Fedrigoni ha raggiunto il massimo riconoscimento, Platino, da Ecovadis, l’agenzia internazionale di rating ESG che ogni anno esamina 75.000 aziende di tutte le dimensioni e di 200 settori produttivi nel mondo, valutandone le attività e i sistemi di gestione sotto il profilo dell’attenzione all’ambiente e della responsabilità sociale. Questo risultato mostra un miglioramento rispetto alla valutazione “Gold” dell’anno scorso e colloca il gruppo nell’1% delle imprese della stessa industria a livello mondiale per performance ESG.
Fedrigoni, player nella produzione e vendita di carte speciali per packaging e altre applicazioni creative e di etichette e materiali autoadesivi premium, ha ottenuto il punteggio di 85 su 100. In particolare, sulle politiche di riduzione dell’impatto ambientale la valutazione è stata pari a 100. Le emissioni assolute di CO₂ del gruppo sono calate dell’1,5% a fine 2021 a fronte di un aumento dei volumi prodotti del 5% (dal 2019); l’acqua pulita restituita all’ambiente ha superato l’obiettivo fissato al 2030, confermando una gestione responsabile del cosiddetto oro blu quanto mai importante in questo periodo di estrema siccità (97% contro il 95% del target).
L’azienda ha scelto un approccio misurabile che permette di monitorare in maniera continuata il percorso di miglioramento. I risultati a maggio 2022 hanno rilevato che i rifiuti recuperati in ottica circolare e non mandati in discarica sono arrivati all’89% (dall’84% di fine 2021) e i fornitori selezionati secondo criteri ESG sono saliti all’88% (dall’81% di fine 2021), con un incremento del 100% negli ultimi 12 mesi (44% a maggio 2021), avvicinandosi all’obiettivo 2030 del 95%.
Fedrigoni lavora inoltre con la società di consulenza ambientale ETIFOR (spin-off dell’università di Padova) per valutare il proprio impatto, anche in termini di perdita di biodiversità, nei territori dove opera, e per sviluppare un’adeguata strategia di mitigazione: al momento è stata conclusa l’analisi di prossimità degli impianti produttivi cartari e si sta procedendo allo studio dei processi e della catena di approvvigionamento.
“Negli ultimi due anni abbiamo impresso un’accelerazione al nostro impegno ESG.” ha dichiarato Chiara Medioli Fedrigoni, Chief Sustainability & Communication Officer di Fedrigoni, “Siamo molto consapevoli delle sfide che il Paese affronta, sia a livello energetico e di riduzione delle emissioni di CO2, sia nell’uso responsabile delle risorse ambientali: lavoriamo con partner tecnologici internazionali e con due centri di ricerca per migliorare le nostre performance e dare sia ai clienti che ai cittadini soluzioni sostenibili”.
In ambito sociale, l’azienda è impegnata a creare un ambiente lavorativo sempre più sicuro e inclusivo. Un risultato riguarda gli infortuni sul lavoro: a maggio 2022 l’indice di frequenza degli infortuni è diminuito del 35% rispetto al 2020, rendendo più che raggiungibile l’obiettivo a dieci anni del -67%. La società ha inoltre fatto sapere che aggiornerà il target al 2030 del 30% minimo di donne in posizione manageriale aumentandolo, visto che già ora la percentuale è al 27% .
Infine, in tema di diritti umani, Fedrigoni ha definito, nell’ultimo anno, il set di comportamenti a cui ogni persona del Gruppo deve tendere e ha rinnovato il proprio Codice Etico aziendale, in linea con i “I Principi Guida sul Business e i Diritti Umani” delle Nazioni Unite, avviando una campagna di sensibilizzazione interna verso le sue 4.500 persone. Nel 2022 è stata poi condotta una prima mappatura (Human Rights Impact Assessment) sui rischi di potenziali violazioni dei diritti umani nelle sedi produttive di Fedrigoni nel mondo, che servirà a definire un successivo piano d’azione.