Greenwashing

DWS (Deutsche Bank) indagata per “greenwashing”

Gli uffici di Francoforte della banca tedesca Deutsche Bank e della sua filiale di gestione patrimoniale DWS Group sono stati perquisiti dalle autorità per accuse di greenwashing. Già poche ore dopo le perquisizioni le azioni della società patrimoniale erano scese dell’1,9%.

Secondo le dichiarazioni di una portavoce dell’ufficio del pubblico ministero di Francoforte, sono stati inviati circa 50 agenti dell’ufficio del pubblico ministero, insieme all’autorità tedesca di regolamentazione dei mercati Bafin e all’Ufficio federale di polizia criminale. La BaFin avrebbe avviato un’indagine su DWS a seguito di un’analoga inchiesta da parte della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti, che è stata sollecitata dalle accuse dell’ex dirigente di DWS Desiree Fixler. Secondo quanto riportato dal Financial Times, la Fixler ha affermato che la società ha fatto dichiarazioni fuorvianti nel suo rapporto annuale 2020, sostenendo che più della metà dei 900 miliardi di dollari di patrimonio del gruppo erano investiti secondo criteri ambientali, sociali e di governance.

“Dopo l’esame, sono emerse prove fattuali sufficienti che, contrariamente a quanto dichiarato nei prospetti di vendita dei fondi DWS, i fattori ESG… non sono stati affatto presi in considerazione in un gran numero di investimenti”, ha dichiarato l’ufficio del procuratore, definendo il potenziale illecito “frode del prospetto”. Le accuse sono state confermate anche da Deutsche Bank tramite dei comunicati.

“Le misure dei pubblici ministeri sono dirette contro persone sconosciute in relazione alle accuse di greenwashing contro DWS”, ha dichiarato un portavoce della banca tedesca. Un portavoce di DWS, invece, ha commentato dicendo che la società di gestione è sempre stata collaborativa con tutti i regolatori e le autorità competenti su questa questione” e che continuerà ad esserlo.

Risale solo ad aprile l’ultima perquisizione di Deutsche Bank da parte delle autorità tedesche, quando l’istituto di credito ha dichiarato di essere collegato a rapporti di attività presentati a un’agenzia antiriciclaggio. Si tratta, però, della prima volta che le autorità di regolamentazione irrompono negli uffici della società di gestione.