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Regolamentazione

EFAMA raccomanda trasparenza e competizione del mercato dei rating ESG

Il mercato dei rating ESG dovrebbe essere trasparente e competitivo. Questa l’esortazione che arriva anche da parte dell’EFAMA (European Fund and Asset Management Association) con la pubblicazione del nuovo numero della serie Market Insights intitolato I rating ESG dei fondi ex articolo 8 e 9: valutazione del mercato attuale e raccomandazioni politiche per il futuro.

Motivata dallo sviluppo del mercato dei rating ESG sullo sfondo di una crescente domanda di fondi Articolo 8 e 9, le categorie di fondi legati all’ESG introdotti dal regolamento sull’informativa finanziaria in materia di sostenibilità (SFDR), la ricerca ha analizzato le valutazioni ESG assegnati da Refinitiv e Morningstar Direct a un ampio campione di fondi Articolo 8 e 9.

Il documento evidenzia le differenze tra i rating assegnati agli stessi fondi da queste aziende e tra i rating dei fondi Articolo 8 e Articolo 9. Sulla base dei risultati ottenuti, ha poi presentato una serie di raccomandazioni politiche per contribuire a garantire il buon funzionamento del mercato dei rating ESG in futuro. 

Le evidenze

Dall’analisi emerge che i punteggi ESG medi di Refinitiv per i fondi ex articolo 9 sono leggermente superiori a quelli dei fondi ex articolo 8, ma le differenze sono piuttosto ridotte. Un ampio gruppo di fondi dell’articolo 8 ha punteggi ESG relativamente elevati, mentre alcuni fondi dell’articolo 9 hanno punteggi bassi.

Fonte: ESG ratings of article 8 and 9 funds: assessing the current market and policy recommendations for the future, EFAMA

I rating di sostenibilità Morningstar mostrano che la maggior parte (54%) dei fondi dell’articolo 8 ottiene un punteggio superiore alla “media” nella gestione del rischio ESG. Per i fondi ex articolo 9, la percentuale è più alta, pari al 71%. Tuttavia, il 7% dei fondi ex articolo 9 è classificato come “inferiore alla media”.

Fonte: ESG ratings of article 8 and 9 funds: assessing the current market and policy recommendations for the future, EFAMA

Esiste una correlazione positiva tra i rating ESG forniti da Morningstar e Refinitiv, ma è piuttosto ridotta. Molti fondi con un basso punteggio Refinitiv ottengono buoni risultati nelle valutazioni Morningstar e viceversa.  Ciò non sorprende più di tanto perché le agenzie di rating basano il rating ESG di un fondo sulla loro valutazione proprietaria e questi rating hanno una scarsa relazione con la classificazione SFDR. 

Fonte: ESG ratings of article 8 and 9 funds: assessing the current market and policy recommendations for the future, EFAMA

Le raccomandazioni dell’EFAMA

Secondo l’EFAMA i consulenti finanziari e i distributori di fondi non dovrebbero necessariamente offrire solo fondi ex articolo 9 ai clienti che esprimono forti preferenze ESG e le norme regolamentari dovrebbero astenersi dall’imporre tale requisito. Ciò che gli operatori hanno bisogno di fare è verificare se l’approccio ESG del fondo è in linea con le preferenze ESG e le opinioni sui rischi dell’investitore.

Inoltre, per l’associazione, lo status di cui agli articoli 8 o 9 e i rating ESG non devono essere utilizzati in modo isolato. Per comprendere le caratteristiche ESG di un fondo, i consulenti e i distributori dovrebbero utilizzare altri strumenti, tra cui il modello europeo ESG (EET), le linee guida nazionali e internazionali, i servizi di consulenza, le relazioni precontrattuali e periodiche.

L’EFAMA suggerisce lo sviluppo di un quadro normativo europeo per i rating ESG, che dovrebbe avere tre obiettivi principali, ossia imporre la divulgazione delle metodologie e delle fonti di dati utilizzate per fornire i rating ESG; garantire condizioni di parità assicurando che tutte le principali società che assegnano rating a fondi domiciliati nell’UE rientrino nel campo di applicazione, compresi i fornitori extra-UE che generano una certa percentuale di entrate nell’UE; e preservare l’integrità del mercato stabilendo requisiti specifici per i controlli interni e i processi di governance per evitare conflitti di interesse.

Al contempo, le autorità di vigilanza dovrebbero acquisire una buona comprensione dei quadri di riferimento per la determinazione dei prezzi e delle licenze, al fine di garantire un mercato competitivo per i rating ESG che non consenta a un piccolo numero di fornitori di fissare tariffe eccessivamente elevate per i loro servizi. Parallelamente infine l’asociazione suggerisce di sviluppare un codice di condotta volontario che fornisca indicazioni preziose per il futuro quadro giuridico.

“Dalla nostra analisi concludiamo che le diverse metodologie di valutazione e rating ESG hanno obiettivi di misurazione diversi, che non sono necessariamente in linea con la classificazione SFDR o con le preferenze ESG degli investitori. Pertanto, non si dovrebbe fare affidamento su queste misure ESG in modo isolato quando si fornisce consulenza agli investitori retail” ha commentato Vera Jotanovic, economista senior dell’EFAMA.

“L’uso dei rating ESG per i fondi è destinato a crescere rapidamente, dato che la domanda degli investitori per i fondi ESG continua ad aumentare. Pertanto, è importante che il mercato dei rating ESG funzioni bene, con un’adeguata divulgazione delle informazioni utili per le decisioni. Poiché la Commissione europea sta attualmente valutando un quadro normativo per i rating ESG, è il momento giusto per assicurarsi di avere un mercato trasparente e competitivo, che contribuirà a incanalare gli investimenti dove sono più necessari per la transizione dell’Europa verso un’economia neutrale dal punto di vista climatico.” ha concluso Tanguy van de Werve.