico Gilead che promuove l’inclusione e considera le differenze reputandole un contributo alla ricchezza e unicità aziendale, è il discount Penny, che fa parte del gruppo tedesco Rewe, che in occasione del Pride ha lanciato una campagna con il claim “È il tuo turno”, utilizzando il linguaggio “di negozio”, ma invitando senza mezzi termini a prendere una posizione che veda nella diversità un valore irrinunciabile.

 “Non è sufficiente dichiararsi sportivi, occorre scendere in campo e giocare per vincere; e lo stesso vale per l’inclusione e il rispetto delle differenze: non basta più parlarne, serve metterci la faccia con coraggio e trasparenza” commenta Marcello Caldarella, corporate communications manager di Penny, i cui valori aziendali coincidono anche con quelli dello sport (da qui il supporto anche del Pride Sport). Penny sarà il primo e unico retail a scendere in parata con un carro, accompagnati dalla Federazione Italiana Rugby.

“Come azienda appartenente al Gruppo Rewe, anch’esso sostenitore di diversity & inclusion e che oggi occupa quasi 400.000 persone in tutto il mondo, siamo convinti” spiega Nicola Pierdomenico, CEO & President Penny Italia “che ci sia vero progresso solo quando le dinamiche economiche e sociali sono in grado di generare benessere collettivo, senza distinzione alcuna”.

Tra i grandi gruppi anche Generali ha scelto di sostenere il Pride

Generali ha confermato l’adesione anche nel 2024 alle celebrazioni per il Pride Month a sostegno dei diritti della comunità LGBTQI+, con una novità: oltre al Milano Pride, cui ha aderito già nel 2023 come sponsor, quest’anno il gruppo partecipa anche alle manifestazioni previste in altri Paesi, in particolare a Monaco, Parigi e Lussemburgo. La scelta è in linea con il piano triennale “Lifetime Partner 24: Driving Growth” che vede, tra le priorità, la promozione dei valori di diversità, equità e inclusione.

Per la principale compagnia di assicurazione italiana, “Pride” significa prima di tutto inclusione, creare un ambiente di lavoro in cui tutti si sentono al sicuro, a proprio agio e liberi di essere sé stessi, e quindi valorizzati, rispettati e in grado di esprimere il proprio potenziale, per contribuire con il proprio talento all’innovazione, alla crescita e al successo del gruppo. L’impegno è quindi rivolto a promuovere una cultura aziendale in cui la DEI sia parte integrante del modo di lavorare e di fare business, e passa da una strutturata governance della DEI e dall’adozione di azioni concrete e misurabili.

Per esempio, la People Strategy Generali 2022-24 include target come l’incremento della presenza delle donne in posizioni strategiche raggiungendo il 40% a livello di gruppo; programmi di mentoring volti a promuovere il dialogo intergenerazionale; l’impegno ad azzerare l’equal pay gap; le attività della Diversity Equity & Inclusion Community of Practice per la trasformazione verso una sempre maggiore inclusione.

Una iniziativa chiave è We Proud, l’Employee Resource Group, gruppo culturale e associativo interno all’azienda, che riunisce membri della comunità LGBTQI+ e i loro alleati per migliorare l’inclusione sul posto di lavoro e la comprensione relativa a questi temi.

Casta Diva, un concorso fotografico sul tema dell’amore nelle diverse forme

Quest’anno Casta Diva Group sarà silver sponsor del Milano Pride e parteciperà all’evento tramite varie iniziative, tra cui Whatever Love, una mostra fotografica che intende celebrare il riconoscimento dei diritti civili e ha visto il coinvolgimento dei dipendenti.

“Il Pride è solo una delle tante attività che concorre alla promozione della diversità in azienda, e rientra sempre nella filosofia che ha deciso di intraprendere Casta Diva, e cioè quella della “normalizzazione”. Per noi è importante affrontare tutti i temi cercando di normalizzarli, rendendo così l’ambiente lavorativo un posto sicuro e libero da pregiudizi per tutte le nostre persone” commenta Francesca Panigutto, ESG Manager Casta Diva Group, “Temi come le diversità culturali, affettive e sessuali, la salute mentale, la longevity, le disabilità nascoste e non, e tanti altri”.

Tra gli sponsor del Pride, oltre a gruppi del settore cosmetico-bellezza, come Estée Lauder, Garnier e Nyxcosmetics, vi sono gruppi telecom e broadcasting come Sky e Tim, nonché società di consulenza come Andersen, BCG, Deloitte e McKinsey, nonché banche come IntesaSanpaolo e Banca Progetto.