Aumenta ancora la presenza delle donne nei CdA italiani, anche se raramente ricoprono il ruolo di amministratore delegato o di presidente delle società. È in crescita anche l’interesse degli azionisti nei confronti delle tematiche di sostenibilità. Sono alcuni dei principali risultati dell’undicesima edizione del Rapporto sulla corporate governance delle società quotate italiane pubblicato ogni anno dalla Consob. Con questa indagine, l’autorità di vigilanza aggiorna le evidenze in merito ad assetti proprietari, organi sociali, stagione assembleare e approfondisce le politiche di engagement adottate dalle società del Ftse Mib a fine 2022 e l’interesse espresso dagli azionisti su temi ESG nelle stagioni assembleari 2018-2019.
Indice
Crescente diversità di genere nei CdA
A fine 2022, per effetto dell’applicazione delle norme che riservano una quota dell’organo sociale al genere meno rappresentato, la presenza femminile ha raggiunto il 43% degli incarichi di amministrazione e il 41% di quelli di componente dell’organo di controllo, come si vede nella tabella di seguito.
Presenza femminile negli organi di amministrazione delle società quotate italiane
La maggior parte delle società (180, pari al 96,8% della capitalizzazione di mercato) ha applicato la quota di genere dei due quinti. In tali società, le donne sono in media 4 e rappresentano il 43,6% del board, con una presenza femminile più elevata tra le società a medio-alta capitalizzazione e nel settore finanziario. Nelle restanti società, invece, le donne sono presenti ma non raggiungono la quota minima prevista dalla legge.
In linea con quanto osservato negli ultimi anni, rimane limitato il numero di casi in cui le donne ricoprono il ruolo di amministratore delegato o di presidente dell’organo amministrativo, mentre risulta più diffuso il ruolo di consigliere indipendente (3 donne su 4). Le società con donne come amministratore delegato sono 17 (una in più rispetto allo scorso anno) e sono di piccole dimensioni. Il dato del rapporto che fa riflettere su quanta strada ci sia ancora da fare in termini di presenza di leadership femminile è che queste 17 società rappresentano solo il 2,1% della capitalizzazione di Piazza Affari. Più rassicurante, invece, il numero delle donne alla presidenza: 32 persone (+ 2 presidenti rispetto allo scorso anno), per una capitalizzazione di Borsa totale pari al 20,7%.
Ruoli delle donne nei consigli di amministrazione delle società quotate italiane
Le donne sono titolari di più di un incarico di amministrazione (interlocker) nel 28,6% dei casi, un dato in flessione rispetto all’anno precedente (30%) e al massimo raggiunto nel 2019 (34,9%).
Donne interlockers nei CdA delle società quotate italiane
Per quanto riguarda le caratteristiche dei componenti degli organi sociali, esaminate con riferimento a 213 società quotate italiane, in linea con l’anno precedente, Consob rileva che gli amministratori hanno un’età media di 57 anni e sono raramente stranieri (in media il 5,6% del board, che sale all’11% per le imprese del Ftse Mib e al 26% per le società controllate da istituzioni finanziarie), quasi sempre laureati e con profilo manageriale nei due terzi dei casi.
Gli amministratori family (azionisti di controllo o a essi collegati da legami familiari) rappresentano in media il 15,5% degli incarichi, che raggiunge quota 26% nelle società a controllo familiare. Rispetto al 2020 anche i membri degli organi di controllo mantengono caratteristiche pressoché invariate: hanno in media 57 anni e sono quasi sempre italiani (soltanto l’1,2% stranieri), laureati e prevalentemente professionisti/consulenti (con una quota che oscilla in media tra l’80% e il 90% dei casi in relazione a settori di attività, dimensioni delle società e identità dell’azionista di controllo). Rispetto al 2011, anche per effetto della crescita della presenza femminile nei board a
seguito dell’applicazione della normativa in materia di quote di genere, si osserva un’incidenza maggiore di membri con diploma di laurea e titoli post-lauream e, limitatamente agli organi di amministrazione, una maggiore diversificazione professionale.
Caratteristiche dei membri degli organi di amministrazione delle società quotate italiane
Per quanto riguarda il comitato sostenibilità, la Consob rileva la sua presenza in più del 50% (52,6%) degli emittenti, un dato in crescita negli ultimi anni che supera il 90% tra le società di maggiori dimensioni e quelle a controllo pubblico.
Comitato sostenibilità delle società quotate italiane
L’interesse degli azionisti per le tematiche ESG
Il secondo approfondimento del Rapporto esamina l’interesse degli azionisti nei confronti delle tematiche di sostenibilità analizzando gli interventi dei soci in materia ESG nelle assemblee annuali di approvazione dei bilanci tra gli anni 2018 e 2019. Negli anni considerati, almeno un socio è intervenuto su tali temi in più di 80 società (rispettivamente 85 nel 2018 e 87 nel 2019) rappresentative del 41% del campione. In media, nel 2018, 1,5 soci per assemblea hanno effettuato interventi su almeno un profilo di sostenibilità (1,4 soci nel 2019), per un totale di voci ESG pari a 411 (384 nel 2019), tenuto conto della circostanza che alcuni azionisti hanno svolto interventi su più di un tema.
I temi maggiormente trattati sono stati quelli della sfera sociale, seguita dalla governance e da quella ambientale. Gli interventi ESG sono stati più numerosi nelle società a maggiore capitalizzazione, operanti nei settori energia e utilitiezs e in quelle che redigono la DNF.