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Settore automotive

FCA (Stellantis), verso accordo finale negli USA sul “dieselgate”: pagherà 300 mln

FCA (Fiat Chrysler Automobiles) US, parte di Stellantis – holding multinazionale olandese produttrice di autoveicoli – si è dichiarata colpevole di condotta criminale nei suoi tentativi di eludere i requisiti sulle emissioni GHG per oltre 100.000 vecchi pick-up Ram e alcuni veicoli sport-utility Jeep della sua linea statunitense. 

La società ha dunque accettato di pagare una multa sostanziosa, di 300 milioni di dollari, frutto di un accordo di patteggiamento raggiunto con i funzionari del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che arriva dopo anni di trattative tra le due parti. 

Per ora, sia Stellantis che il Dipartimento di Giustizia si rifiutano di commentare. L’accordo, comunque, giunge a cinque anni di distanza dalla dichiarazione di colpevolezza di Volkswagen in merito alle accuse penali sulle emissioni di 600mila veicoli nello scandalo noto come “Disielgate”. 

Proprio in seguito a questo scandalo, le autorità di controllo statunitensi ed europee hanno intensificato i controlli sulle case automobilistiche, che per anni hanno investito fortemente sulle auto diesel, pur avendo scoperto da subito che erano meno “environment friendly” di quanto non si pensasse. In futuro, controversie di questo tipo dovrebbero ridursi dal momento che le auto su cui si investe di più oggi sono quelle elettriche, molto più sostenibili delle altre tipologie finora utilizzate.